mercoledì 30 settembre 2009

la carovana dei poeti (a Radio Alma)




LA TELA SONORA
Radio Alma

venerdi 2 ottobre 2009
dalle 20h00 alle 21h00 101.9 FM
presenta

La Carovana dei Poeti

"ProTesto"

a cura di Luca Ariano e Luca Paci

durante la serata verranno intervistati alcuni poeti dell'antologia


musica di NOTEVOLANTI

martedì 29 settembre 2009

Rossella Renzi

2 ottobre 2009 (prima tappa alla CAROVANA DEI POETI DI RADIO ALMA

Sull’orlo del mondo




Intero devo contenere il silenzio
nelle mani il verso dei rapaci
che si voltano con teste da uomo.

Il lamento del mendicante
implora di partire
mio piccolo animale
sei il merlo nero che mi fissa
nell’ora muta della sete.

***


Il tuo suono tra ghiaccio e deserto
nel piede sudicio che solca la terra,
ha luce di casa e di strada l’odore.
Sei magra e dannata come una bestia
senza dimora, conserva la polvere
e le note della tua terra
per finire la danza
sull’orlo della piazza.

***


Abbracciato allo scoglio muori
angelo nero col cuore a metà
il tuo albero è nudo ad ogni foglia,
ad ogni foglia si spegne la luce
e la strada spoglia cancella il passo.

Conserverò le tue piume ordinate
le indosserò per un volo più aperto.

***


Piccoli sognatori
sono già in viaggio col passo serrato.

Chiudono gli occhi alle porte d’Occidente
un odore tenue che si fa olezzo
nel silenzio tra godere e disprezzo
urlano a mani vuote brutalmente.

***


Nelle viscere l’eco dei dissidenti
col cranio fracassato
gettato in fondo al mare,
dove dormono voci e mani legate,
le schegge ostinate della vita
e il pensiero, l’onda infinita
che nessuno potrà contenere.

***

(Ciudad Juarez)
Ho perduto tutte le mie mani
scavando una parte tenera di terra
cercavo quelle perle
che una donna indiana
mi regalò in sogno.
Anche gli assassini
stanotte restano impuniti.

***


L’ora del cielo è di sale e memoria
la strada riceve le braccia
ad ogni metro, fissiamo il tramonto
le stelle tiepide del pianto.

La polizia verrà stanotte
ci porterà alle sbarre
ci farà vomitare
la nostra calda disperazione.

***


Non devi sapere se urgente
misuri il tempo col passo del ragno
se ancora duri dopo il massacro
non lo devi sapere.
Zitta madre stolta
la bocca serrata con fili di rame
l’ombra stravolta
zitta
che l’acqua non è più pura
che il sogno non divora
la luce è piena dentro ogni voce.

***


All’alba ci coprivano gli occhi
con un velo di cenere
non potevamo
non potevamo sentire
il passaggio dei nostri bambini
sull’orlo del mondo.

***

Vieni vicino al mio petto,
più stretto:
nascere, piccolo, è cadere nel tempo.
(Marina Cvetaeva)

Sei dentro, minuscola creatura:
quale posto troverai nel mondo
non ti voglio raccontare, le braccia
il viso bianco di tua madre,
un vuoto di sogni che dovrai colmare.

Preparo nel frattempo la tua soffice tana,
il pane, gli abiti di lana. Fuori sarà diverso,
fuori sarai una piccola goccia
sull’orlo di un milione di foglie
e l’eco della notte
ti dovrà contenere.

lunedì 28 settembre 2009

eleonora pinzuti (la carovana dei poeti)

la carovana dei poeti continua il suo viaggio preparatorio, che volge al termine. I poeti infatti sono al completo.

Venerdi 2 ottobre la prima puntata, la carovana approda al "Il CLub del Libro"
e La Tela Sonora accoglie i primi poeti in diretta al telefono da Radio Alma.

ascolta

Daniela Terrile, e la casa della Poesia di Bruxelles


leggi articolo tra gli scaffali




Daniela Terrile, originaria di Genova, vive e lavora a Bruxelles. Ed è da questa capitale europea che porta avanti i suoi progetti legati alla cultura, e in special modo alla poesia.

Con la sua associazione il Club del Libro e Radio Alma, hanno creato l’appuntamento con “La tela sonora”. Ogni venerdì sera, infatti, alle ore 20.00, all’interno della trasmissione Brussellando, Daniela e le sue collaboratrici danno spazio alla poesia italiana contemporanea invitando poeti e scrittori ad intervenire. Ovviamente dall’Italia non è possibile sintonizzarsi con le frequenze di Radio Alma, ma ogni puntata de La tela sonora viene messa sul sito http://radioalma.blogspot.com/ in modo che chiunque lo desideri possa ascoltarla o scaricarla.

Se avrete la possibilità di accedere al sito, vi renderete conto di quanto lavoro è stato fatto, di quanti autori intervistati e di come sia singolare che l’unico spazio in radio ai poeti italiani, venga dato da una trasmissione in Belgio.
Ma il lavoro e la battaglie di Daniela Terrile non terminano qui. Infatti da nove mesi cerca di aprire una Casa della Poesia a Bruxelles dove poter ospitare amici scrittori e organizzare eventi culturali. Solo che c’è un piccolo problema di autorizzazioni perché suddetto immobile si trova su 3 comuni: il primo Etterbeek perché la porta di casa da su Avenue du Maelbeek, il secondo Ixelles, perchè il retro della casa si trova sul parco e il terzo Bruxelles perché il parco Leopoldo è sotto la sua giurisdizione, che tra l’altro rallenta tutte le procedure per motivi legati all’urbanistica e al decoro frenando tutti gli interventi di ristrutturazione.

Visto l’impegno profuso da Daniela Terrile a favore della Poesia mi sembra giusto e oneroso mostrarle il nostro supporto.

Potete scriverle a: http://danielaterrile.wordpress.com/

Sebastiano Adernò

domenica 27 settembre 2009

"Ma l'amore mio non muore"



Concerto-spettacolo di Daniele Sepe
In tour dal 1 ottobre 2009



Si chiama "Ma l'amore mio non muore" il concerto-spettacolo che Daniele Sepe propone quest'anno per la stagione invernale. Uno spettacolo dedicato alla rilettura di un decennio, gli anni '70, che il nostro musicista ha vissuto in prima persona sia musicalmente che politicamente (il primo disco "Tammurriata dell'Alfa Sud" del Gruppo Operaio 'E Zezi è del 1975, viene registrato da Sepe a soli 15 anni) e che viene ripercorso attraverso le musiche straordinarie di quei tempi. Da Zappa a Jarrett, dagli Area ai Napoli Centrale, dagli Steley Dan ai Clash, ma anche dalle musiche di Victor Jara o Ivan Della Mea fino a (da non credere....) Claudio Baglioni.
Non solo musica però, con la lettura di testi, recensioni, articoli di riviste dell'epoca, con l'intento di far rivivere un po dell'odore spesso acre dei lacrimogeni di quegli anni e spiegare ai più giovani cosa sono stati. Uno spettacolo non celebrativo, anzi, ironico e spesso dolce/amaro come Sepe ci ha abituati in questi anni.

Con: Auli Kokko, straordinaria cantante svedese con Sepe da molti anni, ma anche insospettabile voce solista dei Planet Funk e attrice con Peppe Barra.
Piero De Asmundis, pianista, tastierista e compositore, autore di colonne sonore e collaboratore tra gli altri di Lepoldo Mastelloni, Marco Zurzolo e Antonio Onorato.
Franco Giacoia, chitarrista gia collaboratore di Edoardo Bennato, Audio 2, Eduardo De Crescenzo, Roberto Vecchioni, Franco Battiato.
Gigi De Rienzo, bassista e produttore ben conosciuto, collaboratore da Musica Nova a James Senese, da Pino Daniele a Irene Grandi e tantissimi altri.
Lello Di Fenza, batterista e percussionista, collaboratore di diverse orchestre sinfoniche e del Maestro Roberto De Simone.

venerdì 25 settembre 2009

Liciter Adoma www.reves-a-emporter.blogspot.com

Dans le cadre de la NUIT BLANCHE j’organise « Cris dans la nuit »



Nous vous invitons

Ce samedi 3 octobre 2009 de 19h à 2h du matin sur la Rue Ravenstein à Bruxelles.

Vous avez l’âme de crier dans un mégaphone, à soupirer, à murmurer des mots d’amour, de haine, à jouer de la guitare, et d’autres harmonicas, … tout ce que vous n’avez pas encore dit, venez le crier… nous serons plusieurs.

Choisissez des textes à vous et nous ferons des « battles »lecture. Et pour cela nous voudrions accueillir plus de poètes ou d’âmes de poète afin de réaliser
cette action purgatoire d’échos, puisqu'elle sera... de l’action simple et ne nécessite aucun pré-requis sur la nuit des mots.

Poétique, éphémère, d’une seule nuit

Blanche…

Pour plus d’informations écrivez-moi sur mon email liciter.adoma@gmail.com ou par téléphone au 0477 39 02 62.

Vive la poésie Libre ! Ne laissez pas dormir les mots ! La poésie active a besoin de vous !


Liciter Adoma www.reves-a-emporter.blogspot.com

omaggio al RAGNO DELLE DOLOMITI

Cesare Maestri, il fortissimo scalatore soprannominato “ragno delle Dolomiti”, compie 80 anni il 2 ottobre 2009.


In questo video Cesare Maestri racconta la storia delle ascensioni al Campanile Basso e la difficile operazione di salvataggio effettuata il 29 luglio 1954 durante una sua salita su tale cima con l’amico di infanzia Giuliano Eccher, che gli valse l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine del Cardo per la solidarietà alpina.



Tale episodio fu anche descritto da Dino Buzzati sulla Domenica del Corriere con le illustrazioni di Walter Molino.



Il video è stato registrato il 10 luglio 2009 in Valle Brenta sopra il Rifugio Brentei nel corso di un trekking musicale di quattro giorni, che ha portato un gruppo di appassionati di musica e di montagna ai rifugi Graffer, Tuckett, Brentei, Alimonta e Casinei, al seguito di Cesare Maestri, del violoncellista Mario Brunello, delle guide di Madonna di Campiglio.



In sei diversi luoghi particolarmente suggestivi il gruppo di escursionisti si è radunato per ascoltare Mario Brunello, che suonava ciascuna delle sei Suite di Bach per Violoncello, mentre Cesare Maestri ed altre guide raccontavano la storia delle ascensioni più celebri nel Gruppo del Brenta.



Le straordinarie esperienze di vita di Cesare Maestri sono descritte nel suo libro autobiografico " ... E se la vita continua" (Baldini Castoldi Dalai)







guarda

parole e poesia .........




guarda

oggi Didi De Paris mi ha inviato una bella canzone
...........

grazie
d

giovedì 24 settembre 2009

la carovana dei poeti


Rossella Renzi


Sull’orlo del mondo





Intero devo contenere il silenzio

nelle mani il verso dei rapaci

che si voltano con teste da uomo.


Il lamento del mendicante

implora di partire

mio piccolo animale

sei il merlo nero che mi fissa

nell’ora muta della sete.


***



Il tuo suono tra ghiaccio e deserto

nel piede sudicio che solca la terra,

ha luce di casa e di strada l’odore.

Sei magra e dannata come una bestia

senza dimora, conserva la polvere

e le note della tua terra

per finire la danza

sull’orlo della piazza.


***



Abbracciato allo scoglio muori

angelo nero col cuore a metà

il tuo albero è nudo ad ogni foglia,

ad ogni foglia si spegne la luce

e la strada spoglia cancella il passo.


Conserverò le tue piume ordinate

le indosserò per un volo più aperto.


***



Piccoli sognatori

sono già in viaggio col passo serrato.


Chiudono gli occhi alle porte d’Occidente

un odore tenue che si fa olezzo

nel silenzio tra godere e disprezzo

urlano a mani vuote brutalmente.


***



Nelle viscere l’eco dei dissidenti

col cranio fracassato

gettato in fondo al mare,

dove dormono voci e mani legate,

le schegge ostinate della vita

e il pensiero, l’onda infinita

che nessuno potrà contenere.


***


(Ciudad Juarez)

Ho perduto tutte le mie mani

scavando una parte tenera di terra
cercavo quelle perle

che una donna indiana

mi regalò in sogno.

Anche gli assassini

stanotte restano impuniti.


***



L’ora del cielo è di sale e memoria

la strada riceve le braccia

ad ogni metro, fissiamo il tramonto

le stelle tiepide del pianto.



La polizia verrà stanotte

ci porterà alle sbarre

ci farà vomitare

la nostra calda disperazione.


***




Non devi sapere se urgente

misuri il tempo col passo del ragno

se ancora duri dopo il massacro

non lo devi sapere.

Zitta madre stolta
la bocca serrata con fili di rame

l’ombra stravolta

zitta

che l’acqua non è più pura

che il sogno non divora

la luce è piena dentro ogni voce.


***



All’alba ci coprivano gli occhi

con un velo di cenere

non potevamo

non potevamo sentire

il passaggio dei nostri bambini

sull’orlo del mondo.


***


Vieni vicino al mio petto,

più stretto:

nascere, piccolo, è cadere nel tempo.

(Marina Cvetaeva)


Sei dentro, minuscola creatura:

quale posto troverai nel mondo

non ti voglio raccontare, le braccia

il viso bianco di tua madre,

un vuoto di sogni che dovrai colmare.



Preparo nel frattempo la tua soffice tana,

il pane, gli abiti di lana. Fuori sarà diverso,

fuori sarai una piccola goccia

sull’orlo di un milione di foglie

e l’eco della notte

ti dovrà contenere.

mercoledì 23 settembre 2009

Absolute [YOUNG] Poetry

Cantieri Internazionali di Poesia & Udinetraduce.

A UDINE DUE LECTIO MAGISTRALIS DEDICATE ALLA TRADUZIONE POETICA
NEL CORSO DI UDINETRADUCE SI TERRANNO DUE LECTIO MAGISTRALIS DEDICATE ALLA TRADUZIONE DI POESIA ORGANIZZATE IN COLLABORAZIONE CON L'UNIVERSITA' DEL CAPOLUOGO FRIULANO A TENERLE SARANNO:

6 OTTOBRE
Università degli Studi di Udine – Sala Convegni, Via Petracco 8
ore 18.30
TASLIMA NASREEN (Bangladesh), "I'M NOT UNDERSTOOD"
traduzione simultanea

7 OTTOBRE
Università degli Studi di Udine – Sala Convegni, Via Petracco 8
ore 18.30
PETER WATERHOUSE (AUSTRIA), "LE TRADUZIONI IN TEDESCO DI PAUL CELAN DEI 'SONETTI' DI SHAKESPEARE"


PRESTO PUBBLICHEREMO ON LINE ANCHE I TITOLI E I PROTAGONISTI DEI 3 SPETTACOLI SHAKESPEARIANI CHE CHIUDERANNO LE SERATE UDINESI PRESSO IL PALAMOSTRE.


STAY TUNED.......
--------------------

Sebastiano Aderno´

[MATRIMONIO]




dispetto e combinazione

tracciano un altro giro di controsenso

nulla, ripeto niente

non per usucapione

o dietro sconto di interesse

mai mia

se mi privo di ogni proprietà

pubblica o privata, ricordi?

il prete

che rifiutò di brindare

al nostro matrimonio?

e l'araldo? con le trombe di falloppio

è già incinta?

e due giorni dopo

che a tua zia

misera e volontaria

la pazzia

gli inclinò le sponde del cranio?

mi rigiro al dito un

preferirei di no, a tua madre

che la domenica a pranzo

mal digerisce

le mie referenze

martedì 22 settembre 2009

paroliere, scrittore e poeta al leggìo - Maurizio Spagna

Mi avete cercato e il mio cuore ha tremato

Ieri

RadioAlma mia e spensierata

Sono qui

Ma non so niente della poesia

È lei

Come una bella donna

Che è venuta a cercarmi.



Solo perchè non mi sono scordato della radio

La poesia ha cominciato a cantare

È un suono languido e molto s ignorile…

La poesia

Occhi grandi le parole

E il nuovo che non è novità

Ma ribellione

E scrivi ciò che senti di descrivere

Per accigliare al mondo

Che tu c’eri

E non c’eri per chi si è seduto

Sul…

E poi vedremo.



Io sono Maurizio Spagna

Il missionario in volta

Poeta in povertà

Che si veste di tanti figli della vita imperfetta

E che arriva

Sul luogo affamato e malfatto

E grida…

C’è una poesia là

Portiamo la cultura all’ingresso

Dei costumi

Dimenticati dal senso.



“Quando volete per l’intervista

Raccontiamoci

Che negli anni ci siamo smarriti

Nel mostrarci perfetti”



Aiutatemi nel mio progetto

Visitate il mio sito

E alla link “EVENTI” osservate cosa tratta.



0522658269 / 3338621618

www.ilrotoversi.com
info@ilrotoversi.com

L’ideatore

paroliere, scrittore e poeta al leggìo-

ASSE DA STIRO PRIZE 2009


Max Ponte 21 septembre, à 17:40 Répondre

ASSE DA STIRO PRIZE 2009

Cari iscritti a POESIA TOTALE, come saprete L'ASSE DA STIRO PRIZE è l'unico premio sul panorama italiano volto a sanzionare criticamente e ironicamente un'opera che ha avuto successo per la sua deplorevole qualità. La giuria si è autocostituita su internet e conta un gruppo su Fb di un centinaio di aderenti, fra cui soprattutto attenti lettori.

RADIOPROCLAMA
La proclamazione del vincitore PAOLO GIORDANO avverrà via radio proprio dal centro dell'Europa, tanto per non trascurare nessuno

Il premio andrà in diretta sulla radio belga di Bruxelles ALMA
VENERDì 30 OTTOBRE dalle ore 20.
con Daniela Terrile e Max Ponte in onda.
Vi sarà inviata la registrazione relativa con documento audio.

Un testo con la proclamazione contemporaneamente verrà inviato a tutti i giornali e le testate letterarie.

PREMIO
Un asse da stiro formato bambino in materiale nobilissimo verrà inviato dopo il 30 ottobre al diretto interessato presso la casa editrice.

MATTEO VECCHIO giurato speciale per nostro premio, ricercatore di Italianistica all'Università di Firenze, è il riferimento per tutti i ricercatori e studiosi in campo.

L'Asse da Stiro è prima di tutto una speranza per chi ama la letteratura e la nostra rotondissima e musicale lingua.


Cari saluti e a presto

Max Ponte

lunedì 21 settembre 2009

venerdì 18 settembre 2009

La Tela Sonora 18 settembre 2009

Barbara Gozzi



'Matti' in letteratura - 'Just a ring' a 'La tela sonora'.
Stasera, ore 20, nel corso della trasmissione 'La tela sonora' tenterò di parlare di 'matti in letteratura'. Una pillola, evidentemente. O sarebbe più corretto: 'just a ring'. Da Bruxelles all'Italia, attraverso collegamenti virtual-reali, le parole sfilacciate pare riescano ancora ad annotarsi tra loro, a cercarsi.
Di seguito alcuni appunti sul senso, dei libri che ho scelto e gli autori.
Ringrazio DT

giovedì 17 settembre 2009

Emilia Dente



I MIEI PENSIERI
HANNO OCCHI GRANDI
ABBRACCIANO IL MARE
SI LASCIANO ANNEGARE
I MIEI PENSIERI HANNO CIGLIA NERE
INCATENANO SOGNI
IN FILA SUL CIGLIO DEL DOMANI
I MIEI PENSIERI
HANNO MANI BIANCHE
E UNGHIE VIOLA
E PIEDI DI SABBIA AZZURRA
PER CORRERE LONTANO
E NON TORNARE

I MIEI PENSIERI
HANNO LA VOCE RAUCA
ARANO IL VUOTO
NEL PERIMETRO
DI UN PENDOLO STONATO
HANNO ALI
PER INGANNARE
IL CIELO
I MIEI PENSIERI

I MIEI PENSIERI SONO LABBRA ROSSE
SULLA PELLE
NUDA

I MIEI PENSIERI HANNO I TUOI OCCHI

mercoledì 16 settembre 2009

Perché i poeti sono poveri - rubrichetta n. 0 su poeti e dintorni -




immagine presa dal blog "i colori dell’anima"
http://oboe.altervista.org/blog/

Perché i poeti sono poveri? – rubrichetta n. 0 su poeti e dintorni -

Vi siete mai chiesti perché i poeti sono poveri? Almeno quelli veri…
Mia moglie non butta mai niente, figuriamo i testi scolastici. Un giorno in un armadio polveroso, mettendo a posto, è spuntato un tomo giallognolo senza copertina. All’interno, di traverso, c’era appuntato nome e cognome di mia moglie, nonchè la classe frequentata (3°E) . Un volume bello vissuto di 1241 pagine. Sfogliando inciampo su un intenso pezzo a pag 795, sempre attualissimo nonostante abbia quarant’anni. Un articolo scritto da Domenico Porzio, ripreso dalla rivista Epoca XXI, 1970, dal titolo: perché i poeti sono poveri? (risposta alla domanda di un ragazzo fatta al giornalista).
Vi invito alla lettura, a riflettere, a pensare perché in Italia le cose non cambiano mai.

“Io da ragazzo stavo in una strada dove abitava un poeta povero. Viale Mugello, prima della guerra, era ancora periferia di Milano: un viale largo, spartito in tre vie da due aiole d’erba gracile e da due file di platani; un viale breve, con una scuola gialla e poche case, mozzato ai lati dai un binario della ferrovia.
Lui, il poeta, abitava nella prima casa del viale, in due locali al pianterreno: un appartamento modesto nel quale sbirciavo uno scaffale di libri contro una parete di fiori sbiaditi e in cui a sera si accendeva una lampadina fioca. Usciva dal portone a ore fisse : tutte le volte che potevo, cercavo di trovarmi sui suoi passi per osservarlo da vicino; sapevo chi era, avevo già letto alcune sue poesie e il suo misterioso mestiere mi stupiva. Indossava un abito grigio, sempre lo stesso, liso e pulito, portava quasi sempre una borsa a cartella nella quale forse , nascondeva tra carte e libri, rientrando, qualcosa per la cena; camminava rasente al muro, come un ripetente, con uno sguardo insieme assente ed ironico e con un’ombra di un sorriso sulle labbra sottili. Quando a sera, rincasava, sembrava più allegro: si fermava ad accarezzare la minuscola figlia coi capelli crespi che saltellava nei quadrati del gioco dell’oca, disegnati per terra e sorrideva ad un volto bruno e triste di donna in attesa dietro ai vetri. Certo, lasciava alle spalle un amaro lavoro quotidiano dal quale spremeva l’indispensabile per vivere: aveva finalmente la notte tutta per sé, per i suoi libri e per quelle straordinarie parole che disponeva con pazienza su carta. Dal balcone della mia stanza, al quarto piano dirimpetto, mi accadeva spesso di fissare, fantasticando, la sua finestra al pianterreno, con quella luce nebbiosa dietro le mezze tendine, ed il lento muoversi di una vaga ombra. Forse fu una di quelle sere che la sua mano scrisse i seguenti tre memorabili versi “Ognuno sta solo sul cuor della terra/trafitto da un raggio di sole:/ed è subito sera”.
Il poeta premio Nobel Salvatore Quasimodo fu per tutta la vita un uomo povero: il premio svedese e il riconoscimento mondiale alla sua poesia gli diedero negli ultimi anni una certa agiatezza: ma non ville, né appartamenti , né proprietà terriere. Non ne ha Giuseppe Ungaretti, né Eugenio Montale, né altri che le storie letterarie indicano come i depositari della poesia italiana contemporanea. Costoro hanno pubblicato libri e raccolte di versi, lodati e lacrimati anche dai ricchi e dai potenti, ma nessuno di essi vive della propria poesia. Tutti si sostengono, quando lo hanno, con un secondo mestiere: l’insegnamento, il giornalismo, la collaborazione, alla radio e alla televisione; e talvolta con lavori umili e umilianti. Certo, una ideale società civile dovrebbe mantenere a proprie spese almeno i vecchi e riconosciuti suoi grandi poeti: in altri paesi assolvono lo scopo, anche se parzialmente, Fondazioni e Accademie; a noi abolita l’Accademia fondata nell’era dell’Orbace, nessuno ha sentito il dovere di sostituirla. Il denaro pubblico ha, forse, altri impegni da assolvere. D’altra parte, che pretende la genìa ei poeti? Non sanno che carmina non dant panem? (la poesia non dà a vivere).
In realtà i poeti hanno sempre rappresentato uno scandalo. Platone li riteneva uomini senza senno.
Il giudizio, nei secoli, si è modificato, ma la società colloca i poeti tuttora in un angolo, dietro la lavagna: perché la nascita di un poeta è sempre un attimo di disordine, e questo disordine – ha scritto Quasimodo – genera insofferenza. Sono creature, i poeti, che credono in modo scandaloso e sono sempre innamorati scandalosamente: anche quando sono disperati e non rinnegano mai la vita e dicono parole vive ma talvolta oscure, come voce di un oracolo di cui temiamo il significato.
Il poeta non è, come nella romantica immagine di Shelley, un usignolo che sta al buio e canta per alleviare la propria solitudine. E un irregolare il quale non teme nemmeno la morte, abituale visitatrice dei suoi pensieri: egli è sereno quindi, là dove non ci spaventiamo, ed è violento là dove non ci spaventiamo, ed è violento là dove vorremmo quiete ed acque calme. Il poeta non diventa, ma nasce, e quando è tale, egli è uomo intento a perseguitare senza scampo le omissioni d’amore; diventa un pericolo perché – scrisse Dylan Thomas – vuole bruciare e restituire il mondo. Il suo abbraccio è sempre un atto di violenza.
Sono poveri quindi, dunque, per diritto: perché devono essere liberi se vogliono costruire la storia e la cultura che conta. Se le loro parole decadessero a un semplice prodotto di consumo e divenissero fonte di ricchezza, scomparirebbero le verità dalla terra e con esse la poesia. Brancoleremmo senza bussola in un mondo senza amore e allora, ha scritto Quasimodo, “cacciati i poeti dalla terra come la grande peste, verrà il tempo del silenzio. Così le sabbie ricoprirono molte civiltà”.

Domenico Porzio (in Epoca, XXI, 1970, n. 1039)

martedì 15 settembre 2009

Thee Piatcions - SuiteSide



(garage r'n'r, shoegaze)
www.myspace.com/theepiatcions
http://suiteside.wordpress.com/artists/thee-piatcions


Thee Piatcions hanno stile.
Hanno registrato "Fireworks Generation" a Montebelluna, agli Outside-Inside Studios dei Mojomatics.
Vivono in Ossola, zona di laghi e montagne ma a uno sputo da Milano.
Suonano garage (quello 60's dei 13th Floor Elevators ma con la
testa mod), ascoltano Jesus & Mary Chain, Warlocks, ma anche Hives
e Strokes.
Si conoscono da una vita, almeno Davide e Franci, Skaio suona anche
con The Preachers, ma più che alle proprie facce sulle copertine dei
mags o in TV la loro idea di rock'n'roll corrisponde a bottiglie
di whisky, palchi affollati di cavi, amplificatori vintage e notti
in bianco.
Fireworks Generation esce per Suiteside, distribuito in Europa
dalla Go! Down e da Fading Ways.
Thee Piatcions sono stati invitati a suonare all'International
Pop Overthrow, e il 23 Maggio si sono esibiti presso lo storico
The Cavern Club di Liverpool.
A metà settembre saranno in tour in Europa, fra Belgio, Olanda
e Francia.

Discografia: "Firworks Generation" 7"
Suiteside SSD009 - distribuzione estera a cura di Go Down Records


LA TELA SONORA
intervista
The Piatcions - Suiteside
+ modern music & lifestyle + label | booking | management

a Bruxelles
al Dada Dada club
23 settembre 2009

www.myspace.com/suiteside

THE BANSHEE - (GENOVA - SUITESIDE/FADING WAYS/SHIFTY DISCO)


THE BANSHEE
(GENOVA - SUITESIDE/FADING WAYS/SHIFTY DISCO)
www.myspace.com/thebanshee
The Banshee:
Jago (chitarra, voce, synth)
Nico (chitarra, voce, synth)
Patrick (batteria)
Fish (basso)
Hometown: Genova
The Banshee love: Talking Heads, Devo, New Order, Wire, XTC, The Smiths
"Best Album of the Year" (Tom Robinson - BBC6 22/12/2008)


LA TELA SONORA
intervista
The Banshee - Suiteside
+ modern music & lifestyle + label | booking | management

a Bruxelles
al Dada Dada club
6 ottobre 2009

www.myspace.com/suiteside

lunedì 14 settembre 2009

Barbara Gozzi - La Tela Sonora del 18 9 2009


BG

é nata nel'78 e l'Emilia è la sua casa. Lettrice bulimica, editor, scrive e collabora con testate e portali culturali. Cura rubriche e approfondimenti su AgoraVox Italia, The Populi e PrimaveraEstate. Collabora e organizza eventi culturali nel territorio emiliano. Alcune sue ‘creature’ navigano nel web. Altre, chissà.

Rintracciabile on line su:
http://frammentando.wordpress.com/
http://progettobutterfly.splinder.com/
http://it-it.facebook.com/barbara.gozzi
http://twitter.com/barbaragozzi
http://www.linkedin.com/in/barbaragozzi

Durante la serata alla TELA si parlerà dei due romanzi di Cristiano, 'FramMenti' di Barbara Garlaschelli (che è un saggio notevole in materia), e aggiungeremo qualche riferimento (anche breve) a 'La campana di vetro' di Sylvia Plath (autrice del secolo precedente eppure donna d'una attualità disarmante). Nel corso della trasmissione, verrà inserita la canzone di Simone Cristicchi, Ti regalerò una rosa.

A proposito di "matti", tema della serata, in realtà c'è una precisa tendenza, oggi, nella mentalità radicata quanto nella letteratura italiana contemporanea, che 'vuole' vedere ed etichettare nei 'matti' quelli incomprensibili, fuori controllo, incapaci di stare entro regole e conformismi, che magari reagiscono alle emozioni con meno filtri, oltre evidentemente a quelli le cui menti sono devastate da malattie o devianze. E i romanzi, anche di autori giovani, avvertono queste incongruenze, e tentano di svelarle, di mostrare quanto ciò che si vuole quadrato anziché tondo, non necessariamente è giusto, giusto per tutti almeno, ma soprattutto giusto per la persona in questione. Perfino le storie per immagini, i telefilm recenti stanno imparando a 'giocare' sui sensi attribuiti all'essere matto o al venire considerato matto (Mental, serie tv FOx ad esempio).

I due romanzi di Cristiano Ferrarese ( link: http://www.ibs.it/ser/serfat.asp?site=libri&xy=cristiano+ferrarese )
FramMenti di Barbara Garlaschelli ( link: http://www.ibs.it/code/9788881783328/garlaschelli-barbara/frammenti-storie-da-un.html )
La campana di vetro di Sylvia Plath (link: http://www.sylviaplath.altervista.org/campana.htm )

E' rintracciabile on line il progetto-ipertesto di approfondimento sul tema 'Matti, voci e storie di oggi' di Barbara Gozzi, pubblicato sulla testata The Populi: qui il link: http://www.thepopuli.it/category/rubriche/matti-rubriche/


buon ascolto
FM 101.9 Radio Alma 18 settembre 2009
ore 20h00

Opere al Varco

Venerdì 18 Settembre ore 21:00
Libreria “il Simposio delle Muse” Via Marazzi 12 Crema (Cr)
Il Circolo Poetico Correnti in collaborazione
con Nomadi Mondi Poesia e Nomadi Mondi Video

presenta

Opere al Varco
a cura di Annelisa Addolorato e Patrizia Monzani


Nel corso della serata la poetessa Annelisa Addolorato e la regista Patrizia Monzani attraverso letture di poesia e videoproiezioni offrono al pubblico testimonianza della propria attività e collaborazione nel campo dei linguaggi della poesia e della videopoesia.


Annelisa Addolorato, nata a Lodi , ispanista e traduttrice, ha vissuto per molti anni tra Spagna (Barcellona e Madrid) e Italia.In Spagna membro della Red de Arte Joven (Rete di Arte Giovane) di Madrid. Poetessa bilingue, ha al suo attivo vari recital poetici, sia personali che collettivi (Spagna, Venezuela, Italia). Curatrice del blog poetico NOMADI MONDI (http://afinidadesafectivasitalia.blogspot.com). Grande interesse per l'organizzazione di eventi culturali (videopoesia) e l'interazione tra diversi artisti e linguaggi artistici.Ha pubblicato in Spagna due sillogi bilingui: Mariposas y falenas/Farfalle e Falene (Endymion 2003) e La palabra 'lasca' o la reconstrucción de Pompeya/La parola 'favilla' o la ricostruzione di Pompei (Amargord 2008), Sue poesie sono presenti in alcuni siti/riviste e antologie (Spagna - Hiperión, Sial, Slovento.., Germania, Italia, Rubbettino, Ellin Selae..). Ha partecipato come poeta invitata in Venezuela nel 2008 al V Festival Mondiale della poesia.





Patrizia Monzani lavora come regista, montatrice.
Attualmente è impegnata anche come curatrice tra cui si segnala la collaborazione con il LOOP Festival Barcellona, con Videoarteworld http://www.facebook.com/l/;Videoartworld.com e con Visualcontainer http://www.facebook.com/l/;Visualcontainer.org. Inoltre è stata la co-fondatrice del progetto di arte giovane Gedanken-Strich a Berlino, per il quale ha pubblicato e curato, insieme a Chiara Trivelli, sia l'omonimo magazine che le svariate mostre.
Ha realizzato diverse videopoesie collaborando con poeti contemporanei, che sono state proiettate a festival di cinema e arte. Si occupa della parte video del blog di poesia Nomadi Mondi, creato da Annelisa Addolorato.





Per informazioni:

info@ilsimposiodellemuse.com

Tel. 0373 86699

339 4439848 Alberto Mori

poesia a strappo


CIRCOLO POETICO CORRENTI
POESIA A STRAPPO TECHNE'
SABATO 19 E DOMENICA 20 SETTEMBRE ORE 17.30
PHONEMATIQUE
di Alberto Mori

VIDEOPERFOMANCE PER FON E FONETICA A DUE VELOCITA' PER CINQUE VARIAZIONI

“Imagine book”




Un festival itinerante dedicato all’arte di fare libri
L’immaginazione che diventà realtà. In forma di libro
“Imagine book”: da Barcellona a Napoli la mostra internazionale di prototipi ed edizioni d’artista. Inaugurazione il 19 settembre presso “il filo di Partenope” di via della Sapienza

Un festival dedicato alle arti di fare libro, nelle sue più diverse accezioni, dalle tirature limitate e impreziositi dall’attenzione alla tipografia e alla confezione, fino a veri e propri libri “oggetto”, cioè libri realizzati nei più diversi materiali da artigiani e artisti che sul concetto del libro si sono cimentati. Libri a volte impensabili, a volte senza le “normali” connotazioni del libro, dove le pagine sono in argento e smalti, o in tela ricamata, o sono nascoste nel volto di una maschera in cuoio. Edizioni uniche ma anche prototipi artigianali che riscoprono una ricerca a tutto tondo sulla grafica, sui metodi di stampa e sulla carta, su forme di rilegatura che sfuggono ai grandi tiraggi delle case editrici. Prototipi editoriali dove l’autore è anche colui che realizza il libro, meraviglie illustrate e raccontate con la calligrafia pronte ad essere moltiplicate in più esemplari: ma sempre con un connubio stretto e necessario tra il contenuto del libro, il messaggio, e la sua forma, sempre cercando un pubblico che possa usufruirne, tenere l’oggetto in mano, leggerlo.
“Imagine book” richiama nel titolo la multidisciplinarietà artistica propria del libro, dove tecniche e mestieri si confondono e collaborano alla realizzazione dell’oggetto finito, ma anche vuole essere invito a vivere il libro come concretizzazione dell’immaginato, di ciò che normalmente appartiene a sfere sensoriali riconosciute all’arte. Questi libri riscoprono infatti l’utilizzazione dei sensi tutti, non solo la vista dunque, ma anche il tatto, a volte perfino l’olfatto e l’udito, come nel caso del gruppo francese “Lili after Garrett” che ha partecipato al festival componendo musiche inedite, una sorta di capitoli musicali, raccolti in un cd in diffusione insieme all’omonimo libro “Imagine book”. Edito per i tipi di “Consulta, libri e progetti”, il libro “Imagine book” non solo raccoglie e fissa su carta le opere del centinaio di artisti che hanno partecipato alla mostra, inaugurata a Barcellona durante il giorno di San Giorgio (23 di aprile), tradizionalmente dedicato ai libri e alla lettura, ma propone anche oltre trenta pareri di artisti, professionisti del settore editoriale, piccoli editori ed illustratori che si sono appositamente espressi sulla funzione del “fare” libro come metodo di ricerca nel passaggio dall’ideazione alla sua concretizzazione. Se a Barcellona la sfida dell’associazione “ILDE” (acronimo de “I libri de…”) che ha organizzato l’evento con il concorso del Comune di Barcellona, è stata presentare una mostra di oggetti d’arte all’aperto, in un luogo di pubblico passaggio (la centrale e gotica Plaza Sant Just, rinominata per l’occasione “Piazza dei libri immaginati”), insieme alla partecipazione di vari autori ed artigiani che mostravano i loro “strumenti” del mestiere, adesso la collaborazione con la libreria-galleria “Il filo di Partenope” di via della Sapienza di Napoli apre una serie di tappe che faranno della rassegna un festival itinerante. Non a caso è stato scelto il giorno di San Gennaro, ideale filo rosso che unisce due città, non solo dunque per la latitudine comune ma anche per una festività religiosa che si è trasformata in matrice culturale. Il 19 è prevista per le ore 18.30 l’inaugurazione di “Imagine book” presso lo “Spazio arte-libri” de “Il filo di Partenope”, con la presenza della curatrice e ideatrice del festival, Elisa Pellacani, che accompagnerà i presenti alla scoperta di un viaggio emozionante tra i libri d’autore e presenterà l’omonimo volume, disponibile in galleria insieme alle edizioni dello stesso “Il filo di Partenope” e ad altre “delizie” editoriali. Elisa Pellacani, docente presso la “Escola Massana”, importante centro d’arte e design di Barcellona, è da anni impegnata nella produzione editoriale sia dal punto di vista della progettazione che della realizzazione artistica, ed è convinta sostenitrice del “fare libro” come metodo di disciplina e ricerca artistica. In cui, dice, “molti si possono scoprire autori, e provare la soddisfazione di creare autonomamente il proprio libro, riscoprendo così tecniche e metodi che permettano una felice espressione della propria creatività”.
I libri e i libri-oggetto selezionati per l’esposizione, che prevede tra le prossime tappe Venezia, presso la Scuola Internazione di Grafica, e Siviglia, in occasione del Festival di Perfopoesia, sono di Anna Baldi, Alessandra Ceccarelli, Anna Bartoli, Ariadna Goberna, Beatrice Palazzetti, Dario Zeruto, Eduard Sola, Emilia Huguet, Fatima Tocornal, Irene Caroni, Fidel Pereiro, Gisselle Morales, Graciela Parramòn, Lia Malfermoni, Loretta Cappanera, Emilio Sdun, Prensa Cicuta, Lucia Sforza, Maite Caballero Arrieta, Marco Menozzi, Morena Coppola, Nayat Kaid Ferron, Pier Paola Canè, Rino Sorrentino, Vinka Grbic, Roser Lopez Monso, Sofia Piqueras, Marta Flor, Carmen Garcia de Mora, Silvia Walz, Jesus Tejedor, Judith McCaig, Carlos Alguacil, Gloria Royo, Ana Abascal, Nani Tedeschi, Taller Vostok, Les editions de l’heure.

“Imagine book”, editrice “Consulta, libri e progetti”, ISBN 978 88 89156 42 1. In catalano, con traduzione in italiano e spagnolo. Quadricromia, rilegatura a filo, inquadernato artigianalmente. Tiraggio limitato di 100 esemplari con interventi originali di Carlos Alguacil, Ana Abascal, Gloria Royo, Taller Vostok, Nani Tedeschi.

Presentazione del libro e dell’esposizione con la curatrice Elisa Pellacani sabato 19 settembre, ore 18.30, presso lo Spazio arte-libri “Il filo di Partenope”, via della Sapienza, 4, Napoli. Fino al 10 ottobre 2009.

Informazioni: ilfilodipartenope@libero.it, info@ilde.info

Evelina Schatz

Scrutavo le stelle,
quel intero firmamento
rovesciato in un abisso
dentro di me
Sull’orlo del baratro
indovinavo il legame
con l’Universo
cercando così di crearne
Altri.
Delle vite da me vissute
qual’è quella
più importante
fra verità molteplici del mondo
mentre campana suona a morte
forse già mia

Milano 21 luglio 2009

mercoledì 9 settembre 2009

Il comandante ZETA


Speciale Fionda Due!
Secondo Numero Speciale del Sergente Fionda di Salice:
dalla libera repubblica degli zingari al barbiere di Ondarroa:
capelli e libri sono ormai perduti?

Il Comandante Zeta è in azione e blogga insieme a noi !
su http://comtezeta.blogspot.com

ComZeta

LES LIVRES INVENDUS LIBÉRONS !

maelstrÖm reEvolution® s’allie aux éditions L’Arbre à Paroles et La 5e Couche et avec L’Association des Cercles Etudiants de l’ULB pour revendiquer par avance toutes les actions commandos anti-bibliocide perpétrées lors de la première

SEMAINE DES LIVRES À PRIX LIBRE

DU 22 AU 26 SEPTEMBRE 2009

dans le cadre de l’opération
MORT AU PILON !
LES LIVRES INVENDUS LIBÉRONS ! NON À LA SURPRODUCTION PLANIFIÉE


Pilonner les livres est aussi barbare que les brûler, mais provoque moins d’indignation. Les feuilles vierges obtenues grâce aux pages imprimées recyclées fourmillent de fantômes. Des mots ressurgissent, des terminaisons de verbes achèvent de se décomposer, des bribes de ponctuation affleurent. L’autodafé lave quand même plus propre.
(Roland Topor)

Éditeurs, revuistes, auteurs et autres humanistes, rejoignez cette action !
DÉCLARATION

Le pilon est une étape désormais “ normale ” d’un cycle de sur-impression/production/
commercialisation. Nous, artisans du livre, commerçants sentimentaux qui refusons haut et fort cette pratique devenue systématique, avons décidé de LIBERER nos livres surnuméraires, rituellement, une fois l’an !


APPEL
Lecteurs et Amateurs du livre en tout genre, bibliothèques d’hôpitaux, de prisons, d’écoles, d’associations et d’ONG, venez participer à cette opération et prenez tous les livres que vous désirez ces jours-là : leur prix est libre et sera donc celui que vous leur donnerez !


AVERTISSEMENT
Des dizaines de commandos anarcopsychotiques spécialisés dans la lutte contre la barbarie sillonneront la ville à pied, en camionnette et en charrette ! et libéreront des centaines de livres dans la rue, les cafés, le métro, les couloirs de journaux, radios, télés, institutions et ministères… à la Prison de Saint-Gilles, à la Grand-Place, aux Halles Saint-Géry, au Palais de Justice, à la Gare Centrale, dans des grandes surfaces, etc. et même dans des librairies !


ARGUMENT
Chaque rentrée littéraire est assortie de son lot de surproduction.
la surproduction de livres : c’est imprimer délibérément plus de livres que le marché ne peut en absorber, afin d’occuper visuellement le marché-territoire en empilant le plus de livres possible.
le rythme de roulement des livres en librairie classique est de plus en plus court : de quelques mois, il y a encore quelques années, nous sommes passés à quelques semaines aujourd’hui (parfois 2 ou 3) : on ne laisse plus le temps aux livres de se faire connaître. Les librairies s’industrialisent et le fonds disparaît : les nouveautés ne lui laissent plus de place.
la pratique des « offices »1 et des « marges arrière » génère un flux tendu, « de la production à la consommation ». Aujourd’hui, on compte généralement entre 40 à 60% de « retours » de livres invendus.


ces invendus peuvent être revendus à des grossistes, à des prix imbattables.
de plus en plus, ces invendus sont directement renvoyés du revendeur (libraire) au distributeur, puis envoyés au pilon.


le pilonnage des livres, c’est la destruction massive des livres dans des usines spécialement prévues à cet effet (qui les achètent jusqu’à 100 € la tonne). 1500 tonnes de papier peuvent être ainsi broyées toutes les 5 minutes. On transforme les livres en de très belles « balles » colorées (des cubes de 1 m3 en moyenne qui peuvent peser parfois jusqu’à 250 kg !) Voir la vidéo : http://ma-tvideo.france3.fr/video/iLyROoafJFNn.html


ces « balles » sont revendues (à 30 € l’unité) et envoyées par cargos dans des pays comme la Chine ou l’Inde afin d’être traitées chimiquement (on sépare les encres du papier à très bon prix en Asie) pour en faire du PQ, des cartons d’emballage, des abats-jour… ou du nouveau papier à imprimer… qui sera revendu à l’industrie des pays occidentaux… Certains prétendent qu’il s’agit de développement durable (sic.) cf. l’excellent article paru dans le Livre Hebdo du 30.10.08 Le cauchemar du pilon (http://bibliobs.nouvelobs.com/20081030/8211/le-cauchemar-du-pilon)


ce cercle de surproduction, pour certains types de livres seulement pour le moment (non ou peu illustrés), connaît pourtant des alternatives de plus en plus probantes : l’impression à la demande, numérique, se développe de plus en plus dans les imprimeries.


CONCRÈTEMENT


COMMENT ?

En organisant cette semaine des Livres au Prix Libre. Chaque livre libéré par son éditeur sera échangé contre monnaie, la valeur de l’échange étant laissée à l’appréciation de l’acquéreur.
Des lectures d’auteurs de livres “libérés” ainsi que d’auteurs faisant paraître des nouveautés se produiront sur place ! Le public sera invité à participer activement !


OÙ ?


À BRUXELLES : ULB–Solbosch (Bâtiment F - Hall des restaurants) – Avenue Paul Héger – 1060 Bruxelles (de 11h à 17h du 22 au 25 inclus) – Permanence à LA GOUTTE – 135 avenue de l’Hippodrome, 1050 Ixelles – du mardi au samedi, de 14h à minuit; le dimanche après 17h. Lectures, concerts, performances, le 24 septembre à 18h.
Et dans plusieurs lieux de la ville par des actions commandos : à la Prison de Saint-Gilles, à la Grand-Place, aux Halles Saint-Géry, au Palais de Justice, à la Gare Centrale, dans des librairies, dans des grandes surfaces, etc.
Une camionnette ainsi qu’une charrette rebaptisées Book Squad / Véhicules de la Libération des Livres sillonneront la ville à partir des deux campements de base : l’ULB et les Halles Saint- Géry.


À AMAY : à la Maison de la Poésie d’Amay, qui met à disposition un magnifique entrepôt, un théâtre à rebâtir (le Théâtre des Utopies), 8 place des Cloîtres, à 4540 Amay. Lectures le samedi 26 septembre, à partir de 19h30.



QUAND ?

Pendant toute la semaine du 22 au 26 septembre 2009 inclus.


PLUS D’INFOS

sur les sites des éditeurs : http://www.maelstromreevolution.org – http://www.maisondelapoesie.com – http://www.5c.be
sur Facebook, cherchez l’événement « Mort au Pilon ! »
sur fichier PDF à la demande par courriel à info@maelstromreevolution.org


INFOS ET CONTACTS

Daoud El Gian +32.(0)498.60.72.53 – Xavier Löwenthal +32.(0)479.35.10.83 – David Giannoni +32.(0)497.33.73.25
Sur Facebook: http://www.facebook.com/event.php?eid=165043263032


ARTICLES DIVERS

http://bibliobs.nouvelobs.com/20081030/8211/le-cauchemar-du-pilon
http://www.lepoint.fr/actualites-litterature/2008-07-24/le-grand-cimetiere-des-livres/1038/0/262709


VIDEO

http://ma-tvideo.france3.fr/video/iLyROoafJFNn.html


Faites circuler l’information !

lunedì 7 settembre 2009

Da “Bab Ilu” a “Tam Tam”, un percorso esaltante

Da “Bab Ilu” a “Tam Tam”, un percorso esaltante


IL GIOCO DELLA POESIA


Di Maurizio Spatola
da “Avanguardia” n.30, Roma 2005


In principio fu un caos di idee e di proposte. Poi scoprimmo, anzi ri-scoprimmo, il ciclostile e, di conseguenza, la pinzatrice o cucitrice, con le sue graffette di varie misure. Con un po’ di materiale da cancelleria d’ogni genere (pennarelli, taglierina, righello, scotch biadesivo, ecc.) e di vinavil, il gioco era fatto: sul lungo tavolo della sala da pranzo dei nostri genitori, al secondo piano di via Ettore Fieramosca 9 bis, zona Stadio Comunale, a Torino, prese forma il primo esemplare dell’ “antologia di testi sperimentali” GEIGER, significativamente sottotitolata worksandwordsandworlds . Era un giorno della tarda primavera del 1967.
Raccontata così, la genesi delle Edizioni Geiger può apparire un gioco da ragazzi e, in effetti, i tre fratelli Spatola (Adriano, Maurizio e Tiziano, di 26, 21 e 16 anni) in quell’occasione si divertirono come bambini, anche se dediti precocemente al consumo di vino e birra, nell’assemblare manualmente quel prototipo e le 299 copie successive: ma il percorso che aveva condotto a quel risultato¬ - al momento importante solo per noi e un ristretto numero di altri giovani e meno giovani sognatori di progetti artistici e letterari totalmente innovatori, ma, quasi quarant’anni dopo, storicamente rilevante – era stato lungo e tormentato, nella sia pur breve esistenza del poeta Adriano Spatola.
Tutti i movimenti artistici e letterari che si propongono di liberarsi dall’eredità del passato hanno sempre prodotto riviste e pubblicazioni antologiche, creando un fulcro per la diffusione delle proprie idee, anche se in ambienti limitati : una condizione oggettiva, quella della bassa tiratura e della diffusione underground, che tutte le “avanguardie” artistiche e letterarie hanno vissuto, nelle epoche precedenti internet.
Mio fratello Adriano aveva ben presente questo aspetto del mondo di cui fin dall’adolescenza aveva deciso di entrare a far parte: obiettivo che perseguì tenacemente già prima della maturità classica, conseguita al Liceo Galvani di Bologna, e durante i primi anni di Università. Quello della rivista di poesia, ma di una rivista tutta sua, da lui pensata, organizzata, realizzata e diretta, fu un progetto cui si diede corpo e anima sin da giovanissimo, attraverso diversi tentativi, sino ad approdare al risultato voluto (“TamTam”, il cui primo numero uscì nel marzo ’72), di cui le Edizioni Geiger, costruite con l’indispensabile collaborazione dei fratelli, costituirono una tappa fondamentale.
Punto di partenza fu proprio un ciclostile, cigolante nella stanza di Adriano studente ginnasiale a Imola nell’appartamento paterno. Con alcuni compagni di scuola mio fratello, all’epoca quindicenne, redigeva e stampava un giornalino studentesco, interessato soprattutto, guarda caso, alla poesia. L’insegnante incaricato di coordinare e sorvegliare il lavoro dei giovanissimi redattori era il professore di greco, un tipo simpatico e distratto, che di cognome faceva Proto (un segno del destino?): in un’occasione non diede molto peso a quei versi di Rimbaud, Verlaine e Baudelaire stampati sulla carta grezza del ciclostilato, ma la cosa non passò inosservata agli occhi di qualche severo genitore e del preside conservatore e moralista. Il prezzo pagato per quella “bravata” da Adriano e compagni fu, se ben ricordo (avevo dieci anni), una giornata di sospensione: il primo, piccolo segnale delle difficoltà che il futuro “poeta totale” avrebbe incontrato sulla sua strada.
Il professor Proto ce lo ritrovammo dietro la cattedra, con una gamba perennemente agitata da un tic nervoso durante la sua lezione, sia Adriano sia il sottoscritto nelle aule del Liceo Galvani di Bologna: sempre simpatico, distratto e disponibile, nonché molto bravo come insegnante. Il Galvani era allocato in un vecchio palazzo di via Castiglione, .......... (segue)

Non é una mucca ma l'hanno già munta ... e tanto



Il 18 settembre a RADIO ALMA, alla Tela Sonora,
qualcuno entrerà nel programma
e chiederà un aumento
Non é una mucca ma l'hanno munta già parecchio
e non ne puo' più
.... ma c'é forse una speranza
che l'azienda abbia un cuore e lo ascolti
lui é venuto per un aumento e vuole entrare.

Noi della LA TELA SONORA lo ascoltiamo
e la sua musica accompagnerà la prima puntata
della stagione 2009/2010 della Tela Sonora

... in cerca di un aumento
e di AMORE per campare

http://www.myspace.com/383870000

potje geschiedenis



Een geschiedenis van de wereld
in 10 ½ hoofdstuk - Julian Barnes


luxor - dal der koningen
de graven leeggeroofd
vervloekt zij die plunderden

rome - dambordstraten
vluchtende slaven snel gevonden
nero steekt de stad in brand

plein van de hemelse vrede -
student weigert weg te gaan
tank rijdt rondom

polderdorp - don quichotte
bestrijdt alweer een windmolen
de slag zal hevig zijn



van de woede der sloopmannen
verlos ons heer
maar de kerk blijft gesloten

god heeft hier zijn doel
reeds lang gemist

kijk daar legt een boot aan
de dieren staan klaar
twee per twee

specht en houtworm
mogen niet mee

zij zijn de peetersen en schalken
van het dierenrijk
het einde van beschaving


paul vincent

venerdì 4 settembre 2009

Come non partire da qui

Come non partire da qui

by Sandro



Come non partire da qui
da quel che di recente è successo
e da quanto ancora deve succedere
dall’urlo soffocato dall’orrore
dal pianto che ora non smette?

Il ricordo.
Ricordo. Ogni momento ricordo
quel che son stato pur sapendo
che di quello molto è sfuggito
acqua raccolta con mano
e portata alla bocca, sete
smorzata [...]

Sandro .........

Moscacieca


Per il terzo anno consecutivo l’Associazione culturale Moscacieca propone l’evento “Ioèunaltro” edizione 2009. Dopo aver affrontato il tema dell’Identità e del Corpo, quest’anno l’argomento chiave sarà la Paura, in tutte le sue forme e manifestazioni.


La novità di questa edizione è rappresentata da un evento parallelo che fungerà da preludio alla manifestazione nei due week end precedenti. Il 29 Agosto e il 5 Settembre, due delle corti storiche di Villafranca diverranno teatro della proiezione di cortometraggi attinenti al tema della paura. Il progetto, denominato “I corti nelle corti”, si propone come strumento di valorizzazione del patrimonio della città che si caratterizza, tra l’altro, per la vasta presenza di corti storiche di grande importanza e di suggestiva bellezza.


Attraverso il mezzo cinematografico ed in particolar modo grazie alla proiezione di cortometraggi realizzati anche per l’occasione, Moscacieca si pone l’obiettivo di far riflettere su un tema, quello della paura, quanto mai attuale, creando al contempo un dialogo tra i cittadini e gli spazi della propria città.














Sarà inoltre un’occasione per dare voce a registi giovani e/o indipendenti che hanno idee da proporre, ma spesso non trovano la possibilità di esprimere la propria creatività.


La rassegna continuerà poi l’11-12-13 Settembre con la consueta mostra di giovani artisti che esporranno per l’occasione negli spazi esterni di Palazzo Bottagisio. Fotografia, scultura, pittura e installazione animeranno il percorso all’interno del meraviglioso giardino del Palazzo.


Sono molti gli spettacoli che andranno ad arricchire il cartellone delle tre serate:


Si comincia l’11 di settembre con lo spettacolo di Daniele Barbieri e si prosegue il 12 con lo spettacolo di poesia teatral-nusicale della compagnia “Spiagge della mente” . Domenica 13 infine vi sarà una performance di danza, a cura della compagnia Silvia Bertoncelli.


La paura è un sentimento o un’emozione? Deriva dalla semplice percezione dei nostri sensi? O implica un movimento, un trasporto, una scossa?


Dalle nostre riflessioni è emerso un concetto estremamente complesso di questo stato d’animo.

PUNTOdiFuGA 02 SpaCE Art


Il punto di fuga è lo spazio creato dalla sinergia di luce parole e suoni.

dove l’energia rossa procreatrice dialoga con la bellezza candida della poesia.

Le immagini video sono la traccia temporale che cuce e scuce i gesti, le parole donate, la materia plasmata, nella luce di candele bianche.




PUNTOdiFuGA 02 SpaCe ArT

Performance Video Installattiva

di Francesca Checchi e Dale Zaccaria

su estratti di Inedito per una passante (Manni 2008)




con la partecipazione di Alessia Severi

e musiche elettroniche di Roberta Vacca

giovedì 3 settembre 2009

mercoledì 2 settembre 2009

Luigi di Ruscio

Cronaca della presentazione di Cristi polverizzati – Appunti sul vulcanico Di Ruscio - leggi Roma, 13 maggio, Casa della Letteratura.

Avevo letto di Angelo Ferracuti, la prefazione di Poesie Operaie - Edizioni Ediesse, raccolta antologica del poeta Luigi Di Ruscio. Una prefazione coinvolgente che inizia dal viaggio di nozze in Norvegia del Ferracuti, nel Luglio del 1987, dove sosta ad Oslo alla ricerca del poeta italiano Luigi Di Ruscio e sfocia, dopo aver parlato della storia letteraria del poeta, in una serata del 2005 a Macerata, quando il nostro Luigi torna nelle sue Marche per una lettura pubblica.
Ecco come Ferracuti descrive dettagliatamente la figura del poeta, la sua anima: …"trovarselo di fronte sembra davvero un proletario preistorico che se ne frega altamente di tutte le forme canoniche. Spirito militante…”

Così quando martedi 13 maggio, Luigi, fa ritorno in Italia per la presentazione dei suoi”Cristi polverizzati” Edito dalla Casa Editrice Le Lettere, nella collana Fuori formato diretta da Andrea Cortellessa, io sono più che preparato.
Sede della prima tappa del tour delle presentazioni è la casa della Letteratura a Roma. Qualche minuto oltre le 18,00 Di Ruscio, finalmente, varca l’ingresso della Casa della Letteratura e dopo essersi soffermato per un attimo all’entrata, si avvicina con un’andatura leggermente claudicante ma decisa, verso il capannello di persone pronte ad accoglierlo, fermo appena fuori la sala che lo avrebbe ospitato per la presentazione. In mano, una misteriosa busta di plastica ciondola a tempo col suo passo. Marilena Renda, tra i curatori del libro, io, ed altri venuti per conoscerlo di persona ( non moltissimi per la verità qui a Roma, eppure poeti e lettori romani ce ne sono…, sarà molto diverso per le altre presentazioni) ci avviciniamo a lui un po’ timidamente, stringendogli la mano e sussurrandogli all’orecchio ognuno il proprio nome. Il partoir di oratori, già in sala, è di assoluto livello: Andrea Cortellessa, Tommaso Ottonieri, Walter Pedullà ( in rigoroso ordine alfabetico).

A quel punto, tutto è pronto per andare in scena. Luigi prende posto a fianco di Walter Pedullà, “apostrofandolo” con tipica inflessione marchigiana: “Hai letto il mio libru”? – (assolutamente unico!) Da lì a poco, apparecchia la porzione di tavolo davanti a sé, tirando fuori da quella non più misteriosa busta di plastica, tutta la sua storia letteraria, i pochi reduci libri rimastigli.
Niente di nuovo dal fronte, per me, ero preparato, ma l’impatto live è comunque scenografico. Così come quando gli oratori parlano del libro: “Dello strusciamento orgasmico, del documentarismo radicale, del terziario realismo preso alla radice che lo anima, mediante una scrittura straziata e triturante, ricca di digressioni che ricordano il jazz (ensemble Ottonieri-Pedullà-Cortellessa)”e bla bla bla …, Luigi si manifesta impastando la sala con tutto il suo neorealismo innato, si alza e va a sedersi tra il pubblico per sentire da lì come arrivano le voci, fregandosene di ogni formalità, schema o scaletta precostituita, togliendo e ridando la parola agli intervenuti, a suo piacimento. Lo smarrimento dei presenti è comunque estemporaneo, comprendiamo presto, tutti, di partecipare ad una presentazione unica nel suo genere, che forse non scorderemo e che soprattutto si è in presenza di un uomo, un poeta, uno scrittore autentico, in tutte le sue rappresentazioni, venuto da lontano per raccontare in poco più di un’ora la sua storia, ma anche di riflesso quella di un’Italia, seppur da lui sbirciata dal ’56 tramite un oblò scandinavo, che non esiste più, tramontata per sempre nell’oblio degli anni. All’atto pratico, insomma, Luigi, mantiene le aspettative del poeta che è, dimostrandosi un grande comunicatore, con un’umanità devastante, antropologica, corporea. Gli stessi prefatori, presto, intelligentemente si arrendono, gli lasciano campo: è la sua battaglia, il suo momento, il giorno, finalmente, della resurrezione di un poeta in corpore alla patria natìa. Tutto questo, amici, in un fine pomeriggio di tarda primavera, a Roma, in Italia, in barba agli ingiustificati assenti e agli sconquassi contemporanei.
Roberto Ceccarini

Luigi Di Ruscio è nato a Fermo (AP) nel 1930, emigrato in Norvegia nel 1957 dove ha lavorato per anni quaranta in una fabbrica metallurgica, sposato con Mary Sandberg con cui ha avuto figli quattro. Ora è in pensione.Ha pubblicato questi libri:

Poesie
1 ) Non possiamo abituarci a morire. Prefazione Franco Fortini, Schwarz, Milano, 1953.
2 ) Le streghe s’arrotano le dentiere. Prefazione Salvatore Quasimodo, Marotta, Napoli, 1966.
3 ) Apprendistati, Bagaloni, Ancona, 1978.
4 ) Istruzioni per l’uso della repressione. Presentazione di Giancarlo Majorino, Savelli, 1980.
5 ) Epigramma, Valore d’uso edizioni, Roma, 1982.
6 ) Enunciati, a cura di Eugenio De Signoribus, Stamperia dell’arancio, Grottammare, 1993
7 ) Firmum, peQuod, Ancona 1999
8 ) L’ultima raccolta, prefazione Francesco Leonetti, Manni, Lecce 2002
9 ) Epigrafi, Grafiche Fioroni, Casette D’Ete, 2003
10) 15 epigrafi con dedica, Battello Stampatore, Trieste 2007
11) Poesie Operaie (raccolta antologica) EDIESSE, Roma 2007
12) L’Iddio ridente. Prefazione Stefano Verdino. Editrice Zona

Narrativa
1) Palmiro, presentazione Antonio Porta, lavoro editoriale, Ancona, 1986
2) Palmiro, (seconda edizione) 1990
3) Palmiro, (terza edizione) Baldini&Castoldi. 1996
4) Le mitologie di Mary, Postfazione: Mary B. Tolusso, Lietocolle, 2004
5) L’Allucinazione “affinità elettive” CATTEDRALE 2008
6) Cristi Polverizzati. Prefazione Andrea Cortellessa, Emanuele Zinato, Angelo
Ferracuti, edizioni: fuoriformato

Le recentissime recensioni di “Cristi polverizzati” sui quotidiani nazionali qui:

http://oboe.altervista.org/audio/tuttolibri.pdf di Massimo Raffaeli

http://oboe.altervista.org/audio/messaggero.pdf di Walter Pedullà

http://oboe.altervista.org/audio/Liberazione.pdf di Linio Accoroni

dal blog: Cronaca della presentazione di Cristi polverizzati – Appunti sul vulcanico Di Ruscio -
Roma, 13 maggio, Casa della Letteratura.

Avevo letto di Angelo Ferracuti, la prefazione di Poesie Operaie - Edizioni Ediesse, raccolta antologica del poeta Luigi Di Ruscio. Una prefazione coinvolgente che inizia dal viaggio di nozze in Norvegia del Ferracuti, nel Luglio del 1987, dove sosta ad Oslo alla ricerca del poeta italiano Luigi Di Ruscio e sfocia, dopo aver parlato della storia letteraria del poeta, in una serata del 2005 a Macerata, quando il nostro Luigi torna nelle sue Marche per una lettura pubblica.
Ecco come Ferracuti descrive dettagliatamente la figura del poeta, la sua anima: …"trovarselo di fronte sembra davvero un proletario preistorico che se ne frega altamente di tutte le forme canoniche. Spirito militante…”

Così quando martedi 13 maggio, Luigi, fa ritorno in Italia per la presentazione dei suoi”Cristi polverizzati” Edito dalla Casa Editrice Le Lettere, nella collana Fuori formato diretta da Andrea Cortellessa, io sono più che preparato.
Sede della prima tappa del tour delle presentazioni è la casa della Letteratura a Roma. Qualche minuto oltre le 18,00 Di Ruscio, finalmente, varca l’ingresso della Casa della Letteratura e dopo essersi soffermato per un attimo all’entrata, si avvicina con un’andatura leggermente claudicante ma decisa, verso il capannello di persone pronte ad accoglierlo, fermo appena fuori la sala che lo avrebbe ospitato per la presentazione. In mano, una misteriosa busta di plastica ciondola a tempo col suo passo. Marilena Renda, tra i curatori del libro, io, ed altri venuti per conoscerlo di persona ( non moltissimi per la verità qui a Roma, eppure poeti e lettori romani ce ne sono…, sarà molto diverso per le altre presentazioni) ci avviciniamo a lui un po’ timidamente, stringendogli la mano e sussurrandogli all’orecchio ognuno il proprio nome. Il partoir di oratori, già in sala, è di assoluto livello: Andrea Cortellessa, Tommaso Ottonieri, Walter Pedullà ( in rigoroso ordine alfabetico).

A quel punto, tutto è pronto per andare in scena. Luigi prende posto a fianco di Walter Pedullà, “apostrofandolo” con tipica inflessione marchigiana: “Hai letto il mio libru”? – (assolutamente unico!) Da lì a poco, apparecchia la porzione di tavolo davanti a sé, tirando fuori da quella non più misteriosa busta di plastica, tutta la sua storia letteraria, i pochi reduci libri rimastigli.
Niente di nuovo dal fronte, per me, ero preparato, ma l’impatto live è comunque scenografico. Così come quando gli oratori parlano del libro: “Dello strusciamento orgasmico, del documentarismo radicale, del terziario realismo preso alla radice che lo anima, mediante una scrittura straziata e triturante, ricca di digressioni che ricordano il jazz (ensemble Ottonieri-Pedullà-Cortellessa)”e bla bla bla …, Luigi si manifesta impastando la sala con tutto il suo neorealismo innato, si alza e va a sedersi tra il pubblico per sentire da lì come arrivano le voci, fregandosene di ogni formalità, schema o scaletta precostituita, togliendo e ridando la parola agli intervenuti, a suo piacimento. Lo smarrimento dei presenti è comunque estemporaneo, comprendiamo presto, tutti, di partecipare ad una presentazione unica nel suo genere, che forse non scorderemo e che soprattutto si è in presenza di un uomo, un poeta, uno scrittore autentico, in tutte le sue rappresentazioni, venuto da lontano per raccontare in poco più di un’ora la sua storia, ma anche di riflesso quella di un’Italia, seppur da lui sbirciata dal ’56 tramite un oblò scandinavo, che non esiste più, tramontata per sempre nell’oblio degli anni. All’atto pratico, insomma, Luigi, mantiene le aspettative del poeta che è, dimostrandosi un grande comunicatore, con un’umanità devastante, antropologica, corporea. Gli stessi prefatori, presto, intelligentemente si arrendono, gli lasciano campo: è la sua battaglia, il suo momento, il giorno, finalmente, della resurrezione di un poeta in corpore alla patria natìa. Tutto questo, amici, in un fine pomeriggio di tarda primavera, a Roma, in Italia, in barba agli ingiustificati assenti e agli sconquassi contemporanei.
Roberto Ceccarini

Luigi Di Ruscio è nato a Fermo (AP) nel 1930, emigrato in Norvegia nel 1957 dove ha lavorato per anni quaranta in una fabbrica metallurgica, sposato con Mary Sandberg con cui ha avuto figli quattro. Ora è in pensione.Ha pubblicato questi libri:

Poesie
1 ) Non possiamo abituarci a morire. Prefazione Franco Fortini, Schwarz, Milano, 1953.
2 ) Le streghe s’arrotano le dentiere. Prefazione Salvatore Quasimodo, Marotta, Napoli, 1966.
3 ) Apprendistati, Bagaloni, Ancona, 1978.
4 ) Istruzioni per l’uso della repressione. Presentazione di Giancarlo Majorino, Savelli, 1980.
5 ) Epigramma, Valore d’uso edizioni, Roma, 1982.
6 ) Enunciati, a cura di Eugenio De Signoribus, Stamperia dell’arancio, Grottammare, 1993
7 ) Firmum, peQuod, Ancona 1999
8 ) L’ultima raccolta, prefazione Francesco Leonetti, Manni, Lecce 2002
9 ) Epigrafi, Grafiche Fioroni, Casette D’Ete, 2003
10) 15 epigrafi con dedica, Battello Stampatore, Trieste 2007
11) Poesie Operaie (raccolta antologica) EDIESSE, Roma 2007
12) L’Iddio ridente. Prefazione Stefano Verdino. Editrice Zona

Narrativa
1) Palmiro, presentazione Antonio Porta, lavoro editoriale, Ancona, 1986
2) Palmiro, (seconda edizione) 1990
3) Palmiro, (terza edizione) Baldini&Castoldi. 1996
4) Le mitologie di Mary, Postfazione: Mary B. Tolusso, Lietocolle, 2004
5) L’Allucinazione “affinità elettive” CATTEDRALE 2008
6) Cristi Polverizzati. Prefazione Andrea Cortellessa, Emanuele Zinato, Angelo
Ferracuti, edizioni: fuoriformato

Le recentissime recensioni di “Cristi polverizzati” sui quotidiani nazionali qui:

http://oboe.altervista.org/audio/tuttolibri.pdf di Massimo Raffaeli

http://oboe.altervista.org/audio/messaggero.pdf di Walter Pedullà

http://oboe.altervista.org/audio/Liberazione.pdf di Linio Accoroni

In memoria di D'Alessio




sei sempre nei nostri cuori
non ti dimenticheremo moi

La Tela Sonora

La Tela sonora e' una rete che attrae la poesia per espanderla e farla conoscere nel mondo, qui e ora: non esiste passato non esiste futuro. il futuro é il passato come é stato pensato da TE.

Ascolta ora in questo momento, l'unico possibile attimo.

Le parole della poesia letta sono adesso e ora, la loro musicalità é un tantra che raggiunge il cervello e soprattutto il cuore.

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La tela é per tutti grandi e piccini senza distinzione, accoglie per espandere per ritornare nel mondo con una forza più grande

Grazie a tutti coloro che hanno deciso di partecipare, la tela é vostra