mercoledì 21 gennaio 2009

Vittoria Ravagli e Gaza

Al Sindaco di Sasso Marconi MF

Gli stati Europei e gli Stati Uniti non possono tacitare la propria coscienza (per non avere impedito il genocidio ebraico della Shoah) restando a guardare la strage di Gaza. Israele deve fare proprie le risoluzioni dell’ONU se vuole essere considerato uno Stato civile e democratico.
Il nuovo Stato di Israele non può essere una terribile sciagura per gli arabi che abitavano da secoli la Palestina.

Condanniamo sia i crimini di guerra contro l’umanità del governo di Israele, sia gli attentati terroristici, la propaganda genocida dei gruppi armati del fondamentalismo islamico. E osserviamo con sgomento il risorgere di focolai di nazismo in Europa.

Hamas, pur rappresentando una parte del popolo palestinese, resta un’organizzazione politico-militare- che si ispira al fanatismo religioso. A Gaza il popolo palestinese – a cui va la nostra solidarietà - è spesso vittima e ostaggio.

Crediamo nel dialogo anche se difficilissimo, nella possibilità di mediazione degli Stati che debbono nei fatti considerare inammissibili i crimini nei confronti dei popoli. Sappiamo che in Israele e in Palestina ci sono tanti che lavorano in modo incessante per una risoluzione pacifica, per tacitare le forze eversive presenti nei propri popoli, nei propri governi.

Nessuno Stato – a partire dal nostro – che abbia coscienza, nessuno Stato che abbia memoria, può lasciar continuare - in Palestina - l’attuale macello. Questi popoli sanno bene – come noi – che non con la violenza si risolvono le controversie; se non venissero educati all’odio, non vorrebbero la guerra, la propria morte e quella dei propri cari. L’odio aumenta e si diffonde, si propaga ovunque, porta alla distruzione. La guerra, l’oppressione del più forte sul debole, diventa una pratica maledetta e senza futuro, che nasconde interessi economici, desideri di supremazia e di potere spesso inconfessabili, mascherati da massicce campagne mediatiche per confondere la gente e stravolgere la verità.

Che sia di tutti “il canto per la Palestina Kufia “

Sogno dei gigli bianchi
strade di canto
e una casa di luce.
Voglio un cuore buono
e non voglio il fucile.
Voglio un giorno intero di sole
e non un attimo
di una folle vittoria razzista.
Voglio un giorno intero di sole
e non strumenti di guerra.
Le mie non solo lacrime di paura
sono lacrime per la mia terra.
Sono nato per il sole che sorge
non per quello che tramonta.

°°°
Chiediamo al Consiglio Comunale di farsi interprete dei sentimenti di tanta parte della popolazione e di esprimere la propria solidarietà e il proprio impegno per giungere ad una pace duratura che riconosca il diritto di esistere sia allo Stato di Israele che allo Stato Palestinese. Chiediamo l’impegno del nostro Comune all’educazione dei bambini e dei ragazzi alla non violenza, perché non si diffondano sempre più l’intolleranza e il razzismo.

Gruppo Marija Gimbutas - Sasso Marconi

Sasso Marconi 17.1.2009

1 commento:

  1. Non posso che condividere pienamente la richiesta appassionata di Vittoria Ravagli.Mi auguro che ciascuno, nell'ambito della propria occupazione e nella propria tela di relazioni, si faccia promotore di questo impegno e si superi la barriera dei media che, più che mai, cercano di imbavagliare la capacità e la possibilità di dire e fare. Ogni individuo, ogni persona, l'umanità singolare,intesa come caratteristica la cui nota fondamentale è la fragilità oltre l'ostinazione, viste le ere che l'uomo si riproduce anche in ambienti terribili,dovrebbero fare riflettere su ciò che davvero è importante alla vita e cosa, invece, è solo grave.fernanda ferraresso.

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