venerdì 30 gennaio 2009

Chiara de Luca

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Scrivere è come correre. Credo che le due attività siano sempre andate parallelamente. Sono stati i lunghi allenamenti, la fatica prolungata, la sfida con me stessa, la solitudine dei chilometri macinati nella nebbia di Ferrara, o sotto il sole, la pioggia, la neve, il lento recupero dopo gli infortuni a darmi la pazienza per lavorare sulla scrittura e la traduzione.Penso che occorrano molta pazienza, un lungo esercizio, infiniti allenamenti, serie di salite, ripetute, scatti, allunghi per scrivere, per correre, per tradurre.Decisi di studiare le lingue perché volevo sentire la "voce vera" degli autori che amavo. Mia mamma mi insegnò l'inglese (con molta pazienza) quando ero piccola, poi passai all'amatissimo tedesco, poi al francese, infine, qualche anno fa, fui affascinata dalla poesia latinoamericana, e decisi di studiare spagnolo. A un certo punto cominciai a pensare che potevo utilizzare le lingue straniere anche come ulteriori strumenti di training sulla scrittura. Scrivere è correre all'aria aperta, una corsa campestre o su strada, tradurre è allenarsi in palestra, con i pesi, con le macchine che costringono il movimento e formano i muscoli laddove sono più deboli. Ho cominciato tardi a tradurre poesia, perché avevo nei confronti del verso altrui un timore reverenziale, lo stesso timore che provavo nel momento in cui mi mettevo a scrivere una poesia.

Solo qualche anno fa, quando mi trasferii da Pisa a Bologna, ho cominciato a tirare fuori dal cassetto (anzi, dagli armadi, da sotto il letto, dalla credenza) qualcuno dei miei scritti e traduzioni. I primi incontri bolognesi furono a dir poco infelici, ma non mi arresi. Pubblicai un paio di libretti in tipografia e li affidai alle poste, perché raggiungessero chi pensavo potesse capirli. Trovai incoraggiamento e motivi di confronto con tante persone che non smetterò mai di ringraziare. La mia prima raccolta si chiama per custodire l'amore. Seguirono i poemetti in parole scarne e a mia madre. Poi furioso bene e i grani del buio, in uscita da qualche parte. Alcune poesie dalle ultime due raccolte si trovano nel sito, assieme a una presentazione dei miei romanzi, alcune cose di teatro e a un'ampia scelta di traduzioni, pubblicate in volume o in rivista. Il mio criterio è semplicemente quello di leggere e, se un poeta mi colpisce, di tradurlo e cercare di entrare in contatto con lui, anche perché in questo modo la traduzione può davvero diventare una creazione a due.

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