lunedì 18 maggio 2009

R. Ibba

A respingenti sui bagnasciuga

- dove corrono treni -
- di strade ferrate, a sangue -

sangue, morti vivi, sangue
cinese, italiano, indiano non aristocratico non eugenetico non
selezionato
fatto a razza pura - razza d’imbecilli.

Avevamo i vapori,
da bimbi,
bianchi di fuliggine odorosi di modernità,
cavalli a vapore selvaggi
che t’immaginavi
cumulonembi a branchi nitrire
corse libere sopra pezze di cielo.

E ci sono gli storni,
a dozzine, ancora,
capinere di frotte di luce
usignoli di massi di sole
passeri di foreste di gioia,

ancora gli storni migrano,
come ebrei orientali
- coltissimi selvaggi -
- antichi ostaggi dell’Amore Dio -
- gli impronunciabili -

ed ancora
migrano gli storni
- oltre leggi stolte di morti -
- oltre inique decisioni imbecilli -

sempre migrano gli storni
a piedi di ali
a zampettature di voli
a fatiche d’orientarsi nella luce
e diventarsi luce,
oriente che si fa oriente
luce di luce da branchi di nero:

questa siepe lentischio
che apre l’infinito
schiudendo Dio tutto,
in lei, nel suo corpo
così,
così piccolo.



ciao
r

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