martedì 22 settembre 2009

paroliere, scrittore e poeta al leggìo - Maurizio Spagna

Mi avete cercato e il mio cuore ha tremato

Ieri

RadioAlma mia e spensierata

Sono qui

Ma non so niente della poesia

È lei

Come una bella donna

Che è venuta a cercarmi.



Solo perchè non mi sono scordato della radio

La poesia ha cominciato a cantare

È un suono languido e molto s ignorile…

La poesia

Occhi grandi le parole

E il nuovo che non è novità

Ma ribellione

E scrivi ciò che senti di descrivere

Per accigliare al mondo

Che tu c’eri

E non c’eri per chi si è seduto

Sul…

E poi vedremo.



Io sono Maurizio Spagna

Il missionario in volta

Poeta in povertà

Che si veste di tanti figli della vita imperfetta

E che arriva

Sul luogo affamato e malfatto

E grida…

C’è una poesia là

Portiamo la cultura all’ingresso

Dei costumi

Dimenticati dal senso.



“Quando volete per l’intervista

Raccontiamoci

Che negli anni ci siamo smarriti

Nel mostrarci perfetti”



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paroliere, scrittore e poeta al leggìo-

9 commenti:

  1. AL FIN D’AMORE…


    La sera vestiva di nero
    lasciava molto alta l’intenzione
    l’eleganza provocava
    ma era gentile.

    Presto o tardi
    Sparsa nel tremore
    in miseria
    audacia
    e un po’ d’imbarazzo
    quella pelle oscura
    abbagliava al fin d’amore…
    Ammirava ansimante
    il proscenio di in corpo filante.

    Ed io
    seducevo il mio sangue
    limpido e caldo
    al fin d’amore.

    Da “Il cuore degli Angeli”
    di Maurizio Spagna

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  2. TRENT'ANNI DOPO E'PER SEMPRE...
    …le crisi, le voci apparvero
    imbrogliando sulla soglia,
    una sorta di fragilità
    e di angoscia da rivivere
    in una vertigine d’amore…


    “È sempre perplesso
    Che strano quell’uomo..”

    È insolito
    Che quando rifletto
    Da tutto ciò che sfiorisce
    Sfiorisco anch’io
    Perdo i petali di casa
    È curioso
    Che quando ripercorro
    Tutto ciò che è perduto
    Di quello sfigurato
    Sciagurato
    Periodo percettivo…
    Oscillo come un fiore.

    È il vento che sceglie
    All’improvviso
    Il tuo nervo
    Accarezza il vuoto.

    “Si priva di saluti
    E com’è mascalzone
    Che strano quell’uomo."

    Alle voci ingarbugliate...
    Ma le pagine più belle
    Di una vita al fiordaliso
    Si posano
    Fra le labbra di un lobo
    Nel seno di un loto
    E i fiori azzurri delicati
    Crescono
    In un gran grano d’amore.


    Da “Ammissioni”
    di Maurizio Spagna
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    paroliere, scrittore e poeta al leggìo-

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  3. FIRMAVA PAROLE
    …Al di sopra della coscienza,un linguaggio speciale prescritto nel moderno…

    Come con te.
    Firmava e filmava
    L’effetto sgradevole
    Delle spiattellate parole
    Animate e riviste nel moderno.

    Nel disagio abituale delle abitudini,
    le scelte eretiche stanno conversando...
    Come con te!
    Nel disagio abituale delle ricchezze
    Le scelte sciupate odorano di ribellione...
    Come con te!
    Nel disagio abituale dei profeti squadrati
    Le scelte pronunciate sfregano il pregio...
    Come con te!

    NOSTALGICO

    Il tuo dolce disagio
    Firmava e filmava
    Firmava e fermava
    Le primitive parole amanti
    Come con te
    Concetti con te
    Contrasti di spontaneità
    Contesti poetici di parole
    Incorporate nel firmamento filmato
    E impennate di fastidio nell’impensato...
    Come l’ultima scelta con te.

    A mia morale, a mia risonanza…per te PIER PAOLO PASOLINI.


    di Maurizio Spagna
    Da “Sotto le sembianze di..”
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    paroliere, scrittore e poeta al leggìo-

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  4. IL “CARATTERISTICO”
    ..l’interesse per la società
    è tipico nello scrittore poeta..


    La Dea del sacrificio, l’omaccione sacro torna sempre a rivivere dalle proprie spoglie.
    Perlustrazioni indipendenti?
    Collezioni singole o in coppie?
    Trucchi prepotenti per alcuni uomini ingordi?
    Ma anche abbondanti intrusioni, in un protesto di vizi doloranti del civile.

    Io non scrivo per me stesso, scrivo per il genere umano e mi sfibro dei suoi problemi.
    Contesto i compromessi ed il silenzio di un disgusto in via di regresso, cesso e sesso.

    Non so se limitare l’eros ad un prodotto o rappresentarlo in un particolare conflitto della mente umana?
    Gli sposati poi amanti e confortevoli in diverse comparse?
    La donna che per amore dei figli o la bella vita in cui vive, mente a riguardo?
    Certo,
    queste sono strategie, infelicità, avvelenamenti di una pezza pazzia in tutti noi!

    Nel peccato di una vita la coscienza corporale peculiare, egocentrica ed interpretativa è notata come una viscida condanna.
    Il mio scopo invece è che i falli fallosi e scortesi attraversino il volto scortato in vergogna,
    mentre la vaga vagina scontata, sconti la sua fama nell’atollo degli invisi.

    È tempo degli appelli, dell’umiltà e della perseveranza…
    È il tempo dell’essere “caratteristico”, non più il protagonista favorito del nostro insediamento sulla terra.


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    Da “Ammissioni”
    di Maurizio Spagna
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  5. Commento introduttivo,
    un tributo poetico:
    “Ad un grande esempio di letteratura del Novecento, donna contemplatrice che ha raccontato le grandi sofferenze della vita e ricca di espressioni poetiche vissute nel profondo.”



    HO SEMPRE VOLUTO...
    ...aspetta un attimo, un attimo
    e non sparire poesia.
    Per Alda Merini il tuo verso
    è nella vita…

    Annuisci Alda,
    Ho sempre voluto poesia attorno a me
    Tratti di sentiero
    Che aggiungessero corpi di scrivanie
    E lampade accese di protesta
    Sull’infinito appoggio di un pensiero.

    La tua camera ne era impicciata.

    Ho sempre voluto foto
    Copie di poesia attorno a me
    Sedie foderate da calici piangenti
    Schizzi di un vissuto amore
    Strane facce di cassetti ammaccati
    E muri
    Figurati dall’ombra del mio seno.

    La tua camera ne era impicciata.

    Ho sempre voluto poesia dal vivo attorno a me
    Musica sperduta nelle parole
    Volti e braccia cascanti
    Sopra un leggìo che pieghi
    Si ripieghi e il certo che si spieghi!

    La tua camera ne era impicciata.

    Ho sempre voluto una camera vuota
    Nuda e dalle quattro orecchie
    Bianca e chiusa in una nuvola nera
    Fumata
    E corteggiata dalla tua poesia
    Che ho sempre voluto
    Un po’ mia.


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    Da “Il cuore degli Angeli”
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  6. IL MONDO BAMBU’
    …spunto il Mondo,
    quel Mondo pieno di scatole
    e scatoline per piccoli uomini…

    Mi spulcio istanti
    Come il bimbo
    Che ci guarda dal vetro
    Della curiosità.

    È in un Mondo lontano
    Nel sublime
    Che l’adulto figlio
    In sofferenza
    Acclama unione dagli amori.

    Mi controllo l’ora del Mondo
    È l’ora del mio nascondiglio
    Nel gratta e vinci giocondo.

    È in un Mondo lontano
    Nel sublime
    Che l’adulto figlio
    In sofferenza
    Acclama unione.

    Mi sciocca
    Lo specchio di ogni giorno.

    È in un Mondo lontano
    Nel sublime
    Che l’adulto figlio
    Soffre.

    Mi presto alla strada
    Come il fantoccio
    Guardiano del vento.

    È in un Mondo lontano
    Nel sublime
    L’adulto figlio.

    Mi confondo in una stella
    Di mezzanotte
    È forse la mia ultima pecorella?

    È in un Mondo lontano
    Nel sublime
    Il sublime.

    Mi scollino le origini
    È in un Mondo lontano
    Il Mondo bambù
    Il resto del Mondo
    “Io resto nel Mondo?”

    Mi tremano i piedi
    Allevo occhi per il Mondo
    Giro su me stesso
    Accendo le prime luci
    Dei pensieri
    E vivo nel prodigio
    In punta di mani...
    Discendendo.

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  7. ITALIA MIA E UNITA
    …un mito che parli al popolo come uno di noi,
    ha impagabili visioni e revisioni da vero numero uno…


    Cos’è la mia unità?
    Il mio essere unico, imperfetto e indivisibile?
    Forse un riferimento casuale
    O un brano di un romanzo eseguito al pianoforte.

    Cos’è la mia unicità?
    Non certamente l’alta borghesia di Cinecittà
    La recita a carte nelle ore di chiusura
    E l’unicità di quella volta che…
    Forse gli esperimenti per governare
    Questo confuso e difficile Paese
    O forse l’Italia nazional popolare stretta
    Intorno al rapimento di Aldo Moro
    E i saggi libri di scuola che temevano il suo peggio
    Verso
    L’unicità di quella volta che…
    Cos’è il mio unico tempo?
    Forse l’anima popolare
    Che pressa gli operai
    Mai stanchi, mai domi e mai ringraziati.

    Cos’è l’unione politica?
    Forse il dialogo
    A carico di grandi uomini
    Perché gli anni passano
    Elaborano vecchiaia
    E il tutto si ferma nel culto della melma.

    Italia mia, Italia unita
    Sei complice
    Cambiati la giacca vecchia a strisce
    È la realtà di adesso l’esclusiva schiva.

    Cos’è il luogo unito?
    I segni sulle mani
    La busta divisa da metalmeccanico
    le quattro giornate di ferie
    E l’unicità di quella volta che…
    Guardavi al futuro
    Come il primo cittadino
    Di un movimento al lavoro.

    Cos’è la mia unità?
    Il mio essere unico, imperfetto e indivisibile?
    Forse un riferimento banale
    o un brano di un romanzo eseguito al pianoforte.
    Cos’è l’unicità?
    Forse la chiamata o l’ordine alla morte!


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  8. STRIPPASSO
    …la mia forma poetica
    è meno rigida e libera di esprimersi
    nel corpo-mente-creato…

    Spogliamoci
    Di una moda
    Ed è subito musica non trovi?
    Il varietà
    Nello spettacolo
    È andare a ruffiane/i, vero?
    Bricconi e boccacce
    Con il strippasso
    Investiti linguaggi
    Di un’ingrossata finzione
    Della bellavista autonomia
    E di questo Mondo
    Sempre più attento all’ipnotismo
    E poco al realismo.
    Consistenti
    Nel calare l’offerta
    Sul tavolo d’arte
    Di una spogliata
    Spigliata faccia d’angelo.
    Strappiamoci i vestiti
    Del solito tempo
    Del solito mestiere
    E lentamente…
    Mettiamo la foglia alleanza
    Dèi o déi figli della speranza.
    Spogliamoci
    Di una moda
    Ed è subito musica al passo
    Non trovi, non ti porti su?


    -Sempre più illimitate
    nude Feste a tutti-

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    Soffia il 2009 e...

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  9. A PIENE MANI QUINTO “Caspita”


    Uno sparo di petali

    Per la prima volta
    Quello sparo
    Fu così vicino alle grazie
    E i petali
    Si alzarono moralmente
    Sfollando
    Tra due bellezze:
    Il battito di ciglia
    E il battito dei cuori
    Affollati.
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    Maurizio Spagna il poeta
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La Tela Sonora

La Tela sonora e' una rete che attrae la poesia per espanderla e farla conoscere nel mondo, qui e ora: non esiste passato non esiste futuro. il futuro é il passato come é stato pensato da TE.

Ascolta ora in questo momento, l'unico possibile attimo.

Le parole della poesia letta sono adesso e ora, la loro musicalità é un tantra che raggiunge il cervello e soprattutto il cuore.

visita http://www.radioalma.blogspot.com/ ed ascolta le puntate trascorse in compagnia dei poeti.

La tela é per tutti grandi e piccini senza distinzione, accoglie per espandere per ritornare nel mondo con una forza più grande

Grazie a tutti coloro che hanno deciso di partecipare, la tela é vostra