mercoledì 25 novembre 2009

Alice Nella Città


Circolo Poetico Correnti - Alice Nella Città


hanno presentano

Sabato 21 Novembre

VIDEOPOETRY DREAM


Installazione di Videopoesia. Il linguaggio visivo interagisce con il sogno plasmando l’immaginario. Le parole e le immagini sono in costante e provvisoria trasformazione. In quest’ambito dove la materia è lieve e le forme sono tracce visioni micropassaggi e paesaggi di impressioni, la videopoesia passa da viaggi in auto a suoni d’arpa sulla pelle. In sfera sensitiva a specchio entro la natura. Con gesto d’assenza al centro del cuore. Attraverso città del proprio gioco fra ricchezza ed incubo con performance migrante verso il nulla dove Pinocchio ama la Fata Turchina. Da qui si scopre la verità infermabile. La veste del cielo.


Caleidoscopio e ritmia di parola. Psichedelia a passeggio in collina.

Questo in essenza il collante del microtesto che passa attraverso i video i quali offrono un variegato contesto di sperimentazioni sul tema.

Video di: Caterina Davinio, Gruppo Solaris, Antonio Meo, Semiolabile Cinematografica,

Patrizia Monzani, Annelisa Addolorato, SempreCreativaPoetica, Gruppo Fludd, Maria Grazia Martina, Nicola Frangione, Giorgio Longo, Gruppo Sinestetico, Gherardo Bortolotti.


lunedì 23 novembre 2009

CIRCOLO SUD

Questo giovedì a SUD, dopo la brava Nadia Agustoni, che ringraziamo nuovamente per la bella lettura della settimana scorsa, un'altra poeta totalmente diversa per attitudine, sensibilità, modo di porgere la poesia:
TIZIANA CERA ROSCO
Tiziana è già venuta a Turro l'anno scorso e ha talmente colpito me e Anna che abbiamo voluto invitarla subito anche a Sud.

questa intensa poeta e performer leggerà versi dal suo nuovo lavoro "Così poco destino nei vostri sguardi"

Francesca e Anna.
GIOVEDì 26 NOVEMBRE
ORE 20.45
CIRCOLO SUD
VIA CORSICO 5
MILANO
MM Porta Genova
Tram 9, 29\30

3470500037
3332876930

lunedì 16 novembre 2009

METEODIARIO



Enrico Mario Lazzarin e Gianriccardo Scheri
presentano i loro blogs alla

Biennale di Poesia di Alessandria 2009
AUTORI e CITTA’

sabato 21 novembre 2009 - ore 17,00
Palazzo Cuttica, Via Parma 1
Alessandria

Due poeti hanno pensato di scambiarsi dei "bollettini" poetici sugli aspetti della stagione in corso
nelle rispettive città (Settimo e Genova), ognuno scrivendo almeno un testo o "meteo-bollettino"
giornaliero, inviato via e-mail all'altro e poi pubblicato sul proprio blog di “stazione” locale.
Dato che in ogni gioco il divertimento è maggiore se ci sono delle regole, hanno deciso alla fine
di ogni settimana di scegliere alcuni dei i testi che hanno scritto e di pubblicarli sul blog comune
di METEODIARIO, creato per rendere evidente ad altri questa scommessa.
La partita iniziata a fine novembre 2007, sta proseguendo nelle stagioni successive e avviandosi
al traguardo del terzo anno.
In questa occasione, presentano dal vivo i loro testi con una lettura incrociata, corredata dalla
visione dei loro blogs.
programma
- presentazione dei blogs creati dagli autori, con videoproiezione di alcune pagine;
- presentazione delle raccolte di testi estratti da “MeteoDiario”
e pubblicate su carta, con letture e commenti degli autori;
- scambio di opinioni ed esperienze tra il pubblico e gli autori.


XMASLAM CANDIDATURE

AFFRETTATEVI, ENTRO IL 22 NOVEMBRE!
SELEZIONE SLAM IN FASE DI ARRIVO

selezione per il poetry slam di natale entro il 22 novembre, mandate una poesia inedita a poetryslam@poesiatotale.eu

XMASLAM grande slam di natale, una gara nazionale a colpi di versi, lo slam si terrà
a torino
11 dicembre da SPAZZI

http://www.facebook.com/n/?inbox%2Freadmessage.php&t=1266863039804&mid=16b4750G234cffd3G3363f78G0

POETRY OPEN MIC

Un nuovo eccezionale evento si affaccia alle soglie del Galeter. Dopo il successo del POETRY OPEN MIC di ottobre, che ha visto esibirsi ben 21 poeti, tra cui la stupefacente partecipazione dei poeti Mark Lipman e Antonieta Villamil, un nuovo nutrito gruppo di poeti si appresta a diffondere i propri versi tra le pareti della nostra saletta multimediale. Non perdetevi dunque l'occasione di ascoltare le voci di VIOREL BOLDIS (ROMANIA) ; DAVE LORDAN (IRLANDA) ; MIODRAG GOLUBOVIC (SERBIA) ; OMID MALECHNIAC (IRAN) ; EMILY PIGOZZI (MANTOVA) ; e degli altri che si presenteranno, libro alla mano.

SABATO 21 NOVEMBRE ore 21:00
presso il Caffè Galetér - via Guerzoni 92h - Montichiari (BS)
Musiche di Tamer Abdalla (piano) e Mariachiara Salvi (sax)regia di Andrea Garbin.

venerdì 13 novembre 2009

Le labyrinthe de Jerzy avec Giulietta Laki

A l'occasion de la sortie du compAct "Le labyrinthe de Jerzy" , édité chez Maelström reEvolution, est disponible en ligne sur rezolibre.
www.jerzy.be a réouvert ses portes avec des morceaux qui, à l'image du projet, ont pris un nouveau visage. En outre, j'y commence à expliquer ce qui se trame sous ce projet sur la page des "intuitions".

Avec la participation de Giulietta Laki, Jerzy sera en représentation le samedi 28 novembre 2009 à Mons, à la Galerie Mixomedia rue de la grande Triperie, 6 - à 20h30 précise. Cela se fait dans le cadre d'une soirée de la Troupe poétique Nomade avec (Zur), Bertrand Perignon, Gaëtan Saint-Remy et Mathieu Pierloot.

Le deuxième visage est celui de A Taste of Glue. Projet Electro-funk que le créateur "DJ Schwitters" décrit comme "Vintage flavour for lonely people".
Il y a des morceaux originaux ainsi que des remix/cover. J'y prête ma voix et explore ainsi d'autres intentions.
http://www.myspace.com/atasteofglue

giovedì 12 novembre 2009

Di Alberto Masala, poesia, e ‘Alfabeto di strade’.

di Barbara Gozzi

[...]
ainsi
de main en main
nous avons perpétué l’incertitude
fragile où nou vivons
là nous avons découvert
que
la main véritable
est celle qui peût saisir
chaque fois
un nom interdit
pour les caresses
qui donne aux choses[...]

Estratto da La main, Alberto Masala, 14 novembre 2002 [Alfabeto di strade (e altre vite), Il Magistrale, 2009]

Alfabeto di strade (e altre vite) raccoglie una selezione di componimenti di Alberto Masala, nativo sardo, classe 1950, che attualmente abita a Bologna.
In questo volume si raccolgono due ‘libretti’ (Taliban e Nella casa del boia entrambi con introduzione di Jack Hirschman) e componimenti poetici divisi in tre sezioni che scandiscono anche cronologicamente le opere scelte: Leggerezza, Ritmo, Il condominio e A tenore.

La poesia in Italia è arte dimenticata, bistrattata, ridicolizzata e perfino totalmente ignorata.
Ma in questo libro ci sono parole “asciugate”, come ha spiegato l’autore in occasione di una presentazione bolognese. “Bisogna sempre distinguere” ha detto Masala “tra le persone e chi occupa un certo spazio in quel momento. Le persone sono piene di miserie, tutti lo siamo e ce le portiamo in giro ogni giorno. Quando occupo un certo spazio, però, sto trasvivendo, in quel momento indosso voci, dico altro da me con la poesia”.
“Vivere di poesia” è per Masala esigenza di essere, entro maglie strette di una società (quella italiana in primis) che vive d’arte ‘pubblica’, pratica, veloce tra dinamiche commerciali e patinate.
Ma fare poesia non è un gioco, non si scherza. Basta ascoltare una lettura, dalla voce dello stesso autore che cadenza ritmi, intensità.
“Il poeta deve attrarre, mantenere l’attenzione e trasportare sensi” insiste Masala. Nessuna ricetta infallibile o preconfezionata, eppure un modo, un sentire, un approccio che dalla vita vissuta allunga lingue intense, dolorose, (pre)potenti. Non esiste strucco stilistico, geometria di forma. I sensi, i pesi delle parole, i respiri, le cadenze. Tutto ruota attorno all’urgenza, l’onestà nuda delle cose che nelle parole sfuggono alla morte.
C’è poi una preziosa “amministrazione del respiro” tra le opere di Masala dove il ritmo dominato dagli ‘a capo’ è scelta sapiente, ponderata, che amplia la forza della lingua.

In questo libro che riunisce componimenti di anni e argomenti diversi, tra dediche, eventi di cronaca, affezioni, memorie, recupero di connessioni con altri sentire vicini (come Pasolini); in questo volume ebbro di frammenti, Masala ‘trasporta’, non media mai. Le parole sono tutte in fila, parlano, urlano, strappano carne, diramano percezioni diverse.

La lingua di Masala è anche miscelazione di più lingue che dall’italiano espandono, legano tra territori e non confini.

[…]
e tutto aveva ombra
ma non caddi

et j’aimais le soleil
chaque jour j’adorais
l’image-apparition della menzogna
del giorno che ancora spinge al mondo
creature come mosche
e idee feroci come cani
creando morti da nascondere

“tu dois danser
sur les tombes des sans-nom
sur les corps de ceux sans sépolture
ouvre ton corps
pour absorber les liquides qui se dégagent
....
[Estratto di ‘ad Artaud’, Tolosa 18 Maggio 1997]

Come per ogni scrittura, ci sono punti che toccano maggiormente il lettore, ‘linee d’ombra’ che aggrediscono, altre che colmano, irradiano.
“Vedo Patrizia in ogni parola” ha detto Masala dopo aver letto ‘canto per patrizia vicinelli (fossa n.2394- cimitero di Borgo Panigale)’. Il canto è stato scritto l’11 ottobre 1991, a qualche mese di distanza dalla morte della poetessa. Scrive Masala in calce al canto: “Scrivevo stando davanti ad una finestra aperta. Sul balcone di fronte vedevo dei fiori (mazzo di fiori compiacenti) e si annunciava rapidamente un temporale d’autunno.

[…]
PERCHE’ NOI CI SIAMO ADESSO NON QUANDO
piangendo e come piangere
non possiamo dimenticare i compagni
quelli che se ne sono andati
fratelli traditi dal pianto in gola
e allora la mia (generazione) era
verginità violata giovane ingravidata
ha partorito da sinistra e nascevano talpe adolescenti
che hanno abbandonato in tempo le anime
sono già cenere fiamma spenta
lavorano vivono credendolo opportuno
mettendo da parte pietre per
fare mura portici blindati
[…]

[Estratto da ‘canto per patrizia vicinelli’]

Concludo questi appunti imperfetti con un’annotazione personale. Leggere poesia si dice sia ‘difficile’. Forse andrebbero recuperati gli incontri, gli spazi per condividere voci, ascolti, atmosfere, parole. Forse è solo più semplice spingere pulsanti, accendere circuiti che propongono interpretazioni, parole digerite. Forse è più immediato cliccare nella virtualità. Forse è un problema di lingua di carne incompresa, parole assorbite per indigestione entro dinamiche in corsa, affaticamenti, distrazioni assillanti, ossessioni senza forme. Forse è solo paura.
Resta il fatto che leggendo ad alta voce una qualunque pagina di ‘Alfabeto di strade’ non si può – non si può – rimanerne indifferenti, foss’anche per confusione, disagio, accumulo di emozioni. E’ una sfida, io credo, sebbene anche il coraggio è ormai sangue raro, il coraggio di lanciarsi rischiando di annegare.

mercoledì 11 novembre 2009

FAREPOESIA / Rivista di Poesia e Arte Sociale

Le Edizioni Farepoesia annunciano la pubblicazione del primo numero di FAREPOESIA / Rivista di Poesia e Arte Sociale

============================================================================È Una pubblicazione a cadenza quadrimestrale. La potete richiedere in volume singolo (10 euro comprese le spese di spedizione), oppure in abbonamento (30 euro). La formula abbonamento comprende 4 numeri (il n. 1 + i tre nn del 2010) + libro/artgadget in omaggio. Per librerie, locali, associazioni, gruppi, singoli, ecc. suggeriamo la formula sponsor/sostenitore (50 euro), in aggiunta al precedente, un piccolo spazio pubblicitario sia sulla rivista sia sul sito in allestimento. Per richieste di acquisto di volumi singoli o in formula abbonamento inviare richiesta a titoxy@libero.it <http://www.blogger.com/titoxy@libero.it> .

Modalità di pagamento: per singole copie inviare 10 euro ben nascosti in busta chiusa a Tito Truglia Via Torino n. 37, 27100 Pavia; per abbonamento semplice o sostenitore fare bonifico con causale “Abbonamento Farepoesia” sul conto corrente bancario intestato a Tito Truglia cod. IT55 Y030 6911 3320 0000 7715039 banca Intesa/Sanpaolo filiale 01656 – Pavia – Via Solferino 27.
Di seguito vi anticipiamo l’indice degli argomenti e l'editoriale del numero appena pubblicato. Il volume conta 142 pagine in parte a colori. Disponibili per presentazioni e reading.
Sostieni l'editoria indipendente.

FAREPOESIA è aperta ad ogni tipo di collaborazione.

martedì 10 novembre 2009

Jean-Marie Gleize


Roma, venerdì 13 novembre 2009, alle ore 20:00


presentazione del libro di
Jean-Marie Gleize
IN VISTA LATERALE

collana felix a cura di Marco Giovenale
traduzione dal francese: Michele Zaffarano
lettura dell’autore, presente in Camera verde
Interverrà inoltreLuigi Magno
*
Jean-Marie Gleize (Parigi, 1946) è uno scrittore, poeta e saggista francese, attualmenteprofessore di letteratura francese contemporanea all’École Normale Supérieure di Lione.Una scheda sul suo lavoro è in allegato e qui. In English: here.
Suoi testi leggibili in



1999bisogna dire il nome delle cose

[ scheda su facebook : http://www.facebook.com/event.php?eid=176671330865&ref=mf ]
__________________________________________
Centro Culturale LA CAMERA VERDE

via Giovanni Miani 20, 00154 Roma

Cell. 3405263877

lunedì 9 novembre 2009

Patrizia Rigoni, “Avrò i tuoi occhi”

Venerdì 30 ottobre alle 18 in Villa Bazzoni l'Osservatorio Astronomico di Trieste presenta “Avrò i tuoi occhi”, l'ultimo libro di Patrizia Rigoni.

Astronomia e letteratura sotto lo stesso cielo
Un incontro di sguardi e di culture sul tema del cielo: in astronomia,
nel romanzo e nel pensiero metafisico. Un astronomo, una scrittrice e un sociologo
condividono la stessa passione.


Un pomeriggio tutto dedicato al cielo.

Venerdì 30 ottobre
nella sala Ovale di Villa Bazzoni (via Bazzoni, 2)
L'INAF-Osservatorio Astronomico di Trieste
ha presentato l'ultimo libro di Patrizia Rigoni

“Avrò i tuoi occhi”

Non si é trattato, però, di una presentazione tradizionale. L'incontro, infatti, é stato anche un momento di confronto tra prospettive, uno spazio di discussione ed una finestra aperta dalla quale poter guardare il cielo da diverse angolature: il cielo metafisico insieme a Fouad Allam, docente di Sociologia del mondo musulmano dell'Università di Trieste, il cielo nel romanzo, raccontato dalla voce di Partrizia Rigoni, e il cielo in astronomia, così come lo vede l'astronomo Massimo Ramella attraverso l'oculare del suo telescopio.

venerdì 6 novembre 2009

IL PONTE DEL SALE

vai al link

Intervista a Marco Munaro.
Un nome splendido per una realtà splendida. Il Ponte del Sale è un’associazione per la poesia che ha inventato un modo nuovo di fare editoria, un modo “puro” di credere nell’autenticità e nella verità della parola. Ha sede a Rovigo, stampa libri raffinatissimi e organizza eventi di assoluta qualità. Marco Munaro, che ne è una delle anime, parla di questa “fabbrica” e ne illustra il catalogo, tra Dante, Virgilio e alcuni dei migliori poeti contemporanei, italiani e stranieri. Il sito della casa editrice è http://www.ilpontedelsale.it/
Come e quando nasce Il Ponte del Sale?
«Il Ponte del Sale nasce a Rovigo nel 2003 per opera di un gruppo di poeti e artisti veneti: io, Mariacristina Colombo, Luciano Cecchinel, Maurizio Casagrande e Pasquale Di Palmo».
Il Ponte del Sale è una “associazione per la poesia”: spieghiamo a chi ci legge cosa significa questo, o meglio, cosa significa “per voi” questo.
«Significa innanzitutto credere in un progetto di collaborazione tra coloro che, a vario titolo, credono nella poesia, e nella sua forza di matrice dei saperi e delle arti, e che riconoscono anche oggi la centralità della poesia in ogni discorso culturale e civile. Si tratta di un gesto politico, in fondo, quello di dare voce al poeta, oggi più che mai inascoltato, relegato com’è ai margini dall’industria culturale».
Come mai questo nome?
«Il Ponte del sale era il ponte principale – ora scomparso – di Rovigo, univa l’anima sacra – il Duomo – e quella civica – Piazza Maggiore – della città, divise dall’Adigetto, il verde naviglio che attraversava Rovigo fin dai tempi della sua fondazione. L’Adigetto fu deviato e interrato a partire dagli Anni Trenta del Novecento. Abbiamo voluto riferirci a questo luogo scomparso originario anche per le armoniche simboliche espresse dalla parola “ponte”, unione, comunione, scambio, e dalla parola “sale”, sapere-sapore».
Qual è la struttura, quali sono le anime del Ponte del Sale?
«La struttura è duplice, l’anima è una sola: quella cioè di “pubblicare” la poesia a Rovigo e nel territorio, realizzando incontri, presentazioni, letture, collaborazioni e libri. La struttura della casa editrice è parte della più ampia struttura organizzativa, che in collaborazione con l’Assessorato alla cultura della provincia di Rovigo, realizza ogni anno una rassegna dal titolo “Verso il solstizio d’estate”, primo festival di poesia musica e arti in Polesine di respiro internazionale».
Quali sono le linee editoriali del Ponte del Sale?
«Massima cura grafica e tipografica, nitore dei caratteri, pregio della carta e del formato, massimo rigore nella scelta dei testi, di autori noti e meno noti, la cui opera, nonostante il valore, non ha trovato e difficilmente troverebbe un adeguato sbocco editoriale».
Qual è l’iter che porta alla pubblicazione di un libro con Il Ponte del Sale? Che tipo di ricerca e di lavoro ci sono, dietro ogni volume?
«Riceviamo quasi ogni giorno proposte di pubblicazione da parte degli autori, che vagliamo con attenzione e ogni scrupolo redazionale. Ma, senza aspettare, ci mettiamo in cerca degli autori. Si tratta di un lavoro enorme, sperimentale e spregiudicato, perché non ci poniamo limiti, di provenienza, età, lingue, l’unico criterio è il valore letterario che i vari redattori riconosco unanimemente. Dato però che in nessun caso chiediamo soldi all’autore, dobbiamo procedere lentamente e con molte rinunce; alla fine questo ci consente di ridurre al minimo l’errore di valutazione, di cui ci assumiamo la responsabilità. Pubblichiamo in media cinque libri di poesia contemporanea italiana all’anno, in media tiriamo di ogni libro cinquecento esemplari. Cinquanta vanno in omaggio all’autore, altri cinquanta ai soci, altri cinquanta a critici e riviste letterarie. Una volta approvato dalla redazione, il libro passa in programmazione per la stampa, c’è allora il lungo lavoro di revisione e poi la correzione delle bozze. Dall’approvazione alla stampa passano circa due anni. Le fasi di lavorazione del libro sono in realtà molto più numerose e delicate, si tratta in fondo di una sopravvivenza di tipo artigianale – senza fine di lucro – all’interno di un’industria – quella della stampa – dominata da esigenze commerciali: quantità, rapidità, pressappochismo».
Per le traduzioni come vi muovete?
Nello stesso modo; in più c’è il lavoro delicatissimo affidato – o proposto – dal traduttore; per le traduzioni da lingue poco note – come il polacco ad esempio, da cui abbiamo tradotto il grandissimo Herbert ancora inedito in Italia – ci avvaliamo di collaborazioni universitarie e di istituti di cultura in Italia e all’estero».
Parliamo del vostro catalogo.
«Il nostro catalogo è attualmente costituito da trentadue titoli, raccolti in cinque collane. “La Porta della lingue” è la collana di poesia contemporanea in lingua e nei dialetti d’Italia, dove sono uscite opere di Anna Maria Farabbi, Gianni Priano, Beppe Salvia, Sebastiano Aglieco, Umberto Simone e Gianfranco Draghi, solo per fare qualche nome a caso. “Gli alberi capovolti” è la collana di classici, dove abbiamo finora pubblicato i primi due libri delle “Georgiche” di Virgilio, nella traduzione di Gianfranco Maretti Tregiardini, e le “Poesie” di Gottfried Benn, nella traduzione di Giuseppe Bevilacqua. “La Bella scola” è la collana dantesca dedicata alla lettura della “Commedia” da parte di poeti contemporanei. “Il labirinto del mondo” è la collana di poesia straniera contemporanea, dove abbiamo pubblicato, oltre a “Rovigo” di Herbert, già ricordato, poesie del poeta ceco Karel Sebek, e del colombiano Aurelio Arturo. Infine l’ “Orbis pictus” è la collana dell’incontro tra la poesia e le altre forme del pensiero e dell’arte: qui abbiamo pubblicato un omaggio a Rimbaud per i centocinquanta anni dalla nascita, un omaggio a Comenio il grande pedagogo moravo del ‘600, e al suo Alfabeto vivo, un omaggio a poeti contemporanei sotto forma di dialoghi curati da Maurizio Casagrande, “In un gorgo di fedeltà”. Attualmente stiamo preparano un omaggio a Antonin Artaud, curato da Pasquale Di Palmo».
Vorrei soffermarmi su “La Bella scola”…
«Come dicevo, si tratta di una lettura della “Commedia” di Dante, affidata, canto per canto, ad un poeta contemporaneo diverso. La specificità di questa strana lectura dantis, è che, oltre ai poeti, agli attori, ai musicisti, sono coinvolte attivamente le scuole: Teatro del Lemming, Conservatorio, Liceo artistico di Rovigo (Istituto d’Arte di Este e di Padova) hanno infatti “illustrato” con opere realizzate all’uopo i vari volumi, che finora sono cinque. Siamo arrivati al canto nono del Purgatorio».
Quando è nata questa collana?
«E’ nata nel 2003».
E “come” è stata pensata?
«La collaborazione con varie forme d’arte attorno alla poesia di Dante, la fruizione attiva dell’opera da parte degli alunni coinvolti, la vitalità della lingua di Dante oggi. “La bella scola” è un’antologia della poesia contemporanea in Dante».
Come è impostato ogni volume della collana?
«Breve presentazione del poeta, poesia del poeta contemporaneo, commento del poeta al canto, illustrazione del canto e – eventualmente – della poesia scelta».
I volumi sinora apparsi nella “Bella scola” sono cinque: facciamo un riassunto…
«E’ impossibile. Il primo volume contiene i commenti ai primi sette canti, il secondo ai canti 8-17, il terzo ai canti 18-30, il quanto agli ultimi quattro canti dell’Inferno, il quinto ai primi nove del Purgatorio. I commenti sono molto diversi, tutti interessanti perché ogni poeta è invitato, quasi costretto, a tradirsi, cioè a scoprire il suo legame con Dante e con le ragioni formali e simboliche di quella poesia e della propria».
Mi rendo conto. Ma mi dica, qual è il sentimento che lega la vostra linea editoriale e gli eventi che organizzate?
«L’amore per la poesia, la fiducia nella vita. Sapere Agere Loqui. Il sale, appunto».
Ma quanto contano nel mondo d’oggi le parole dei poeti?
«Molto, anche se sembra il contrario, molto più di quanto pensino i poeti stessi, spesso sconfortati dal loro gridare nel deserto».
Che cosa significa lavorare “con” e “per” la poesia oggi?
«Significa essere aperti al mistero, nell’ignoto, e insieme in cammino verso casa. Pagando un prezzo molto alto alla società».
Critica e pubblico: che riscontri avete avuto?
«Lodevoli. Tali da incoraggiarci a continuare nell’arduo cammino».

giovedì 5 novembre 2009

CALPESTARE L'OBLIO

CALPESTARE L'OBLIO
Trenta poeti italiani
contro la minaccia incostituzionale,
per la resistenza della memoria repubblicana.

Luigi-Alberto Sanchi
UN PICCOLO MIRACOLO LAICO
La poesia è la vita. Nel senso che la poesia – quella dei migliori poeti, dei più sensibili, dei più
coscienti, dei più musicali – permette di cogliere e di trasmettere un universo umano nella sua
ricchezza, molto meglio della lineare prosa. Da Dante in avanti, la poesia in Italia, dapprima
espressione geografica, poi Stato unitario nel suo farsi e, ora, in pericolo di federalismo, non ha cessato di accompagnare, plasmare e riflettere il movimento politico del Paese. Cos'hanno da dire oggi, i poeti, nella e sull'Italia di Berlusconi? Se il canto è “forza di memoria e sentimento” (secondo una meravigliosa formula di Gianni D'Elia), allora il poeta si volge al ricordo, al contempo individuale, civile e storico, e lo rende nella sua complessità, ricercando la formula che condensi la personale, universale verità di un luogo e di un'epoca. Non, quindi, un ricordo del tempo che fu: bensì quello della fase più degna e decisiva della nostra storia, la lotta contro il fascismo, contro l'occupante nazista, per un regime popolare, libero e pacifico.
Solo la poesia può dire l'intero dell'esperienza, la vita appunto. Vita che le attuali vicende politiche ci vanno lentamente sottraendo, mortificando, vietando.
Queste essenziali e un po' astratte riflessioni servono ad introdurre un piccolo e concreto miracolo: le pagine che seguono. Solo a scorrere i nomi e i percorsi degli autori qui riuniti si capisce il carattere eccezionale di questa raccolta: vi convivono poeti illustri e oscuri, giovani e “grandi vecchi”, isolati e integrati; inoltre l'impulso, l'organizzazione sono dovuti ad un giovanissimo quasi sconosciuto, animato dalla calda grinta della disperazione, come Davide Nota, simbolo ai miei occhi delle mille energie nuove che esprime l'Italia umanistica e che l'Italia ufficiale conculca e umilia. Che questa strana operazione vada in porto, dunque, è un miracolo nell'Italia dei favoritismi e dell'esclusione, dei piccoli ghetti baronali, del “ciascuno per sé” e della rissa tutti contro tutti, anche e soprattutto a sinistra, anche e soprattutto nel milieu letterario. Purtroppo! Questo piccolo segno di speranza è però anche una prova della disperazione in cui versiamo tutti, posti come siamo di fronte all'avanzare, che pare inesorabile, dei liquidatori della Repubblica così com'è uscita dalla Resistenza, dopo la proposta berlusconiana di
trasformare la festa della Liberazione in “Festa della libertà”.
Un punto va a mio avviso sottolineato, a questo proposito: è intorno a un compromesso squisitamente di destra, lanciando potenti messaggi mediatici che osteggiano e irridono la tradizione repubblicana dell'“arco costituzionale”, del 25 aprile, dell'antifascismo, che Berlusconi e i suoi alleati stanno riuscendo ad unificare il Paese – certo, campanilistico per le ragioni storiche che sappiamo, ma anche diviso in due sul piano politico e sociale, tra la parte fascista e reazionaria e la parte progressista, comunista per lungo tempo. Dopo il terrorismo e il delitto Moro, dopo decenni di lotte tragiche ma anche vitali, l'Italia sembra chiedere di nuovo unità, a modo suo, cioè nel rispetto dell'eredità storica e dei potentati locali, anche a prezzo dell'oblio, del sonno televisivo o dell'inabissarsi nella consolazione superstiziosa e clericale. Essendo il Centro-Sinistra, a causa delle sue debolezze ideologiche e delle divisioni al suo interno, incapace di riconciliare la società italiana, è la Destra che sta realizzando la nuova sintesi, ovviamente a tutto danno della Costituzione “sovietica” concepita nel Dopoguerra.
A partire dalla repressione di Genova nel 2001, si parla dunque di “ritorno al fascismo”. Non è
possibile affrontare qui in modo completo la questione della definizione di “fascista”, quella della
continuità storica del fascismo in Italia, delle trasformazioni introdotte dal piano piduista-americano, del concetto di “nuovo fascismo” così ben identificato da due poeti, Pasolini e Roversi, negli anni cruciali delle stragi.
I poeti su tutto questo riflettono, certo, ma innanzitutto cercano di rendere il
vissuto, in dialogo con la realtà. La loro resistenza umanistica c'invita a pensare. La loro arma politica è il vivere e il pensare poeticamente, a partire da una sofferenza e non dall'oblio. Leggiamoli, ascoltiamoli.

buon compleanno a FERLINGHETTI

LA CASA DELLA POESIA
Un incontro di MOLITINPOESIA dedicato a un libro sul poeta americano

martedì 17 novembre 2009, ore 18
MOLTINPOESIA
Buon compleanno, caro Ferlinghetti!
a cura di Ennio Abate e Enzo Giarmoleo

Introduce Enzo Giarmoleo
Da San Francisco - per l’inaugurazione della mostra di Ferlinghetti “Drawings from Life” - a Milano.

La giovane studiosa Giada Diano parla del suo libro “Io sono come Omero”, selandoci il passato, le scelte, i furori, l’ironia di Lawrence Ferlinghetti, una delle voci più significative di una generazione di poeti e scrittori che hanno tentato di cambiare il mondo. Il novantenne scrittore americano è l’ultimo testimone di quella Beat Generation che ha fatto dell’arte un più ampio gesto di libertà, collettivo e individuale.


«Capita che le parole di uno scrittore […] ci suonino familiari come se uscissero direttamente dalla propria anima. Capita che la nostra vita cominci a cambiare da quel momento.»
G. Diano, Io sono come Omero, Feltrinelli.


Letture, mostra di disegni e poesie scritte a china dal poeta.


Lawrence Ferlinghetti: (fonte: wikipedia)

Conosciuto soprattutto in quanto è uno dei proprietari della libreria e casa editrice City Lights, che pubblicò i primi lavori letterari della beat generation, tra cui Jack Kerouac e Allen Ginsberg.
Ferlinghetti appartiene a una famiglia di immigranti italiani-portoghesi-sefarditi a Yonkers, nello stato di New York. Studiò alla Mount Hermon School e all'Università del Carolina del Nord sulla Chapel Hill, quindi si arruolò nella Marina statunitense durante la seconda guerra mondiale.
Dopo la guerra, ottenne un diploma post-laurea all'Università della Columbia e un dottorato alla Sorbona.
Quando studiava a Parigi, incontrò Kenneth Rexroth, che in seguito lo persuase a recarsi a San Francisco per sperimentare la nascente scena letteraria della città.
Fra il 1951 e il 1953 insegnò francese, scrisse critica letteraria e dipinse.
Finì in prigione per aver pubblicato Howl, di Ginsberg, del 1956, condannato per oscenità.

« E appoggiò la tela a terra
E giacque solo con lei
E a lungo giacque con quella vergine
desiderando una purezza tutta per sé »
(Lawrence Ferlinghetti, da Il pittore)

Nel 2006 è stato inserito, con una piccola parte, nel film di Finn Taylor The Darwin Awards dove interpreta sé stesso.


Per ulteriori informazioni:
Amos Mattio – Ufficio Stampa
Tel. 327-3509913
E-mail: segreteria@lacasadellapoesia.com

mercoledì 4 novembre 2009

FAREPOESIA / Rivista di Poesia e Arte Sociale


È una pubblicazione a cadenza quadrimestrale. La potete richiedere in volume singolo (10 euro comprese le spese di spedizione), oppure in abbonamento (30 euro). La formula abbonamento comprende 4 numeri (il n. 1 + i tre nn del 2010) + libro/artgadget in omaggio. Per librerie, locali, associazioni, gruppi, singoli, ecc. suggeriamo la formula sponsor/sostenitore (50 euro), in aggiunta al precedente, un piccolo spazio pubblicitario sia sulla rivista sia sul sito in allestimento. Per richieste di acquisto di volumi singoli o in formula abbonamento inviare richiesta a titoxy@libero.it.Modalità di pagamento: per singole copie inviare 10 euro ben nascosti in busta chiusa a Tito Truglia Via Torino n. 37, 27100 Pavia; per abbonamento semplice o sostenitore fare bonifico con causale “Abbonamento Farepoesia” sul conto corrente bancario intestato a Tito Truglia cod. IT55 Y030 6911 3320 0000 7715039 banca Intesa/Sanpaolo filiale 01656 – Pavia – Via Solferino 27.Di seguito vi anticipiamo l’indice degli argomenti e l'editoriale del numero appena pubblicato. Il volume conta 142 pagine in parte a colori. Disponibili per presentazioni e reading.Sostieni l'editoria indipendente. Invia questa pagina ai tuoi contatti.FAREPOESIA è aperta ad ogni tipo di collaborazione.

INDICE DEL PRIMO NUMERO:5 - EDITORIALE di Luca Ariano e Tito Truglia7 - LA PAROLA ATTIVA – Giorgio Piovano, a cura di Luca Ariano, Marco Beretta e Tito Truglia; poesie di G. Piovano.26 - ZONA X – Introduzione per XX.9.12 Archivio Vinile di Tito Truglia;32 - DOVEALTROVE - Scritture in dialogo di Chiara De Luca e Eileen Sullivan.42 - DONNE IN POESIA OGGI IN ITALIA testi poetici di Paola Rivabene, Tiziana Maspero, Delia Penati.48 - POETRY GENERATION di Virginia Fabrizi e Alessandro Castagna.53 - POLIFONIE – Libri, idee, interventi di Marco Bini e Guido M. Gallerani.59 - VIA CAVO di Luca Ariano.61 - DIVERGENZE – C'era una volta la Biennale di Giancarlo Da Lio.63 - SITUAZIONI 1 di Pamela “Pam” Bossetti.64 - SINESTESIE – Mail Art a Go-go di Franco Piri Focardi.80 - XX.9.12. ARCHIVIO VINILE Breve selezione di alcune opere.83 - SITUAZIONI 2 - PaviArt Poetry - Foto di Piero Farina.88 - IDEE E FORME – Disegni condivisi di Mariano Bellarosa ed Ego-Tek.97 - TERRITORIO E COMUNITÀ di Luca Ariano ed Enrico Cerquiglini, poesie di: C. De Falco, F. Franzin, G. Lauretano, A. Pizzo, G. D'Elia.111 - AREA FACKEL – Appunti Antifuturisti di Tito Truglia.119 - CINEMATICA – I migranti nel cinema Italiano di Sonia Cincinelli.130 - LE PAROLE CANTATE – Beats, Punks e canti dalle risaie al Cox 18 di Piero Carcano.132 - LA SCELTA – La Resistenza in Italia e in Europa di Alessandro Rizzo.135 - PROGETTO EDIZIONI FAREPOESIA140 - AUTORI DI QUESTO NUMERO==================================================================================EDITORIALEdi Luca Ariano e Tito TrugliaCreare oggi una nuova rivista di letteratura potrebbe apparire fuori luogo. Perché lanciare nel mare magnum dell’editoria italiana l’ennesimo messaggio che pochi raccoglieranno? Perché contribuire all’ipertrofia delle pubblicazioni attuali? Una nuova rivista di poesia? Se ne sentiva il bisogno? Il dubbio è lecito e la risposta non è semplice. Diciamo anzitutto che siamo pienamente coscienti del fatto che il degrado civile e morale del nostro paese richiederebbe ben altre azioni che non un ulteriore approfondimento artistico. Ad ogni modo, e per quanto attiene alle nostre possibilità, vorremmo tentare di lanciare nelle acque troppo stagnanti della cultura poetica il nostro personale contributo costruttivo.Con l’ipotesi FAREPOESIA vogliamo aprire uno spazio di approfondimento critico ed espressivo, un luogo di incontro e di dialogo, per contribuire alla rinascita della poesia. Soprattutto intendiamo indirizzare verso la realtà. Quanto meno vogliamo invitare a tenere conto delle molteplicità del “contesto”. Non ci proponiamo però di imporre né le interpretazioni, né le analisi, piuttosto, nella varietà dei contributi, cercheremo di dare anche il nostro affinché il fare poetico possa uscire dal soffocamento in atto. Tenteremo di mettere in relazione le forze migliori e di costruire una rete di volontà e di ambizioni, capace di incidere sul piano artistico e culturale al di là di ogni velleitarismo“individuale” o puramente spettacolare. Il senso di questa operazione vuole essere quello di una partecipazione attiva al lavoro di ri- costruzione di una coscienza civile sepolta da troppi anni di fughe e di riflussi. Uno degli scopi di questa rivista sarà quello di pubblicare testi e interventi artistici che realizzino un certo impegno civile, o quantomeno che non risultino del tutto autoreferenziali o unicamente indirizzati ai pochi e fidati amici.Come ci muoveremo, quindi? Cercheremo di inserirci nel dibattito letterario per provocare approfondimenti, ricerche, e un sano protagonismo di segno “plurale”. Cercheremo di lasciare nel nostro privato ogni pregiudizio, sia sulle poetiche sia sugli “idealismi”. Saremo aperti ai contributi, soprattutto ai dialoghi. Vogliamo rendere la rivista un insieme di voci unificate esclusivamente dal metodo della ricerca e da una prospettiva di lavoro che non teme di guardare alla necessità di una riconsiderazione dei problemi dell’identità e della contaminazione. Andremo a scoprire personalità e contesti che pur non conquistando i titoli di testa delle prime pagine dei giornali, propongono sotterraneamente dinamiche artistiche e comportamentali estremamente significative. La rivista, dunque, è da intendersi aperta alle migliori suggestioni provenienti da diverse e anche opposte posizioni stilistiche, critiche e/o ideali. Sarà quindi interdisciplinare. Ci muoveremo, partendo dalla poesia verso una connessione strettissima, e speriamo costruttiva, con le altre arti ritenendo che l’idea dello scambio e del dialogo sia alla base della migliore cultura moderna.

martedì 3 novembre 2009

andrea lanfranchi



sedimenta

Quando le guardi, vedi un lampo di magnesio nei loro occhi.
Un lampo, come un vuoto sordo.
Orbite scavate nella sabbia – pareti in continua rovina
Sguardi aperti sul nulla o sul tutto: come disporre due mani a conca
E attendere un vento (salvifi co o crudele) che le disgiunga
… o un motivo apparente di disgiunzione
Quando c’è campo
Quando l’inciampo si verifi ca per interstizi (appunto, per
disgiunzioni)
Quando lo scandalo ti rassomiglia e percepisci nella rete spazio in
spazio
Scendi dal tuo volo di trapezio
Scava sino alla radice
Cova la tua ombra sul fi lo della luce
In un respiro calmo d’iniezione, e profondo
Guarda dallo spiraglio
Come dentro una ferita: s’aprirà
Una fi nestra o un taglio
Respira dal tenero boccaglio
Per foce o per sorgente
Fa scandaglio…

Pretolani Cristian - "Voci sommerse"


LietoColle - Collana Erato
La raccolta si sviluppa intorno a temi delicati - da affrontare con cautela perché importanti e difficili. L'autore avverte la necessità quasi fisica di inclusività, tesa a superare con il proprio ‘sentire' la questione della complessità dell'identità so­ciale e, aumentandone l'ambizione, della conoscenza del "sé" e dei temi esistenziali, quindi, universali [...] L'esistenza dell'uomo viene proposta in una forma non materialistica, ben­sì intrisa di rigore intellettuale, quasi ascetico e la ricerca sul linguaggio anestetizza la metodologia filosofica del dire, dove il dramma individuale nella sordità del mondo inanimato rimanda a tematiche pirandelliane. [...]La scrittura di Pretolani è libera dalla metrica tradizionale, non è ricon­ducibile a schemi in quanto modulata per essere vicina alle inquietudini di pensiero del lettore attento; il messaggio può provocare anche uno stato di straniamento, ma è un'astrazione fondamentale per abbandonarsi alle immagini surreali attraverso cui l'autore comunica.
dalla nota introduttiva di Rita Pacilio

dalla sezione
INCIPIT

IL LUPO E IL FALCO

Ballo negli sguardi
di un uomo che piange,
per la scomparsa del figlio.

Volo nei bauli
di una vecchia fattucchiera
che geme,
per l'amore che ancora
le avvampa le molli carni.

Passeggio sul cuore
del Lupo attraverso lui
mi immedesimo nel battito
d'ali del Falco pellegrino
un'ascesa senza mèta
nel cielo libero
alla ricerca delle nubi d'estate.


VOCI SOMMERSE

Lo sbadiglio
muove la bocca,
si riempie d'aria dorata.
Una ragnatela di sé.

Il corpo pesante
arrovella lenzuola
lerce d'ansia,
e i nervi con i tendini coprono
il componimento mistico
cantato dalla luna stanca.

“conversazione attorno a una poetessa” cristina campo

Mercoledì 4 novembre 2009 - ore 16.30
Biblioteca del Dipartimento di Italianistica - via Zamboni, 32 - Bologna I piano - Presentazione del volume:
Cristina Campo
Se tu fossi qui. Lettere a María Zambrano (1961-1975) (Milano, Archinto, 2009)
a cura di Maria Pertile
con Alberto Bertoni e Gino Ruozzi
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Giovedì 5 novembre 2009 - ore 15.00
Il Laboratorio di Parole del Circolo La Fattoria presenta il volume:
Cristina Campo
Se tu fossi qui. Lettere a María Zambrano (1961-1975) (Milano, Archinto, 2009)
La curatrice del libro Maria Pertile conduce:
“conversazione attorno a una poetessa”
attraverso le ultime lettere pubblicate

Introduce: Cinzia Demi

ad accompagnare la presentazione, la pianista
Paola Del Verme eseguirà brani del compositore
Guido Guerrini, padre di Cristina Campo
Circolo La Fattoria - via Pirandello, 6 – Bologna – tel. 051 / 505117

La Tela Sonora

La Tela sonora e' una rete che attrae la poesia per espanderla e farla conoscere nel mondo, qui e ora: non esiste passato non esiste futuro. il futuro é il passato come é stato pensato da TE.

Ascolta ora in questo momento, l'unico possibile attimo.

Le parole della poesia letta sono adesso e ora, la loro musicalità é un tantra che raggiunge il cervello e soprattutto il cuore.

visita http://www.radioalma.blogspot.com/ ed ascolta le puntate trascorse in compagnia dei poeti.

La tela é per tutti grandi e piccini senza distinzione, accoglie per espandere per ritornare nel mondo con una forza più grande

Grazie a tutti coloro che hanno deciso di partecipare, la tela é vostra