martedì 29 dicembre 2009

Fantasie spagnole – di Roberto Morpurgo



Sinossi di El Djablo – Fantasie spagnole – di Roberto Morpurgo (Puntoacapo editrice 2009)
Venti racconti di atmosfera ispanica e ispano-americana; ogni racconto contiene espressioni spagnole che contribuiscono a rendere viva e presente l’atmosfera dei fatti narrati. Il libro è sottotitolato Fantasie proprio perché fantastica è la natura dei soggetti, dei personaggi, degli eventi. Le fonti di ispirazione sono varie e mutevoli: la corrida, la pubertà caliente della donna spagnola, la schiavitù della colonizzazione amerindia, la pittura e il suo ruolo anticoloniale a Cuba, l’incrocio fra cristianesimo e islamismo fantastico (racconto che dà il titolo al libro), l’animale della foresta messicana, i templi cristiani su sopravvivenze precolombiane, l’esplorazione del deserto marocchino in una visione forse onirica, il pellegrinaggio a Fatima che conduce un cieco a Santiago de Compostela, il racconto di conchiglie parlanti che recano sulle spiagge atlantiche di Spagna l’eco inestinguibile dei Conquistadores americani…
Lo stile è semplice ma molto curato. Ogni racconto è corredato dalla traduzione delle espressioni spagnole inscritte nel testo. Più di dieci dei venti racconti sono stati premiati (alcuni più volte, e con primi premi) a festival e concorsi letterari nazionali.

DEDALUS .......

poesie, a Natale e durante le feste leggete come ci si puo ustionare incontrando
Anna Maria Farabbi

auguri a tutti
seguite il link del sito di Ivano Mugnaini

sabato 26 dicembre 2009

vera lucia de oliveira

auguri da Vera Lucia de Oliveira con una bella poesia editata da Fara Editore

mercoledì 23 dicembre 2009

auguri

guarda il video


... come dire, senza togliere stupore? e allora...
"muti, di parole la bocca gonfia, apertaportatori d’improbabili lingue i suoni,segni d’inarticolati versi" (Fabio Barcellandi)

AUGURI!

Adele Desideri

Signore,
dilata la mia anima.
Come un granello di sabbia
vola nel vento,
respiro il tuo spirito divino,
e ti cerco.
Signore,
colma la mia pazienza.
Come un attimo fugace
il mio tempo scorre.
Tu mi invadi,
ed è l'eternità.
Signore,
ascolta i miei oscuri silenzi.
Come un giorno pieno di impegni
la mia vita si ingarbuglia.
Ascolto la tua assenza,
ed è musica.
Signore,
ama le mie ossessioni.
Come follia,
affliggono la mia povera mente.
Confido nella tua provvidenza,
ed è luce.
Signore,
riposa la mia stanchezza.
Come un balsamo di misteriose virtù
sei per me.
Mi quieto,
ed è coraggio.
Signore,
asciuga le mie lacrime.
Come l'acqua
esse purificano.
Perdono,
e brucio d'amore.
Signore,
coltivami.
Come l'infante
con i suoi balocchi,
gioco con te
e vivo.
Signore,
gioca con me.
Quando l'ansia
soffoca l'aria,
tu amami:
invoco pazienza,saggezza
e prudenza.
Adele Desideri (da Non tocco gli ippogrifi, Campanotto, 2006)

pubblicato da Alessandro Ramberti

Elio D'Anna Junior - tu sei musica

ascolta


E' da oggi ufficialmente online, ed in corsa per Sanremo Nuova Generazione 2010 'Tu Sei Musica' di Elio D'Anna Jr.

Seguendo il link potete ascoltare il brano, lasciare un 'rating' ed inoltre potete importare il 'post' su Facebook, seguendo l'icona Facebook.

Potrebbe essere necessario installare il componente aggiuntivo richiesto dal vostro browser internet per utilizzare il player della RAI.

Se avete un Mac dovete installare Flip4Mac da:

http://dynamic.telestream.net/downloads/download-flip4macwmv.htm

ED USARE SAFARI, FIREFOX NON FUNZIONA CON I MAC ED IL PLAYER DELLA RAI.

lunedì 21 dicembre 2009

“Genova” di Joscha Zmarzlik"


“Genova” di Joscha Zmarzlik"

Genova è una città che ispira gli artisti. Lo afferma anche l'eclettico cantautore musicista tedesco Joscha Zmarzlik, che vive e lavora a Genova da due anni e che ha composto una canzone intitolata proprio “Genova” in un particolare stile musicale. Joscha ha presentato le sue composizioni cantando in italiano e in tedesco senza amplificazione insieme a Stefano Ammannati (tuba), Bruno Frumento (batteria), Pietro Balbi (chitarra) e Guido Bottaro (pianoforte) il 30 novembre 2009 durante uno degli aperitivi musicali organizzati dal Centro di Documentazione Carlo Giuliani in Via Monticelli 25 R a Genova

OMAGGIO AD ASSUNTA FINIGUERRA



Rionero in Vulture 11/12/09: Omaggio ad Assunta Finiguerra (cronaca -video-audio-album foto)

Rionero in Vulture 11/12 dic 09: OMAGGIO AD ASSUNTA FINIGUERRA - Leggere la sua poesia ci ha permesso di rinnovare la forte comunanza nonostante l'assenza.(cronaca -video-audio-album foto)

mercoledì 16 dicembre 2009

Tommaso de Martino




vincitore di XSLAM oganizzato da POESIA TOTALE a Torino lo scorso 11 dicembre 2009 presenta a

LA TELA SONORA


Paràppappà


E' passata la parata dei parà
morti come tutti i soldati in guerra
mediatici eroi di patria in terra


E' passato l'assedio visivo
di tricolori al vento afgano
l'onore confuso col sangue umano

narda fattori




recensione di Vincenzo D'Alessio


Questo volume contiene settanta poesie di Narda Fattori. Settanta note scritte sopra un pentagramma che bene potrebbero rappresentare la timbrica strumentale “allegro-adagio-allegro” che si rivela nelle quattro stagioni di Vivaldi. Si apre con l’armonia schietta della Primavera. Raggiunge il fuoco dolce dell’Estate. Si disperde nelle cadute dell’Autunno. Si rasserena (come voleva Seneca) nell’infinità dell’Inverno. Stupendamente serena. Senza ipocrisie. Viva per vivere in mezzo all’energia Naturale che ci completa.Questa è opera matura, completa, svolta secondo i canoni della poesia del Novecento, richiamata nelle epitome dei versi di Sereni, Ritsos, Fortini e Carifi, poste all’inizio dei quattro moti del verso. Una esegesi non facile di fronte ad una poetessa che invoca, di continuo in questa raccolta, la Parola come strumento di riscatto ad una intera esistenza. Le strofe formano ora un corpo unico, ora si armonizzano in codici semantici di assonanze e allitterazioni. La chiave di violino, per leggerne l’armonia, è nella prefazione della Tamburini: “(…) L’autrice non li definisce quartetti, e infatti le parti non hanno la struttura poematica del modello eliotiano, ma una loro circolarità musicale è riconoscibile nel moto a spirale che dall’io poetico delineato nel primo movimento, carta d’identità con foto e storia personale, al plurale del secondo tra gli elementi e la parola, all’intersezione dei diversi piani del terzo, vòlto a sintetizzare i precedenti movimenti, muove nel quarto al ritorno al sé proiettato, tuttavia, nella sua dimensione ultima con l’acquisto di una cifra simbolica che eleva liricamente in crescendo tutta la raccolta.” (pag. 9)Vorrei dire che questa raccolta è il testamento poetico della Fattori; mi guardo bene dal farlo; perché spero che la rossa vena poetica comunichi ancora il suo canto. Ho rispetto sincero per questa poetessa che scrive: “Non è mai morta la bambina che fui / si stringe a me con i suoi sogni / sbrindellati / e quanto dolore quanta rabbia / quanto disperato amore…” (pag. 31). Come non sentire il lievito della crescita poetica in questa strofa? Come non consegnare al presente/futuro questi frammenti di eternità? Sono queste poesie la richiesta vera della Poesia, come la Nostra scrive:”(…) il brivido lungo della vita/ e resistere resistere insistere / perché le noti del canto / si sollevino oltre la polvere / verso quel ponte che mi attraversa / e mi affratella.”(pag.22). La poesia che ci divora è fuoco comune, luogo di ritrovo per quelle anime sincere che nutrono l’amore per l’Umanità. In questi tempi di continue guerre, lacerazioni sociali, fame e miseria, almeno un pane che sfami la mente e nutra i germogli del nuovo millennio.Ci vorrebbero molte pagine per descrive l’arco temporale delle settanta poesie messe in armonica sequenza. Ma rischieremo di non essere brevi e questo è un peccato di vanità che non si addice ai poeti. Quindi lascio alla passione del lettore, che come me divora libri per la gioia di leggerli vivendo, il seguito del moto poetico che la Nostra ha voluto trasfondere nelle parti centrali. Mi avvio ad una semplice considerazione finale. La poesia eponima, a pag. 88, della raccolta scandisce un movimento che ricorda il Non chiederci la parola del nobel Montale. Dove “le storte sillabe e secche come un ramo” sono rastremate in una ironia dolce e sagace che fa dire alla poetessa : la morte “proverà il rispetto che mi deve”. Vorrei che avesse ragione. Desidero che senza “amarezza” il silenzio dell’eternità prenda il posto della viva voce che ora canta, continuandola! Un desiderio legittimo. La fiaccola della Speranza.Tutta l’aria di questa raccolta, ben sistemata sul pentagramma della memoria, dà al lettore quella formula nuova, creativa, non ripetitiva che la vera Poesia sa inoculare, dagli occhi all’anima, seguendo la strada del cuore. Lo dice con emblematici versi la Fattori: “Io scrivo e altro non so dire. / E non so a chi chiedere perdono.” (pag. 62)
Postato da alessandro su farapoesia

martedì 15 dicembre 2009

Nuova Poesia a Sud di Roma

Nuova Poesia a Sud di Roma

letture di
Maria Pina Ciancio, Domenico Cipriano, Stelvio Di Spigno

Interviene Luca Morricone
per la rivista LINFERA

coordina
Luca Benassi

Sabato 19 dicembre 2009 – ore 18.00

Palazzo delle Regioni
Via Aldrovandi, 16 - Roma


Maria Pina Ciancio ha pubblicato Testualità e interpretazione ne "Il nome della rosa" (1992), La danza nel silenzio (Ed. Ermes, 1996), Legionari di frontiera (Premio Nazionale Histonium, 2002), La mongolfiera azzurra (I fiori di Campo, 2002), Itinerari (Premio CARM - Centro Arti e Ricerche Meridionali, 2002), Donne e Duetto due libretti d'artista a tiratura limitata con la collaborazione di Cosimo Budetta (Ed. Ogopogo, 2002), La Madonna del Pollino - Festa e devozione popolare (Il Coscile, 2004), Il gatto e la falena, Primo Premio "Parola di donna" (2007), La ragazza con la valigia, Ed. LietoColle 2008 (Premio “Prata Poesia” 2008), Storie minime e una poesia per Rocco Scotellaro, Ed Fara 2009. È presente in diverse antologie. Suoi scritti e interventi critici sono pubblicati su riviste e quotidiani regionali e nazionali. E’ presidente dell'Associazione Culturale LucaniArt e in internet cura un blog sul romanzo e la poesia in Basilicata http://lucaniart.wordpress.com/

Domenico Cipriano è nato nel 1970 a Guardia Lombardi (Av) e vive in Irpinia. Ha pubblicato la raccolta Il continente perso (premio Camaiore “Proposta” 2000”). Interessato al connubio Jazz e Poesia ha dato vita al progetto “JP band” da cui il CD Le note richiamano versi (2004). Suoi versi e contributi critici sono apparsi su antologie e riviste, fra le quali: Poesia, La Mosca di Milano, Specchio della Stampa, Gradiva, Polimnia. È redattore della rivista Sinestesie. Una intensa sezione poematica sul sisma del 1980 dal titolo Novembre (finalista al premio L. Montano 2008) è stata edita sulla rivista statunitense «Italian Poetry Review» nel dicembre 2008. www.domenicocipriano.it

Stelvio Di Spigno è nato a Napoli nel 1975. È laureato e addottorato in Letteratura Italiana presso l’Università “l’Orientale” di Napoli. Ha pubblicato la silloge Il mattino della scelta in Poesia contemporanea. Settimo quaderno italiano a cura di Franco Buffoni (Marcos y Marcos, Milano 2001), i volumi di versi Mattinale (Sometti, Mantova 2002, Premio Andes; 2ed. accresciuta Caramanica, Marina di Minturno 2006), Formazione del bianco (Manni, Lecce 2007) e la monografia Le “Memorie della mia vita” di Giacomo Leopardi – Analisi psicologica cognitivo-comportamentale (L’Orientale Editrice, Napoli 2007). Vive a Gaeta.

lunedì 14 dicembre 2009

omaggio a Il Galeter


Il Galetér (gallettaio) nasce a Montichiari (BS) come deposito di galéte: i semi-bachi per la produzione della seta, introdotti nel nostro territorio dall’imperatore bizantino Giustiniano. Nell’inverno del 2008 entrai in questo piccolo locale dove iniziai ad organizzare i primi incontri letterari, aggiungendomi alla già presente programmazione musicale ed espositiva. Non avrei potuto trovare luogo migliore dove portare i poeti: una scala angusta che porta al piano interrato, una saletta dalle dimensioni non eccessive, e un’atmosfera di totale accoglienza. Da qui potevo avviare la tessitura poetica tramite dialogo e collaborazione, tra poeti e non solo, con ricerca e sperimentazione. Portare dunque l’idea di una poesia che dalla terra (sottosuolo) tenta di sollevare il proprio messaggio e veicolarlo al di fuori di queste quattro pareti. Se oggi gli incontri di poesia del Galeter funzionano è merito di molte persone, di chi dirige il locale, di chi lo frequenta, di tutte quelle persone che si danno da fare organizzando eventi, e naturalmente di tutti gli autori che sono passati e che in un modo o nell’altro hanno collaborato in questi primi due anni di attivita poetica. Lo scopo di questo blog è dunque e semplicemente solo quello di rendere un piccolo omaggio a tutti questi poeti donando l’opportunità ai loro testi di avere un po’ di respiro in più anche al di fuori delle mura del Galetér, nonostante alcuni di essi siano già conosciuti, con la speranza che, senza spiegare e senza fare critiche testuali, questi testi riescano a trasmettere il loro messaggio e, chissà, l’atmosfera che riempie i nostri incontri. Prima di iniziare con la pubblicazione dei testi, a partire dal gennaio 2010, è dunque mio dovere ringraziare Fabio Barcellandi, Lorenzo Mari e Viorel Boldis, che oltre a frequentare il Galetér mi aiutano in questo progetto. I musicisti Tamer Abdalla, Moreno Pedrotti, Mariachiara Salvi, Andrea Tortelli. Paolo Savani (frequentatore folle, poeta, musicista e organizzatore), Luca Cremonesi ed Ernesto Valerio. E poi naturalmente i poeti: Elisa Biagini, Agneta Falk, Jack Hirschman, Alberto Mori, Igor Costanzo, Sara Bellingeri, Alessandro Assiri, Anna Maria Ercilli, Matteo Fantuzzi, Luca Artioli, Gaetano Facincani, Valeria Raimondi, Monica Ferretti, Pamela Amighini, Manuela Dago, Odilia Liuzzi, Rodolfo Cerè; Simone Molinaroli e David Napolitano col loro “Enduring Poetry”; Dana Drunk, Giovanni Peli; Antonio Bianchetti, Massimo Isola, Claudio Stanardi e Bruno Grisono con “l’esilio di sicurezza”; e ancora Alexandra Petrova, Antonieta Villamil, Mark Lipman, Corrado Guzzon, Sonia Apilongo, Luca Ariano, Tito Truglia, Dave Lordan, Omid Malechniac, Emily Pigozzi, Miodrag Golubovic, i poeti di Meteora, Paolo Triulzi e Francesca Genti.

http://poesiadalsottosuolo.wordpress.com/

duballsense

A tutti i radioascoltatori, agli amici di Radio Alma, a Bruxelles, ai membri del Club del Libro asbl

AAAAAAAAA annuncio annuncio annuncio annuncio annuncio

I nostri cari amici che spesso ricordiamo in radio durante la trasmissione del programma LA TELA SONORA, ci hanno invitato alla PRESENTAZIONE DEL NUOVO ALBUM " FOLLOW THE LION " PRODUZIONE MADASKI


Giovedì 17 Dicembre, Ora di inizio: 22:09 PM
Location: Velvet Reloaded, Via cisterna dell'olio, Napoli

un augurio a tutti voi di duballsense, ed un grazie a Paola Grauso, regista del programma dedicato alla sola poesia "la tela sonora" 101.9 FM, per averci fatto conoscere questo grande gruppo musicale.

39ième soirée de poésie

Centre Européen d’Etudes Zoroastriennes
Association culturelle, laïque et de libre-pensée
Galerie de la Reine 7, 1000 Bruxelles
Tel.02/374.92.60

Invitation


Chers Membres et Amis,

Notre 39ième soirée de poésie aura lieu au Centre
le vendredi 8 janvier 2010 à 18h.30.
Le thème (souhaité mais pas obligatoire) : « la liberté ».

Comme d’habitude chacun récitera un poème dans la langue de son choix, et nous nous chargerons d’en faire une courte traduction.

Réservation souhaitée au 02 374 9260 ou par email :
manager@gatha.org

Frais de participation : 5€, un verre de bienvenue compris.
Au vendredi 8 janvier 2010 à 18h.30 !

Khosro Khazai ( Pardis)

Thèmes déjà traités : Le printemps, l’hiver, l’automne, l’été, le rendez-vous, le rêve, la danse, la mer, la lumière et les ténèbres, le sourire, le jardin, la forêt, l’espoir, le feu, le désir, la musique, parfum, pluie, nuages, amitié, amour, séparation, destin, ville, rue, chant, renaissance, poésie en Belgique (conférence), renaître, la joie, surprise, le vent, la nuit, les étoiles.

Doel ...... the story goes on

Hello Folks,

Now I am really nailed to my chair from big surprise. After my citta visit, I published the letter from Caroline Gennez you gave me on the website and a Dutch artist (www.matjongenelen.nl) who has already made about 30 works of art about Doel, wrote her a protest poem in reaction to this letter.

Last Friday, Caroline wrote him the following answer, I will translate for you below.
Would you please pass on this answer to Michelangelo? I am so glad his letter has not been in vain. This change of standpoint is incredibly valuable, because within the current government, the Flemish Nationalist V-VA is also against demolition. If both these parties stand firm against the Christian Democrats, there may still be hope.

The other good news is that this weekend, we collected the required 15,000 signatures for speaking right in the Parliament.

Kind regards, and thanks again for all your moral and effective support.
eva
--------------------------------------------
Begin translation:

Dear,

Thank you for your message about Doel.

Future plans regarding the Saeftinghedock are indeed looking very different today. It is not certain the dock will ever come.

The uncertainty regarding the Saeftinghedock creates room for adjusting past decisions. Some are thinking of a new destination for Doel as an arts village. A positive project that does not have the pretension of being in the way of the expansion of the port. Such an arts village between the port and the polders could give the economic mastodon a more human and more social face. A nice go-between between culture and industry, between nature and the economy. A village inside the port, as a little, vulnerable spot. Such a win-win operation would be feasible if we dare review past decisions.

I hope that my answer clarifies our vision, which takes into account the latest developments.

Sincerely,
Caroline Gennez
SP.A President

XSLAM SPAZZI 11 12 2009

Venerdi 11 Dicembre 2009

da SPAZZI - Via Virle, 22 - Torino12 poeti in gara, in una competizione poetica nazionale a colpi di versi
Slam Master: Max Ponte
Alla quarta edizione la gara poetica più famosa, poesie brevi di tre minuti giudicate da una giuria popolare, la poesia che si slancia. La seconda edizione 2007 è stata ripresa da Fahreneit, il noto programma di Radio Rai 3 e da varie testate.
Lo slam è una gara poetica fondata sulla voce, le liriche sono inedite senza accompagnamento musicale o teatrale.Il tempo per ogni intervento è di 3 minuti e una giuria popolare decreta il vincitore. Questa modalità di fare poesia nasce negli USA negli anni ’80, inserendosi in una tradizione antica, e si diffonde anche in Europa, quasi come uno sport alfabetico, in grado di richiamare un vasto pubblico e inserirsi nel mondo dello spettacolo.
Il poetry slam si ispira ad una dimensione democratica della poesiae alla condivisione dell’esperienza letteraria.

Iniziativa di PoesiaTotale, Rassegna indipendente di poesia e arte contemporaneain collaborazione con Club del Libro Bruxelles e La Tela Sonora di Radio Alma.I poeti selezionati sono stati 12, provenienti da tutta Italia:Viorel Boldis (Brescia), Renata Cagno (Napoli),Stefania Carcupino (Milano), Anna Pinto (Bologna).Per il Piemonte e Torino:Marta Becco, Matteo Belingeri, Tommaso De Martino, Enrico Maria Lazzarin, Alessandro Novellini,Silvana Ponsero, Monica Seksich + Marco Mancin,Grazia Valente.

Fuori concorso: intervento/intermezzo poetico di Bruno Rullo
Al vincitore (Tommaso De Martino), un premio in librie trasmissione della sua poesia in esclusiva alla radio.
http://www.maxponte.com/
http://www.myspace.com/poesiatotale
http://www.facebook.com/maxponte

Cercando l'oro della poesia

da Gennaio 2010 ritorna Cercando l'oro della poesia, la rubrica nata nel 2006 per offrire le nuovi voci della poesia in lingua italiana sul portale TELLUSFOLIO.it

Come ogni anno (o quasi) abbiamo rinnovato il format e l'abbiamo fatto per rendere sempre più piacevole leggere la poesia.
Per il 2010 le novità iniziali saranno 2:

- la prima sarà il dedicare ogni puntata (pubblicata la prima settimana di ogni mese) solo a voci di poetesse. Ma non sarà un anno "in rosa pallido" bensì saturo di colore e potenza ed energia e saranno sferzate in versi....

- la seconda novità sarà il gemellaggio con Radio Gwendalyn, con la neo-nata rubrica La voce di Gwen.
Ogni prima puntata del mese coinciderà con quella in TELLUSFOLIO.it
Le puntate, oltre che ascoltabili in streaming "live", saranno poi disponibili in Podcast per ogni ascolto successivo.

venerdì 11 dicembre 2009

La signora Irma e le nuvole


Alessandro Ramberti e la sua casa di edizione FARA, in Santarcangelo di Romagna (RN), hanno messo a segno, negli anni recenti, parecchi ottimi colpi; ricordiamo, solo a mo’ di esempio, la pubblicazione dei lavori di Chiara De Luca, di Narda Fattori, di Antonietta Gnerre, di Antonella Pizzo.Da tempo ero pure a conoscenza della pubblicazione del volume di racconti di Subhaga Gaetano Failla, La signora Irma e le nuvole, del 2007, ne avevo letto in RETE positivi commenti, ma non avevo ancora avuto l’opportunità di leggere il libro.Tra quelli, Morena Fanti: «Una raccolta di racconti da leggere con la giusta lentezza, quella di chi sa dedicarsi all’ascolto delle parole e delle immagini. Storie che si dividono in frammenti di sogni e in ricordi, in episodi della vita normale e sorprendente nello stesso tempo. L’atmosfera rarefatta dilata lo spazio in cui vengono vissuti e la narrazione diventa stimolo e pretesto per evidenziare come certi momenti di “nulla” quotidiano siano altresì momenti in cui posare lo sguardo e puntare l’attenzione»; Annalisa Macchia: «Spesso calati in misteriose atmosfere, agili, privi di qualsiasi orpello letterario, questi testi rivelano l’amore per una prosa asciutta e dinamica. Non mancano spunti per riconoscere i maestri: Edgar Allan Poe, il cui fantasma fa capolino in ambientazioni ricche di suspence e ai confini della realtà, certe sfumature fantastiche e surreali [che] richiamano alla mente la prosa di Buzzati o le pagine di Borges, e altri infiniti autori che, dopo essere stati letti, amati, assimilati, si sono abilmente intrecciati alla prosa di Failla. Barriere tra sogno e realtà sono magistralmente abolite, anche quando la storia è ben ancorata a terrestri vicende e il tempo si configura come un indefinibile flusso di emozioni, fantasie e ricordi; Salvo Zappulla: «Misteriose atmosfere dove la tirannia del tempo viene annullata; simbologie che giocano con gli equilibrismi dell’immaginazione; una finezza stilistica che tende al magico realismo, al paradosso esistenziale. Failla è uno che ha letto molto, ha scandagliato gli incubi di Poe, ha metabolizzato i voli pindarici di Calvino, i sogni visionari di Borges.»Osservazioni ampiamente sottoscrivibili; e dunque non mi pare il caso di insistere su tali salienti tematiche, quanto piuttosto di provarmi a proporre, benché succintamente, qualche ulteriore tratto dell’opera, a partire da un passo del racconto DI FOGLIE VERDI che sembra messo lì apposta per compendiare la stessa e che, con un atto di destrezza, volgo a nostro vantaggio: «il tentativo di riunire frammenti disordinati per comporre un’unica comprensibile logica esistenza.»Nei tre principali ceppi che ritengo di scorgere in questo lavoro:1. l’ottimo italiano, aspetto da non dare più per scontato di questi tempi;2. le “lunghe” propedeutiche letture, ben testimoniate dalle molteplici citazioni/evocazioni di autori quali Tabucchi, Lovecraft, Poe, Molière, Hugo, Corneille, Bufalino, Dostoevskij;3. il “progetto” di una propria originalità, da sostanziare oltre quanto detto altresì nella forma, in cui spicca DUE MINUTI e nella quale anche TREGUA DI NATALE e OTTO si distinguono, si innestano la partecipazione (sia alla storia che) alla attualità, «Grande Lazio: uno a zero. Quest’anno mettiamo a posto le pensioni. Non ti preoccupare, non ho l’AIDS e non ho più voglia di eroina», la propensione alla liricità, sotto forma di una sorta di haiku, della recita in sogno dell’idillio L’INFINITO di Giacomo Leopardi, del libro di poesie di William Blake posto sul comodino, eccetera, la soundtrack sulle note dei cari, gloriosi vinili dei Tangerine Dream e dei Jefferson Airplane, la amara/esilarante “penna” come nel passaggio: «Ho un fratello. Quando gli telefono, lui risponde “Pronto” e alla mia voce ripete ancora “Pronto! Pronto!” per alcuni secondi, poi riattacca.»Dicembre 2009 --Postato da alessandro su narrabilando il 12/10/2009 08:21:00 AM

mercoledì 25 novembre 2009

Alice Nella Città


Circolo Poetico Correnti - Alice Nella Città


hanno presentano

Sabato 21 Novembre

VIDEOPOETRY DREAM


Installazione di Videopoesia. Il linguaggio visivo interagisce con il sogno plasmando l’immaginario. Le parole e le immagini sono in costante e provvisoria trasformazione. In quest’ambito dove la materia è lieve e le forme sono tracce visioni micropassaggi e paesaggi di impressioni, la videopoesia passa da viaggi in auto a suoni d’arpa sulla pelle. In sfera sensitiva a specchio entro la natura. Con gesto d’assenza al centro del cuore. Attraverso città del proprio gioco fra ricchezza ed incubo con performance migrante verso il nulla dove Pinocchio ama la Fata Turchina. Da qui si scopre la verità infermabile. La veste del cielo.


Caleidoscopio e ritmia di parola. Psichedelia a passeggio in collina.

Questo in essenza il collante del microtesto che passa attraverso i video i quali offrono un variegato contesto di sperimentazioni sul tema.

Video di: Caterina Davinio, Gruppo Solaris, Antonio Meo, Semiolabile Cinematografica,

Patrizia Monzani, Annelisa Addolorato, SempreCreativaPoetica, Gruppo Fludd, Maria Grazia Martina, Nicola Frangione, Giorgio Longo, Gruppo Sinestetico, Gherardo Bortolotti.


lunedì 23 novembre 2009

CIRCOLO SUD

Questo giovedì a SUD, dopo la brava Nadia Agustoni, che ringraziamo nuovamente per la bella lettura della settimana scorsa, un'altra poeta totalmente diversa per attitudine, sensibilità, modo di porgere la poesia:
TIZIANA CERA ROSCO
Tiziana è già venuta a Turro l'anno scorso e ha talmente colpito me e Anna che abbiamo voluto invitarla subito anche a Sud.

questa intensa poeta e performer leggerà versi dal suo nuovo lavoro "Così poco destino nei vostri sguardi"

Francesca e Anna.
GIOVEDì 26 NOVEMBRE
ORE 20.45
CIRCOLO SUD
VIA CORSICO 5
MILANO
MM Porta Genova
Tram 9, 29\30

3470500037
3332876930

lunedì 16 novembre 2009

METEODIARIO



Enrico Mario Lazzarin e Gianriccardo Scheri
presentano i loro blogs alla

Biennale di Poesia di Alessandria 2009
AUTORI e CITTA’

sabato 21 novembre 2009 - ore 17,00
Palazzo Cuttica, Via Parma 1
Alessandria

Due poeti hanno pensato di scambiarsi dei "bollettini" poetici sugli aspetti della stagione in corso
nelle rispettive città (Settimo e Genova), ognuno scrivendo almeno un testo o "meteo-bollettino"
giornaliero, inviato via e-mail all'altro e poi pubblicato sul proprio blog di “stazione” locale.
Dato che in ogni gioco il divertimento è maggiore se ci sono delle regole, hanno deciso alla fine
di ogni settimana di scegliere alcuni dei i testi che hanno scritto e di pubblicarli sul blog comune
di METEODIARIO, creato per rendere evidente ad altri questa scommessa.
La partita iniziata a fine novembre 2007, sta proseguendo nelle stagioni successive e avviandosi
al traguardo del terzo anno.
In questa occasione, presentano dal vivo i loro testi con una lettura incrociata, corredata dalla
visione dei loro blogs.
programma
- presentazione dei blogs creati dagli autori, con videoproiezione di alcune pagine;
- presentazione delle raccolte di testi estratti da “MeteoDiario”
e pubblicate su carta, con letture e commenti degli autori;
- scambio di opinioni ed esperienze tra il pubblico e gli autori.


XMASLAM CANDIDATURE

AFFRETTATEVI, ENTRO IL 22 NOVEMBRE!
SELEZIONE SLAM IN FASE DI ARRIVO

selezione per il poetry slam di natale entro il 22 novembre, mandate una poesia inedita a poetryslam@poesiatotale.eu

XMASLAM grande slam di natale, una gara nazionale a colpi di versi, lo slam si terrà
a torino
11 dicembre da SPAZZI

http://www.facebook.com/n/?inbox%2Freadmessage.php&t=1266863039804&mid=16b4750G234cffd3G3363f78G0

POETRY OPEN MIC

Un nuovo eccezionale evento si affaccia alle soglie del Galeter. Dopo il successo del POETRY OPEN MIC di ottobre, che ha visto esibirsi ben 21 poeti, tra cui la stupefacente partecipazione dei poeti Mark Lipman e Antonieta Villamil, un nuovo nutrito gruppo di poeti si appresta a diffondere i propri versi tra le pareti della nostra saletta multimediale. Non perdetevi dunque l'occasione di ascoltare le voci di VIOREL BOLDIS (ROMANIA) ; DAVE LORDAN (IRLANDA) ; MIODRAG GOLUBOVIC (SERBIA) ; OMID MALECHNIAC (IRAN) ; EMILY PIGOZZI (MANTOVA) ; e degli altri che si presenteranno, libro alla mano.

SABATO 21 NOVEMBRE ore 21:00
presso il Caffè Galetér - via Guerzoni 92h - Montichiari (BS)
Musiche di Tamer Abdalla (piano) e Mariachiara Salvi (sax)regia di Andrea Garbin.

venerdì 13 novembre 2009

Le labyrinthe de Jerzy avec Giulietta Laki

A l'occasion de la sortie du compAct "Le labyrinthe de Jerzy" , édité chez Maelström reEvolution, est disponible en ligne sur rezolibre.
www.jerzy.be a réouvert ses portes avec des morceaux qui, à l'image du projet, ont pris un nouveau visage. En outre, j'y commence à expliquer ce qui se trame sous ce projet sur la page des "intuitions".

Avec la participation de Giulietta Laki, Jerzy sera en représentation le samedi 28 novembre 2009 à Mons, à la Galerie Mixomedia rue de la grande Triperie, 6 - à 20h30 précise. Cela se fait dans le cadre d'une soirée de la Troupe poétique Nomade avec (Zur), Bertrand Perignon, Gaëtan Saint-Remy et Mathieu Pierloot.

Le deuxième visage est celui de A Taste of Glue. Projet Electro-funk que le créateur "DJ Schwitters" décrit comme "Vintage flavour for lonely people".
Il y a des morceaux originaux ainsi que des remix/cover. J'y prête ma voix et explore ainsi d'autres intentions.
http://www.myspace.com/atasteofglue

giovedì 12 novembre 2009

Di Alberto Masala, poesia, e ‘Alfabeto di strade’.

di Barbara Gozzi

[...]
ainsi
de main en main
nous avons perpétué l’incertitude
fragile où nou vivons
là nous avons découvert
que
la main véritable
est celle qui peût saisir
chaque fois
un nom interdit
pour les caresses
qui donne aux choses[...]

Estratto da La main, Alberto Masala, 14 novembre 2002 [Alfabeto di strade (e altre vite), Il Magistrale, 2009]

Alfabeto di strade (e altre vite) raccoglie una selezione di componimenti di Alberto Masala, nativo sardo, classe 1950, che attualmente abita a Bologna.
In questo volume si raccolgono due ‘libretti’ (Taliban e Nella casa del boia entrambi con introduzione di Jack Hirschman) e componimenti poetici divisi in tre sezioni che scandiscono anche cronologicamente le opere scelte: Leggerezza, Ritmo, Il condominio e A tenore.

La poesia in Italia è arte dimenticata, bistrattata, ridicolizzata e perfino totalmente ignorata.
Ma in questo libro ci sono parole “asciugate”, come ha spiegato l’autore in occasione di una presentazione bolognese. “Bisogna sempre distinguere” ha detto Masala “tra le persone e chi occupa un certo spazio in quel momento. Le persone sono piene di miserie, tutti lo siamo e ce le portiamo in giro ogni giorno. Quando occupo un certo spazio, però, sto trasvivendo, in quel momento indosso voci, dico altro da me con la poesia”.
“Vivere di poesia” è per Masala esigenza di essere, entro maglie strette di una società (quella italiana in primis) che vive d’arte ‘pubblica’, pratica, veloce tra dinamiche commerciali e patinate.
Ma fare poesia non è un gioco, non si scherza. Basta ascoltare una lettura, dalla voce dello stesso autore che cadenza ritmi, intensità.
“Il poeta deve attrarre, mantenere l’attenzione e trasportare sensi” insiste Masala. Nessuna ricetta infallibile o preconfezionata, eppure un modo, un sentire, un approccio che dalla vita vissuta allunga lingue intense, dolorose, (pre)potenti. Non esiste strucco stilistico, geometria di forma. I sensi, i pesi delle parole, i respiri, le cadenze. Tutto ruota attorno all’urgenza, l’onestà nuda delle cose che nelle parole sfuggono alla morte.
C’è poi una preziosa “amministrazione del respiro” tra le opere di Masala dove il ritmo dominato dagli ‘a capo’ è scelta sapiente, ponderata, che amplia la forza della lingua.

In questo libro che riunisce componimenti di anni e argomenti diversi, tra dediche, eventi di cronaca, affezioni, memorie, recupero di connessioni con altri sentire vicini (come Pasolini); in questo volume ebbro di frammenti, Masala ‘trasporta’, non media mai. Le parole sono tutte in fila, parlano, urlano, strappano carne, diramano percezioni diverse.

La lingua di Masala è anche miscelazione di più lingue che dall’italiano espandono, legano tra territori e non confini.

[…]
e tutto aveva ombra
ma non caddi

et j’aimais le soleil
chaque jour j’adorais
l’image-apparition della menzogna
del giorno che ancora spinge al mondo
creature come mosche
e idee feroci come cani
creando morti da nascondere

“tu dois danser
sur les tombes des sans-nom
sur les corps de ceux sans sépolture
ouvre ton corps
pour absorber les liquides qui se dégagent
....
[Estratto di ‘ad Artaud’, Tolosa 18 Maggio 1997]

Come per ogni scrittura, ci sono punti che toccano maggiormente il lettore, ‘linee d’ombra’ che aggrediscono, altre che colmano, irradiano.
“Vedo Patrizia in ogni parola” ha detto Masala dopo aver letto ‘canto per patrizia vicinelli (fossa n.2394- cimitero di Borgo Panigale)’. Il canto è stato scritto l’11 ottobre 1991, a qualche mese di distanza dalla morte della poetessa. Scrive Masala in calce al canto: “Scrivevo stando davanti ad una finestra aperta. Sul balcone di fronte vedevo dei fiori (mazzo di fiori compiacenti) e si annunciava rapidamente un temporale d’autunno.

[…]
PERCHE’ NOI CI SIAMO ADESSO NON QUANDO
piangendo e come piangere
non possiamo dimenticare i compagni
quelli che se ne sono andati
fratelli traditi dal pianto in gola
e allora la mia (generazione) era
verginità violata giovane ingravidata
ha partorito da sinistra e nascevano talpe adolescenti
che hanno abbandonato in tempo le anime
sono già cenere fiamma spenta
lavorano vivono credendolo opportuno
mettendo da parte pietre per
fare mura portici blindati
[…]

[Estratto da ‘canto per patrizia vicinelli’]

Concludo questi appunti imperfetti con un’annotazione personale. Leggere poesia si dice sia ‘difficile’. Forse andrebbero recuperati gli incontri, gli spazi per condividere voci, ascolti, atmosfere, parole. Forse è solo più semplice spingere pulsanti, accendere circuiti che propongono interpretazioni, parole digerite. Forse è più immediato cliccare nella virtualità. Forse è un problema di lingua di carne incompresa, parole assorbite per indigestione entro dinamiche in corsa, affaticamenti, distrazioni assillanti, ossessioni senza forme. Forse è solo paura.
Resta il fatto che leggendo ad alta voce una qualunque pagina di ‘Alfabeto di strade’ non si può – non si può – rimanerne indifferenti, foss’anche per confusione, disagio, accumulo di emozioni. E’ una sfida, io credo, sebbene anche il coraggio è ormai sangue raro, il coraggio di lanciarsi rischiando di annegare.

mercoledì 11 novembre 2009

FAREPOESIA / Rivista di Poesia e Arte Sociale

Le Edizioni Farepoesia annunciano la pubblicazione del primo numero di FAREPOESIA / Rivista di Poesia e Arte Sociale

============================================================================È Una pubblicazione a cadenza quadrimestrale. La potete richiedere in volume singolo (10 euro comprese le spese di spedizione), oppure in abbonamento (30 euro). La formula abbonamento comprende 4 numeri (il n. 1 + i tre nn del 2010) + libro/artgadget in omaggio. Per librerie, locali, associazioni, gruppi, singoli, ecc. suggeriamo la formula sponsor/sostenitore (50 euro), in aggiunta al precedente, un piccolo spazio pubblicitario sia sulla rivista sia sul sito in allestimento. Per richieste di acquisto di volumi singoli o in formula abbonamento inviare richiesta a titoxy@libero.it <http://www.blogger.com/titoxy@libero.it> .

Modalità di pagamento: per singole copie inviare 10 euro ben nascosti in busta chiusa a Tito Truglia Via Torino n. 37, 27100 Pavia; per abbonamento semplice o sostenitore fare bonifico con causale “Abbonamento Farepoesia” sul conto corrente bancario intestato a Tito Truglia cod. IT55 Y030 6911 3320 0000 7715039 banca Intesa/Sanpaolo filiale 01656 – Pavia – Via Solferino 27.
Di seguito vi anticipiamo l’indice degli argomenti e l'editoriale del numero appena pubblicato. Il volume conta 142 pagine in parte a colori. Disponibili per presentazioni e reading.
Sostieni l'editoria indipendente.

FAREPOESIA è aperta ad ogni tipo di collaborazione.

martedì 10 novembre 2009

Jean-Marie Gleize


Roma, venerdì 13 novembre 2009, alle ore 20:00


presentazione del libro di
Jean-Marie Gleize
IN VISTA LATERALE

collana felix a cura di Marco Giovenale
traduzione dal francese: Michele Zaffarano
lettura dell’autore, presente in Camera verde
Interverrà inoltreLuigi Magno
*
Jean-Marie Gleize (Parigi, 1946) è uno scrittore, poeta e saggista francese, attualmenteprofessore di letteratura francese contemporanea all’École Normale Supérieure di Lione.Una scheda sul suo lavoro è in allegato e qui. In English: here.
Suoi testi leggibili in



1999bisogna dire il nome delle cose

[ scheda su facebook : http://www.facebook.com/event.php?eid=176671330865&ref=mf ]
__________________________________________
Centro Culturale LA CAMERA VERDE

via Giovanni Miani 20, 00154 Roma

Cell. 3405263877

lunedì 9 novembre 2009

Patrizia Rigoni, “Avrò i tuoi occhi”

Venerdì 30 ottobre alle 18 in Villa Bazzoni l'Osservatorio Astronomico di Trieste presenta “Avrò i tuoi occhi”, l'ultimo libro di Patrizia Rigoni.

Astronomia e letteratura sotto lo stesso cielo
Un incontro di sguardi e di culture sul tema del cielo: in astronomia,
nel romanzo e nel pensiero metafisico. Un astronomo, una scrittrice e un sociologo
condividono la stessa passione.


Un pomeriggio tutto dedicato al cielo.

Venerdì 30 ottobre
nella sala Ovale di Villa Bazzoni (via Bazzoni, 2)
L'INAF-Osservatorio Astronomico di Trieste
ha presentato l'ultimo libro di Patrizia Rigoni

“Avrò i tuoi occhi”

Non si é trattato, però, di una presentazione tradizionale. L'incontro, infatti, é stato anche un momento di confronto tra prospettive, uno spazio di discussione ed una finestra aperta dalla quale poter guardare il cielo da diverse angolature: il cielo metafisico insieme a Fouad Allam, docente di Sociologia del mondo musulmano dell'Università di Trieste, il cielo nel romanzo, raccontato dalla voce di Partrizia Rigoni, e il cielo in astronomia, così come lo vede l'astronomo Massimo Ramella attraverso l'oculare del suo telescopio.

venerdì 6 novembre 2009

IL PONTE DEL SALE

vai al link

Intervista a Marco Munaro.
Un nome splendido per una realtà splendida. Il Ponte del Sale è un’associazione per la poesia che ha inventato un modo nuovo di fare editoria, un modo “puro” di credere nell’autenticità e nella verità della parola. Ha sede a Rovigo, stampa libri raffinatissimi e organizza eventi di assoluta qualità. Marco Munaro, che ne è una delle anime, parla di questa “fabbrica” e ne illustra il catalogo, tra Dante, Virgilio e alcuni dei migliori poeti contemporanei, italiani e stranieri. Il sito della casa editrice è http://www.ilpontedelsale.it/
Come e quando nasce Il Ponte del Sale?
«Il Ponte del Sale nasce a Rovigo nel 2003 per opera di un gruppo di poeti e artisti veneti: io, Mariacristina Colombo, Luciano Cecchinel, Maurizio Casagrande e Pasquale Di Palmo».
Il Ponte del Sale è una “associazione per la poesia”: spieghiamo a chi ci legge cosa significa questo, o meglio, cosa significa “per voi” questo.
«Significa innanzitutto credere in un progetto di collaborazione tra coloro che, a vario titolo, credono nella poesia, e nella sua forza di matrice dei saperi e delle arti, e che riconoscono anche oggi la centralità della poesia in ogni discorso culturale e civile. Si tratta di un gesto politico, in fondo, quello di dare voce al poeta, oggi più che mai inascoltato, relegato com’è ai margini dall’industria culturale».
Come mai questo nome?
«Il Ponte del sale era il ponte principale – ora scomparso – di Rovigo, univa l’anima sacra – il Duomo – e quella civica – Piazza Maggiore – della città, divise dall’Adigetto, il verde naviglio che attraversava Rovigo fin dai tempi della sua fondazione. L’Adigetto fu deviato e interrato a partire dagli Anni Trenta del Novecento. Abbiamo voluto riferirci a questo luogo scomparso originario anche per le armoniche simboliche espresse dalla parola “ponte”, unione, comunione, scambio, e dalla parola “sale”, sapere-sapore».
Qual è la struttura, quali sono le anime del Ponte del Sale?
«La struttura è duplice, l’anima è una sola: quella cioè di “pubblicare” la poesia a Rovigo e nel territorio, realizzando incontri, presentazioni, letture, collaborazioni e libri. La struttura della casa editrice è parte della più ampia struttura organizzativa, che in collaborazione con l’Assessorato alla cultura della provincia di Rovigo, realizza ogni anno una rassegna dal titolo “Verso il solstizio d’estate”, primo festival di poesia musica e arti in Polesine di respiro internazionale».
Quali sono le linee editoriali del Ponte del Sale?
«Massima cura grafica e tipografica, nitore dei caratteri, pregio della carta e del formato, massimo rigore nella scelta dei testi, di autori noti e meno noti, la cui opera, nonostante il valore, non ha trovato e difficilmente troverebbe un adeguato sbocco editoriale».
Qual è l’iter che porta alla pubblicazione di un libro con Il Ponte del Sale? Che tipo di ricerca e di lavoro ci sono, dietro ogni volume?
«Riceviamo quasi ogni giorno proposte di pubblicazione da parte degli autori, che vagliamo con attenzione e ogni scrupolo redazionale. Ma, senza aspettare, ci mettiamo in cerca degli autori. Si tratta di un lavoro enorme, sperimentale e spregiudicato, perché non ci poniamo limiti, di provenienza, età, lingue, l’unico criterio è il valore letterario che i vari redattori riconosco unanimemente. Dato però che in nessun caso chiediamo soldi all’autore, dobbiamo procedere lentamente e con molte rinunce; alla fine questo ci consente di ridurre al minimo l’errore di valutazione, di cui ci assumiamo la responsabilità. Pubblichiamo in media cinque libri di poesia contemporanea italiana all’anno, in media tiriamo di ogni libro cinquecento esemplari. Cinquanta vanno in omaggio all’autore, altri cinquanta ai soci, altri cinquanta a critici e riviste letterarie. Una volta approvato dalla redazione, il libro passa in programmazione per la stampa, c’è allora il lungo lavoro di revisione e poi la correzione delle bozze. Dall’approvazione alla stampa passano circa due anni. Le fasi di lavorazione del libro sono in realtà molto più numerose e delicate, si tratta in fondo di una sopravvivenza di tipo artigianale – senza fine di lucro – all’interno di un’industria – quella della stampa – dominata da esigenze commerciali: quantità, rapidità, pressappochismo».
Per le traduzioni come vi muovete?
Nello stesso modo; in più c’è il lavoro delicatissimo affidato – o proposto – dal traduttore; per le traduzioni da lingue poco note – come il polacco ad esempio, da cui abbiamo tradotto il grandissimo Herbert ancora inedito in Italia – ci avvaliamo di collaborazioni universitarie e di istituti di cultura in Italia e all’estero».
Parliamo del vostro catalogo.
«Il nostro catalogo è attualmente costituito da trentadue titoli, raccolti in cinque collane. “La Porta della lingue” è la collana di poesia contemporanea in lingua e nei dialetti d’Italia, dove sono uscite opere di Anna Maria Farabbi, Gianni Priano, Beppe Salvia, Sebastiano Aglieco, Umberto Simone e Gianfranco Draghi, solo per fare qualche nome a caso. “Gli alberi capovolti” è la collana di classici, dove abbiamo finora pubblicato i primi due libri delle “Georgiche” di Virgilio, nella traduzione di Gianfranco Maretti Tregiardini, e le “Poesie” di Gottfried Benn, nella traduzione di Giuseppe Bevilacqua. “La Bella scola” è la collana dantesca dedicata alla lettura della “Commedia” da parte di poeti contemporanei. “Il labirinto del mondo” è la collana di poesia straniera contemporanea, dove abbiamo pubblicato, oltre a “Rovigo” di Herbert, già ricordato, poesie del poeta ceco Karel Sebek, e del colombiano Aurelio Arturo. Infine l’ “Orbis pictus” è la collana dell’incontro tra la poesia e le altre forme del pensiero e dell’arte: qui abbiamo pubblicato un omaggio a Rimbaud per i centocinquanta anni dalla nascita, un omaggio a Comenio il grande pedagogo moravo del ‘600, e al suo Alfabeto vivo, un omaggio a poeti contemporanei sotto forma di dialoghi curati da Maurizio Casagrande, “In un gorgo di fedeltà”. Attualmente stiamo preparano un omaggio a Antonin Artaud, curato da Pasquale Di Palmo».
Vorrei soffermarmi su “La Bella scola”…
«Come dicevo, si tratta di una lettura della “Commedia” di Dante, affidata, canto per canto, ad un poeta contemporaneo diverso. La specificità di questa strana lectura dantis, è che, oltre ai poeti, agli attori, ai musicisti, sono coinvolte attivamente le scuole: Teatro del Lemming, Conservatorio, Liceo artistico di Rovigo (Istituto d’Arte di Este e di Padova) hanno infatti “illustrato” con opere realizzate all’uopo i vari volumi, che finora sono cinque. Siamo arrivati al canto nono del Purgatorio».
Quando è nata questa collana?
«E’ nata nel 2003».
E “come” è stata pensata?
«La collaborazione con varie forme d’arte attorno alla poesia di Dante, la fruizione attiva dell’opera da parte degli alunni coinvolti, la vitalità della lingua di Dante oggi. “La bella scola” è un’antologia della poesia contemporanea in Dante».
Come è impostato ogni volume della collana?
«Breve presentazione del poeta, poesia del poeta contemporaneo, commento del poeta al canto, illustrazione del canto e – eventualmente – della poesia scelta».
I volumi sinora apparsi nella “Bella scola” sono cinque: facciamo un riassunto…
«E’ impossibile. Il primo volume contiene i commenti ai primi sette canti, il secondo ai canti 8-17, il terzo ai canti 18-30, il quanto agli ultimi quattro canti dell’Inferno, il quinto ai primi nove del Purgatorio. I commenti sono molto diversi, tutti interessanti perché ogni poeta è invitato, quasi costretto, a tradirsi, cioè a scoprire il suo legame con Dante e con le ragioni formali e simboliche di quella poesia e della propria».
Mi rendo conto. Ma mi dica, qual è il sentimento che lega la vostra linea editoriale e gli eventi che organizzate?
«L’amore per la poesia, la fiducia nella vita. Sapere Agere Loqui. Il sale, appunto».
Ma quanto contano nel mondo d’oggi le parole dei poeti?
«Molto, anche se sembra il contrario, molto più di quanto pensino i poeti stessi, spesso sconfortati dal loro gridare nel deserto».
Che cosa significa lavorare “con” e “per” la poesia oggi?
«Significa essere aperti al mistero, nell’ignoto, e insieme in cammino verso casa. Pagando un prezzo molto alto alla società».
Critica e pubblico: che riscontri avete avuto?
«Lodevoli. Tali da incoraggiarci a continuare nell’arduo cammino».

giovedì 5 novembre 2009

CALPESTARE L'OBLIO

CALPESTARE L'OBLIO
Trenta poeti italiani
contro la minaccia incostituzionale,
per la resistenza della memoria repubblicana.

Luigi-Alberto Sanchi
UN PICCOLO MIRACOLO LAICO
La poesia è la vita. Nel senso che la poesia – quella dei migliori poeti, dei più sensibili, dei più
coscienti, dei più musicali – permette di cogliere e di trasmettere un universo umano nella sua
ricchezza, molto meglio della lineare prosa. Da Dante in avanti, la poesia in Italia, dapprima
espressione geografica, poi Stato unitario nel suo farsi e, ora, in pericolo di federalismo, non ha cessato di accompagnare, plasmare e riflettere il movimento politico del Paese. Cos'hanno da dire oggi, i poeti, nella e sull'Italia di Berlusconi? Se il canto è “forza di memoria e sentimento” (secondo una meravigliosa formula di Gianni D'Elia), allora il poeta si volge al ricordo, al contempo individuale, civile e storico, e lo rende nella sua complessità, ricercando la formula che condensi la personale, universale verità di un luogo e di un'epoca. Non, quindi, un ricordo del tempo che fu: bensì quello della fase più degna e decisiva della nostra storia, la lotta contro il fascismo, contro l'occupante nazista, per un regime popolare, libero e pacifico.
Solo la poesia può dire l'intero dell'esperienza, la vita appunto. Vita che le attuali vicende politiche ci vanno lentamente sottraendo, mortificando, vietando.
Queste essenziali e un po' astratte riflessioni servono ad introdurre un piccolo e concreto miracolo: le pagine che seguono. Solo a scorrere i nomi e i percorsi degli autori qui riuniti si capisce il carattere eccezionale di questa raccolta: vi convivono poeti illustri e oscuri, giovani e “grandi vecchi”, isolati e integrati; inoltre l'impulso, l'organizzazione sono dovuti ad un giovanissimo quasi sconosciuto, animato dalla calda grinta della disperazione, come Davide Nota, simbolo ai miei occhi delle mille energie nuove che esprime l'Italia umanistica e che l'Italia ufficiale conculca e umilia. Che questa strana operazione vada in porto, dunque, è un miracolo nell'Italia dei favoritismi e dell'esclusione, dei piccoli ghetti baronali, del “ciascuno per sé” e della rissa tutti contro tutti, anche e soprattutto a sinistra, anche e soprattutto nel milieu letterario. Purtroppo! Questo piccolo segno di speranza è però anche una prova della disperazione in cui versiamo tutti, posti come siamo di fronte all'avanzare, che pare inesorabile, dei liquidatori della Repubblica così com'è uscita dalla Resistenza, dopo la proposta berlusconiana di
trasformare la festa della Liberazione in “Festa della libertà”.
Un punto va a mio avviso sottolineato, a questo proposito: è intorno a un compromesso squisitamente di destra, lanciando potenti messaggi mediatici che osteggiano e irridono la tradizione repubblicana dell'“arco costituzionale”, del 25 aprile, dell'antifascismo, che Berlusconi e i suoi alleati stanno riuscendo ad unificare il Paese – certo, campanilistico per le ragioni storiche che sappiamo, ma anche diviso in due sul piano politico e sociale, tra la parte fascista e reazionaria e la parte progressista, comunista per lungo tempo. Dopo il terrorismo e il delitto Moro, dopo decenni di lotte tragiche ma anche vitali, l'Italia sembra chiedere di nuovo unità, a modo suo, cioè nel rispetto dell'eredità storica e dei potentati locali, anche a prezzo dell'oblio, del sonno televisivo o dell'inabissarsi nella consolazione superstiziosa e clericale. Essendo il Centro-Sinistra, a causa delle sue debolezze ideologiche e delle divisioni al suo interno, incapace di riconciliare la società italiana, è la Destra che sta realizzando la nuova sintesi, ovviamente a tutto danno della Costituzione “sovietica” concepita nel Dopoguerra.
A partire dalla repressione di Genova nel 2001, si parla dunque di “ritorno al fascismo”. Non è
possibile affrontare qui in modo completo la questione della definizione di “fascista”, quella della
continuità storica del fascismo in Italia, delle trasformazioni introdotte dal piano piduista-americano, del concetto di “nuovo fascismo” così ben identificato da due poeti, Pasolini e Roversi, negli anni cruciali delle stragi.
I poeti su tutto questo riflettono, certo, ma innanzitutto cercano di rendere il
vissuto, in dialogo con la realtà. La loro resistenza umanistica c'invita a pensare. La loro arma politica è il vivere e il pensare poeticamente, a partire da una sofferenza e non dall'oblio. Leggiamoli, ascoltiamoli.

buon compleanno a FERLINGHETTI

LA CASA DELLA POESIA
Un incontro di MOLITINPOESIA dedicato a un libro sul poeta americano

martedì 17 novembre 2009, ore 18
MOLTINPOESIA
Buon compleanno, caro Ferlinghetti!
a cura di Ennio Abate e Enzo Giarmoleo

Introduce Enzo Giarmoleo
Da San Francisco - per l’inaugurazione della mostra di Ferlinghetti “Drawings from Life” - a Milano.

La giovane studiosa Giada Diano parla del suo libro “Io sono come Omero”, selandoci il passato, le scelte, i furori, l’ironia di Lawrence Ferlinghetti, una delle voci più significative di una generazione di poeti e scrittori che hanno tentato di cambiare il mondo. Il novantenne scrittore americano è l’ultimo testimone di quella Beat Generation che ha fatto dell’arte un più ampio gesto di libertà, collettivo e individuale.


«Capita che le parole di uno scrittore […] ci suonino familiari come se uscissero direttamente dalla propria anima. Capita che la nostra vita cominci a cambiare da quel momento.»
G. Diano, Io sono come Omero, Feltrinelli.


Letture, mostra di disegni e poesie scritte a china dal poeta.


Lawrence Ferlinghetti: (fonte: wikipedia)

Conosciuto soprattutto in quanto è uno dei proprietari della libreria e casa editrice City Lights, che pubblicò i primi lavori letterari della beat generation, tra cui Jack Kerouac e Allen Ginsberg.
Ferlinghetti appartiene a una famiglia di immigranti italiani-portoghesi-sefarditi a Yonkers, nello stato di New York. Studiò alla Mount Hermon School e all'Università del Carolina del Nord sulla Chapel Hill, quindi si arruolò nella Marina statunitense durante la seconda guerra mondiale.
Dopo la guerra, ottenne un diploma post-laurea all'Università della Columbia e un dottorato alla Sorbona.
Quando studiava a Parigi, incontrò Kenneth Rexroth, che in seguito lo persuase a recarsi a San Francisco per sperimentare la nascente scena letteraria della città.
Fra il 1951 e il 1953 insegnò francese, scrisse critica letteraria e dipinse.
Finì in prigione per aver pubblicato Howl, di Ginsberg, del 1956, condannato per oscenità.

« E appoggiò la tela a terra
E giacque solo con lei
E a lungo giacque con quella vergine
desiderando una purezza tutta per sé »
(Lawrence Ferlinghetti, da Il pittore)

Nel 2006 è stato inserito, con una piccola parte, nel film di Finn Taylor The Darwin Awards dove interpreta sé stesso.


Per ulteriori informazioni:
Amos Mattio – Ufficio Stampa
Tel. 327-3509913
E-mail: segreteria@lacasadellapoesia.com

mercoledì 4 novembre 2009

FAREPOESIA / Rivista di Poesia e Arte Sociale


È una pubblicazione a cadenza quadrimestrale. La potete richiedere in volume singolo (10 euro comprese le spese di spedizione), oppure in abbonamento (30 euro). La formula abbonamento comprende 4 numeri (il n. 1 + i tre nn del 2010) + libro/artgadget in omaggio. Per librerie, locali, associazioni, gruppi, singoli, ecc. suggeriamo la formula sponsor/sostenitore (50 euro), in aggiunta al precedente, un piccolo spazio pubblicitario sia sulla rivista sia sul sito in allestimento. Per richieste di acquisto di volumi singoli o in formula abbonamento inviare richiesta a titoxy@libero.it.Modalità di pagamento: per singole copie inviare 10 euro ben nascosti in busta chiusa a Tito Truglia Via Torino n. 37, 27100 Pavia; per abbonamento semplice o sostenitore fare bonifico con causale “Abbonamento Farepoesia” sul conto corrente bancario intestato a Tito Truglia cod. IT55 Y030 6911 3320 0000 7715039 banca Intesa/Sanpaolo filiale 01656 – Pavia – Via Solferino 27.Di seguito vi anticipiamo l’indice degli argomenti e l'editoriale del numero appena pubblicato. Il volume conta 142 pagine in parte a colori. Disponibili per presentazioni e reading.Sostieni l'editoria indipendente. Invia questa pagina ai tuoi contatti.FAREPOESIA è aperta ad ogni tipo di collaborazione.

INDICE DEL PRIMO NUMERO:5 - EDITORIALE di Luca Ariano e Tito Truglia7 - LA PAROLA ATTIVA – Giorgio Piovano, a cura di Luca Ariano, Marco Beretta e Tito Truglia; poesie di G. Piovano.26 - ZONA X – Introduzione per XX.9.12 Archivio Vinile di Tito Truglia;32 - DOVEALTROVE - Scritture in dialogo di Chiara De Luca e Eileen Sullivan.42 - DONNE IN POESIA OGGI IN ITALIA testi poetici di Paola Rivabene, Tiziana Maspero, Delia Penati.48 - POETRY GENERATION di Virginia Fabrizi e Alessandro Castagna.53 - POLIFONIE – Libri, idee, interventi di Marco Bini e Guido M. Gallerani.59 - VIA CAVO di Luca Ariano.61 - DIVERGENZE – C'era una volta la Biennale di Giancarlo Da Lio.63 - SITUAZIONI 1 di Pamela “Pam” Bossetti.64 - SINESTESIE – Mail Art a Go-go di Franco Piri Focardi.80 - XX.9.12. ARCHIVIO VINILE Breve selezione di alcune opere.83 - SITUAZIONI 2 - PaviArt Poetry - Foto di Piero Farina.88 - IDEE E FORME – Disegni condivisi di Mariano Bellarosa ed Ego-Tek.97 - TERRITORIO E COMUNITÀ di Luca Ariano ed Enrico Cerquiglini, poesie di: C. De Falco, F. Franzin, G. Lauretano, A. Pizzo, G. D'Elia.111 - AREA FACKEL – Appunti Antifuturisti di Tito Truglia.119 - CINEMATICA – I migranti nel cinema Italiano di Sonia Cincinelli.130 - LE PAROLE CANTATE – Beats, Punks e canti dalle risaie al Cox 18 di Piero Carcano.132 - LA SCELTA – La Resistenza in Italia e in Europa di Alessandro Rizzo.135 - PROGETTO EDIZIONI FAREPOESIA140 - AUTORI DI QUESTO NUMERO==================================================================================EDITORIALEdi Luca Ariano e Tito TrugliaCreare oggi una nuova rivista di letteratura potrebbe apparire fuori luogo. Perché lanciare nel mare magnum dell’editoria italiana l’ennesimo messaggio che pochi raccoglieranno? Perché contribuire all’ipertrofia delle pubblicazioni attuali? Una nuova rivista di poesia? Se ne sentiva il bisogno? Il dubbio è lecito e la risposta non è semplice. Diciamo anzitutto che siamo pienamente coscienti del fatto che il degrado civile e morale del nostro paese richiederebbe ben altre azioni che non un ulteriore approfondimento artistico. Ad ogni modo, e per quanto attiene alle nostre possibilità, vorremmo tentare di lanciare nelle acque troppo stagnanti della cultura poetica il nostro personale contributo costruttivo.Con l’ipotesi FAREPOESIA vogliamo aprire uno spazio di approfondimento critico ed espressivo, un luogo di incontro e di dialogo, per contribuire alla rinascita della poesia. Soprattutto intendiamo indirizzare verso la realtà. Quanto meno vogliamo invitare a tenere conto delle molteplicità del “contesto”. Non ci proponiamo però di imporre né le interpretazioni, né le analisi, piuttosto, nella varietà dei contributi, cercheremo di dare anche il nostro affinché il fare poetico possa uscire dal soffocamento in atto. Tenteremo di mettere in relazione le forze migliori e di costruire una rete di volontà e di ambizioni, capace di incidere sul piano artistico e culturale al di là di ogni velleitarismo“individuale” o puramente spettacolare. Il senso di questa operazione vuole essere quello di una partecipazione attiva al lavoro di ri- costruzione di una coscienza civile sepolta da troppi anni di fughe e di riflussi. Uno degli scopi di questa rivista sarà quello di pubblicare testi e interventi artistici che realizzino un certo impegno civile, o quantomeno che non risultino del tutto autoreferenziali o unicamente indirizzati ai pochi e fidati amici.Come ci muoveremo, quindi? Cercheremo di inserirci nel dibattito letterario per provocare approfondimenti, ricerche, e un sano protagonismo di segno “plurale”. Cercheremo di lasciare nel nostro privato ogni pregiudizio, sia sulle poetiche sia sugli “idealismi”. Saremo aperti ai contributi, soprattutto ai dialoghi. Vogliamo rendere la rivista un insieme di voci unificate esclusivamente dal metodo della ricerca e da una prospettiva di lavoro che non teme di guardare alla necessità di una riconsiderazione dei problemi dell’identità e della contaminazione. Andremo a scoprire personalità e contesti che pur non conquistando i titoli di testa delle prime pagine dei giornali, propongono sotterraneamente dinamiche artistiche e comportamentali estremamente significative. La rivista, dunque, è da intendersi aperta alle migliori suggestioni provenienti da diverse e anche opposte posizioni stilistiche, critiche e/o ideali. Sarà quindi interdisciplinare. Ci muoveremo, partendo dalla poesia verso una connessione strettissima, e speriamo costruttiva, con le altre arti ritenendo che l’idea dello scambio e del dialogo sia alla base della migliore cultura moderna.

martedì 3 novembre 2009

andrea lanfranchi



sedimenta

Quando le guardi, vedi un lampo di magnesio nei loro occhi.
Un lampo, come un vuoto sordo.
Orbite scavate nella sabbia – pareti in continua rovina
Sguardi aperti sul nulla o sul tutto: come disporre due mani a conca
E attendere un vento (salvifi co o crudele) che le disgiunga
… o un motivo apparente di disgiunzione
Quando c’è campo
Quando l’inciampo si verifi ca per interstizi (appunto, per
disgiunzioni)
Quando lo scandalo ti rassomiglia e percepisci nella rete spazio in
spazio
Scendi dal tuo volo di trapezio
Scava sino alla radice
Cova la tua ombra sul fi lo della luce
In un respiro calmo d’iniezione, e profondo
Guarda dallo spiraglio
Come dentro una ferita: s’aprirà
Una fi nestra o un taglio
Respira dal tenero boccaglio
Per foce o per sorgente
Fa scandaglio…

Pretolani Cristian - "Voci sommerse"


LietoColle - Collana Erato
La raccolta si sviluppa intorno a temi delicati - da affrontare con cautela perché importanti e difficili. L'autore avverte la necessità quasi fisica di inclusività, tesa a superare con il proprio ‘sentire' la questione della complessità dell'identità so­ciale e, aumentandone l'ambizione, della conoscenza del "sé" e dei temi esistenziali, quindi, universali [...] L'esistenza dell'uomo viene proposta in una forma non materialistica, ben­sì intrisa di rigore intellettuale, quasi ascetico e la ricerca sul linguaggio anestetizza la metodologia filosofica del dire, dove il dramma individuale nella sordità del mondo inanimato rimanda a tematiche pirandelliane. [...]La scrittura di Pretolani è libera dalla metrica tradizionale, non è ricon­ducibile a schemi in quanto modulata per essere vicina alle inquietudini di pensiero del lettore attento; il messaggio può provocare anche uno stato di straniamento, ma è un'astrazione fondamentale per abbandonarsi alle immagini surreali attraverso cui l'autore comunica.
dalla nota introduttiva di Rita Pacilio

dalla sezione
INCIPIT

IL LUPO E IL FALCO

Ballo negli sguardi
di un uomo che piange,
per la scomparsa del figlio.

Volo nei bauli
di una vecchia fattucchiera
che geme,
per l'amore che ancora
le avvampa le molli carni.

Passeggio sul cuore
del Lupo attraverso lui
mi immedesimo nel battito
d'ali del Falco pellegrino
un'ascesa senza mèta
nel cielo libero
alla ricerca delle nubi d'estate.


VOCI SOMMERSE

Lo sbadiglio
muove la bocca,
si riempie d'aria dorata.
Una ragnatela di sé.

Il corpo pesante
arrovella lenzuola
lerce d'ansia,
e i nervi con i tendini coprono
il componimento mistico
cantato dalla luna stanca.

“conversazione attorno a una poetessa” cristina campo

Mercoledì 4 novembre 2009 - ore 16.30
Biblioteca del Dipartimento di Italianistica - via Zamboni, 32 - Bologna I piano - Presentazione del volume:
Cristina Campo
Se tu fossi qui. Lettere a María Zambrano (1961-1975) (Milano, Archinto, 2009)
a cura di Maria Pertile
con Alberto Bertoni e Gino Ruozzi
*****************
Giovedì 5 novembre 2009 - ore 15.00
Il Laboratorio di Parole del Circolo La Fattoria presenta il volume:
Cristina Campo
Se tu fossi qui. Lettere a María Zambrano (1961-1975) (Milano, Archinto, 2009)
La curatrice del libro Maria Pertile conduce:
“conversazione attorno a una poetessa”
attraverso le ultime lettere pubblicate

Introduce: Cinzia Demi

ad accompagnare la presentazione, la pianista
Paola Del Verme eseguirà brani del compositore
Guido Guerrini, padre di Cristina Campo
Circolo La Fattoria - via Pirandello, 6 – Bologna – tel. 051 / 505117

venerdì 30 ottobre 2009

BLA BLA BARACCA SOUND



questa sera, durante la presentazione del premio ASSE DA STIRO a cura di Poesia Totale durante l'intervista con Max Ponte, a Radio Alma,
musica di
BARACCA SOUND
si chiama "Bla Bla" il nuovo cd del sound system romano, Baracca Sound.
La crew è già molto conosciuta in Italia e soprattutto dalla massive romana in quanto vanta più di dieci anni di vita tra concerti, festival e produzioni discografiche che hanno portato ad una crescita sostanziale.
Nel 1997 avviene la prima formazione e la nascita di un sound quasi interamente autocostruito fino ad oggi con la nuova formazione, dove si sono aggiunti Pavese, Jimbo ed Enzino e si presentano con il loro quarto album.
E' il primo lavoro a contenere dodici tracce in tutto di puro raggamuffin romano.
A dare un ottimo contributo ci sono Natty Valerio e Rasta Blanco (radici nel cemento).
Un lavoro autoprodotto e registrato nel baracca's studio e con il quale hanno dimostrato di aver raggiunto una grande qualità musicale.

DISCOGRAFIA:
Anteprima Baracca - 2000
Meraviglia - 2001
Come Bambini - 2008
Bla Bla - 2009


Il cd è acquistabile al costo di cinque euro o in download gratuito, in quanto l'album è registrato in copyleft.

Per scaricarlo GRATUITAMENTE cliccare su uno dei seguenti link:
www.myspace.com/baraccasound - www.baraccasound.it


UFFICIO STAMPA:
Alessandra Margiotta
349/6205271
www.myspace.com/alexareggae
www.myspace.com/alexamargiotta

ASSE DA STIRO PRIZE 2009

ASSE DA STIRO PRIZE 2009
il premio letterario, unico sul panorama italiano, volto a sanzionare
criticamente e ironicamente un prodotto editoriale


RADIOPROCLAMA
La proclamazione del vincitore PAOLO GIORDANO per la sua opera più famosa,
LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI, avverrà via radio dal centro del continente,
in seguito alla votazione di una giuria popolare di cento lettori

Il premio andrà in diretta sulla
RADIO BELGA ALMA/Bruxelles
Nel corso del programma letterario La Tela Sonora

VENERDì 30 OTTOBRE 2009 dalle ore 20.40
con Max Ponte e Gabry T in onda.


Matteo Vecchio, ricercatore di Italianistica all'Università di Firenze, ha
scritto un breve saggio che verrà presentato in onda e che si allega al
comunicato.

Un asse da stiro formato bambino in materiale nobilissimo verrà inviato dopo
il 30 ottobre al diretto interessato presso la casa editrice.


L'Asse da Stiro è prima di tutto una speranza di riscatto per chi ama la
letteratura e la nostra rotondissima e musicale lingua, l’assunzione e la
riscoperta del valore della critica, dalla parte di chi legge.


Il gruppo con i commenti dei lettori:

http://www.facebook.com/group.php?gid=59016306045


Radio Alma Podcast
http://radioalma.blogspot.com/search/label/la%20tela%20sonora


***


Asse da Stiro Prize 2009 / Dichiarazione


Poesia Totale istituisce l'"Asse da Stiro Prize",
il premio per l'autore che si è distinto maggiormente per la piattezza della
sua opera, per non aver utilizzato alcuna innovazione linguistica e aver
cavalcato una mediocrità stilistica che ha giovato al mercato

Proclamazione
L'Asse da Stiro Prize 2009 è conferito a Paolo Giordano
per l'opera "La solitudine dei numeri primi", Mondadori

L'"Asse da Stiro Prize" ha come obiettivo quello di ristabilire la valenza
della lettura critica da parte di un pubblico che non si piega alle ovvietà
delle proposte editoriali e vuole, invece, rilanciare la ricerca e il
coraggio della creazione.
Nell'imperversare di premifici che si stanno rivelando opera di uomini senza
scrupoli, l'"Asse da Stiro Prize" è un'occasione per mettere nuovamente in
discussione l'istituzione di riconoscimenti che non creano cultura ma solo
medaglie e decorazioni per l'album di famiglia. Grandi autori della
letteratura si sono distinti per il rifiuto di simili pratiche. In Italia si
contano più di mille premi, molti autori mediocri pubblicati e tanti talenti
ignorati.
Oggi pochi pensano a cosa si cela dietro un premio. Molti ne vorrebbero uno.
Molti acquistano libri con la fascetta che ne attesta una presunta bontà,
cartacea voce del marketing. Molti autori sedicenti impegnati, di ogni età e
orientamento politico, non esitano a correre a ritirar bottiglie, patacche e
ferramenta. Non si tratta di eliminare i riconoscimenti, si tratta di
dotarli di senso compiuto, aprirli a finalità di condivisione culturale,
inserirli in un contesto estetico diffuso.
L'"Asse da Stiro Prize" si concretizza in un asse da stiro. L'asse da stiro,
con suo regolare imballo, verrà spedito direttamente all'autore attraverso
la casa editrice di appartenenza, affinché anche l'editore, attraverso il
volume, non cartaceo ma metallico dell'oggetto, possa valutare più
coraggiose scelte editoriali.
L'"Asse da Stiro Prize", ha alla base un comitato critico formato da
lettori, liberi cittadini, intellettuali e figure del mondo culturale e
letterario. Il rifiuto del provincialismo letterario, della lettura fine a
se stessa e di una annoiata buonista indifferenza, per rianimare la
letteratura.

Poesia Totale, ha costituito una giuria di un centinaio di lettori con un
gruppo su Facebook dal titolo “Un asse da stiro per Paolo Giordano”, i
giurati parteciperanno anche all'elezione del prossimo candidato 2010.

http://www.facebook.com/group.php?gid=59016306045

"Asse da Stiro Prize" è un'iniziativa promossa da Poesia Totale / Torino,
rassegna indipendente di poesia di ricerca, comitato critico diretto da Max
Ponte


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Poesia Totale / Insetto corazzato si nutre di vocali e consonanze
http://www.myspace.com/poesiatotale
e.mail: programma@poesiatotale.eu
phone 3341696877

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Cinque piccoli scritti su Paolo Giordano
Matteo M. Vecchio


*
Paolo Giordano è un bravo ragazzo. Timido, esile, dal sorriso gentile, dai
modi affabili e cortesi, forse talmente cortesi da risultare distaccati e
algidamente estranei al contesto che lo circonda. Credo potrebbe essere un
ideale e redivivo Guido Gozzano, se svestisse i jeans e la T-shirt e
indossasse giacca inglese, camicia a colletto rigido e cappello, ed evitasse
di impiastricciarsi i capelli di gel. Credo che un'aura torinese,
malinconicamente tale, percorra il suo modo (gentilissimo, ripeto, financo,
a tratti, affabile) di porsi e di rapportarsi agli altri. Affiora forse in
qualche traccia di pacata insofferenza verso un mondo di adulti che lo
intervistano, se lo contendono per festival letterari e trasmissioni
televisive (gli vorrei domandare soltanto se lui si ritiene tra gli Infelici
Molti o tra i Felici Pochi, solo questo), lo sballottano da una parte
all'altra, ne seguono e monitorano i movimenti, ne curano l'immagine.
Nel senso: il suo apparente distacco, pur sempre ironico e come stupito da
ciò che gli accade intorno, che emerge dalle azzurrità di per sé slontananti
dello sguardo, sembra, e forse effettivamente è, spia inconfessabilmente
nevralgica di una insofferenza, impeccabilmente tenuta a bada, nei confronti
di un un successo che, pur gratificante (lo Strega gli ha cambiato la vita,
ha detto), gli ha forse sottratto una non esile porzione di sé (di un
possibile sé alternativo a tutto questo, lontano da ingombranti ed esigenti
ruoli pubblici), una modalità di vita pensante, appartata per quanto
ricettiva e scrutante, che è, in definitiva, la condizione operativa dello
scrittore.

*
Immaginiamoci un ipotetico faccia a faccia tra Giordano ed Emily Dickinson.
Lei compunta che gli mette tra le mani un giglio e gli dice che vivere è
l'estasi, gli parla che la poesia è quando senti che una scure ti frantuma
il cervello. Lui, altrettanto compunto, che si guarda intorno, scruta le
geometrie dello scialle blu, lavorato a nido d'ape, di Miss Emily, ma che
forse già ripensa (ed è un pensiero che lo allontana da lì, da quella
stanza, dalla polvere impercettibile che vola al raggio di luce) alle
solerti raccomandazioni del proprio press agent, prima che rilasci una
intervista.

*
Il successo infrange la soglia, esigente, tra lo scrittore e il mondo,
soglia che gli permette in un certo senso di vivere e di non vivere allo
stesso tempo, di ammortizzare le bruciature del reale e di farle cadere e
decantare nella scrittura. Insofferenza e desiderio (anch'esso sapientemente
tenuto a bada) di spoliazione da tutte le etichette, da tutti gli abiti, da
tutte le sbrodolature che la critica, a volte (non sempre) piuttosto
acriticamente, gli ha cucito addosso, quasi su misura, trascurando
(tragicamente) i limiti del romanzo. Limiti che, in ogni caso, non
presentano una connotazione necessariamente negativa. Limiti nel senso di
coordinate cartesiane entro le quali si incardina la geometria narrativa,
del romanzo. All'interno di quest limiti (riconosciuti, meglio, questi
limiti), ed escludendo la fascinazione mediatica che l'autore del romanzo
esercita, è possibile elaborare un discorso critico coerente, che muova cioè
dalla nudità dell'opera e in essa, entro le sue coordinate, si concluda.
Senza derive agiografiche, senza sconfinamenti mediatici. Senza confondere
le acque con interventi e azioni pubblicitarie. Un discorso critico che
escluda totalmente la componente mondana che un autore può lasciare, scia
più o meno agevole da condurre, dietro a sé, se è il problema del
mantenimento, come dire, di questa aura mondana, a costituire il rovescio
della medaglia. In altre parole: se baso la mia fortuna critica anche sulla
mediaticità della mia presenza sulla scena letteraria, dovrò necessariamente
fare i conti con l’inesorabile sic transit gloria mundi - il venir meno
dell'effetto mediatico della sorpresa e dello stupore, lo spegnersi dello
strascico sfolgorante - che, più o meno tardi, coinvolge la scena del mondo.
È cioè con la magmatica transitorietà del postmoderno che uno scrittore deve
fare i conti. Con il fatto che manchino appigli ermeneutici alla critica su
cui fondare opinioni prive di ipoteche, e agli scrittori manchi la materia
prima (a vari livelli: culturale, storico, antropologico) per radicare il
proprio sguardo nel contesto della modernità e farne emergere gli archetipi,
i nuclei di significato. Manca forse la capacità, e ai critici e agli
scrittori, di agire sulla materia del mondo. Sul magma incomprensibile del
postmoderno.

*
Dovrebbe restare il valore della scrittura, la sua possibilità di aderenza
all'esperienza del mondo.
A questo punto si innesta una successiva riflessione. La presunta dicotomia
tra cultura scientifica e cultura umanistica. Il romanzo e il suo scrittore,
fisico, hanno fatto sì che ritornasse a galla la questione della presunta
alterità tra letteratura e scienza. Ma aveva ragione Cristina Campo, credo,
a dire che in Italia non esistono lettori di Musil (ma, a questo punto,
neppure di Primo Levi), che nell'anno della sua laurea in matematica
pubblica Toerless. Che gran parte della fortuna mediatica del romanzo si sia
giocata su questa apparente dicotomia è evidente. Ma si tratta di un bluff
critico. Scrivere di fatto è matematicizzare il pensiero, tradurlo in una
coerente architettura.
Dov'è, allora, la sorpresa?
E allora, come superare e ammortizzare un successo che imprigiona un nome a
un'opera?

*
Ma Paolo Giordano è da incontrare in sogno, con Lyda Borelli e Amalia
Guglielminetti, a Torino millenovecentodieci, tra i portici e piazza
Castello. Lontano dall'ufficialità che lo soffoca. Giordano si incontra
altrove, non nel libro, nel senso che il suo mondo percettivo e umano è
distante da quello dei personaggi del libro. Forse ha sfiorato vite come
quelle di Denis, di Viola, di Mattia e di Alice, ma non ha voluto stringere
amicizia.
C'è uno stridore ironico tra lui e loro.
Perché non si mette a gridare, con e come Miss Emily, "I am Nobody!"?


Matteo Vecchio è critico letterario e ricercatore, e si occupa in
particolare di poetesse (Antonia Pozzi, Daria Menicanti, Cristina Campo), di
filosofe (Simone Weil) e di dottoresse della Chiesa (Teresa di Lisieux).
Suoi lavori sono apparsi per le case editrici Viennepierre e Nuova Editrice
Magenta. Collabora al progetto Poesia Totale/Torino.

giovedì 29 ottobre 2009

Improvvisazioni Poetiche


TalkPlayPainting
Improvvisazioni Poetiche
Voce Drum Machine Music Painting

from Zurich
PIXIE BROWNIE drum machine chitarra voce
DEATH OF A CHEERLEADER chitarra+voce+tastiere

Contenitore artistico ART VISUAL DESIGN
Francesca Checchi He-Art LaSituazione

Improvvisazioni Poetiche Dale Zaccaria
Pittura Estemporanea Eugenio Alfano

Roma on Saturday 21 Nov h 10pm
Ass. Culturale l'Asino che vola
via Cimmara 34 Roma - Rioni Monti Cavour

ingresso euro 3,00 con tessera

www.myspace.com/lasinochevola

mercoledì 28 ottobre 2009

la tela sonora 30 ottobre intervista Luigi di Ruscio



Silenzio, parla Luigi Di Ruscio
Libri, fabbrica e passione politica di uno spirito sovversivo fluviale e lirico in perenne conflitto con il mondo
Di Angelo Ferracuti

Luigi ha settantacinque anni ma conserva lo spirito meravigliato di un bambino. Curioso della vita e pieno di stupore, coglie sempre l’attimo per un’impennata lirica e sovversiva che scombina i piani e ti fa vedere le cose in maniera diversa e avversa. Una memoria instancabilmente vitale, profondamente comica e in conflitto perenne con le cose del mondo. E lo fa parlandoti di sua moglie Mary, la sua musa nordica alla quale ha dedicato le Mitologie (Lietocolle editore), ti parla del suo nuovo romanzo fluviale di cinquecento pagine, Santi polverizzati, in cerca di editore, dove il suo alter ego Palmiro, che condensa nel nome una storicizzazione, e titolo del suo romanzo più famoso (prima Transeuropa, poi Baldini e Castoldi), partito in treno dalle Marche incontra a Milano un fondamentalista cattolico che vende crocefissi. Polverizzati, appunto, quasi visti dopo un’esplosione di prosa materica irriverente rispetto a tutte le forme. Come la sua, naturale e ribelle, quella di uno sempre pieno di invettive comiche contro la stupidità del mondo viste e digerite da un comunista prima di natura, poi di cultura autodidatta, infaticabile scrittore di un verbale che in poesia o in prosa attraversa mezzo secolo di storia italiana vista da Oslo, in Norvegia, dove vive dal 1957.
Sto parlando di Luigi Di Ruscio, classe 1930, uno scrittore mitico per molti di noi inclini a combattere con le parole, che nonostante la lontananza geografica sa ancora raccontare il nostro paese da massimalista, prendendo di petto storia e memoria come fossero tutte al presente e vive sotto i suoi occhi in presa diretta, capace di scaraventartele in faccia con tutta la violenza e la tenerezza che lo contraddistinguono, potente come pochi.

“Per la questione aborto è la donna che deve decidere. Non certo il papa che non verrà mai ingravidato”, oppure: “Sono ritornate le folle oceaniche, per la morte del papa e del nuovo papa, e non abbiamo più un Gioacchino Belli che per tutto questo spettacolo neopagano, ci faccia ridere.”
Legge ancora le Mitologie di Mary, tossisce: “Io amo la Norvegia e anche mia moglie nordica, in Italia non avevo mai capito bene che vivevo in un pianeta tanto ero immerso nel sociale”

“Il fascino della Rivoluzione d’Ottobre è troppo grosso per spararci sopra, con tutto il mio populismo avrei sparato sui sanfedisti e mi avrebbero azzannato. Teorizzo anche una non appartenenza a questo vostro mondo, però pago le tasse senza il minimo trucco, ho trasportato tutto l’universo linguistico italico ad Oslo anche perché occupava pochissimo spazio. Ho trapassato le frontiere senza nessuna noia doganale, come un re incoronato…” “adesso leggiamo le poesie, la prosa è stancante”. Penso che un poeta che ha vissuto il populismo e gli anni ‘50, dove la forza della comunicazione era soprattutto nel parlato, emigrando e “isolandosi”, è riuscito a salvare l’oralità, il discorso diretto, questa è la sua principale forza. Dice che aveva pensato di scrivere un libro “Istruzioni per l’uso della poesia”. Del progetto però c’è solo questa prima pagina che leggerà. Attacca: “Non scrivete le poesie se nello scrivere non ne ricavate rilassatezza, felicità sessuale, leggerezza nei contatti con il prossimo tuo, se non senti lo stesso iddio in prossimità della tua ombra, gioia lavorativa in fabbrica, scioltezza nel lavoro manuale, aumento vertiginoso della creatività mentre scrivi, sviluppo imprevedibile della personalità, leggermente inebriato, come a precipizio. Se tutto questo non succede smetti subito. La gioia della poesia è solo nello scriverla”. E più avanti: “sarai assalito da associazioni mentali meravigliose e imprevedibili. Scrivi con le spalle bene appoggiate alla spalliera della sedia, scrivi per ore e ore senza stanchezza…piove, nevica, tutto irrompe e avanza, avanzano le fiamme dell’incendio, il Titanic affonda e tu imperterrito a scrivere un verso dietro all’altro e smascherare anche l’iddio immobile e tutti i maiali delle logge massoniche più coperte, tutte le carogne associate e persino la repubblica nostra”. Continua a leggere, la sua prosa sembra crescere dentro le ruote dentate di un ingranaggio che trascina, trova nell’enunciarsi sempre una nuova forza espressiva che nasce da una lingua incandescente. Poi tra un aneddoto e l’altro, racconti che strappano le risa ai presenti, comincia a leggere le poesie de L’ultima raccolta (Manni).

guarda il video
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La Tela Sonora

La Tela sonora e' una rete che attrae la poesia per espanderla e farla conoscere nel mondo, qui e ora: non esiste passato non esiste futuro. il futuro é il passato come é stato pensato da TE.

Ascolta ora in questo momento, l'unico possibile attimo.

Le parole della poesia letta sono adesso e ora, la loro musicalità é un tantra che raggiunge il cervello e soprattutto il cuore.

visita http://www.radioalma.blogspot.com/ ed ascolta le puntate trascorse in compagnia dei poeti.

La tela é per tutti grandi e piccini senza distinzione, accoglie per espandere per ritornare nel mondo con una forza più grande

Grazie a tutti coloro che hanno deciso di partecipare, la tela é vostra