Surliuga Victoria - "Forbici"
30 giugno 2008
PRIMO PREMIO "FRANCESCO VARCASIA" ED 2008
30 giugno 2008
PRIMO PREMIO "FRANCESCO VARCASIA" ED 2008
sezione Libro edito di poesia***
PREMIO NAZIONALE DI POESIA "ASTROLABIO 2006"
PREMIO NAZIONALE DI POESIA "ASTROLABIO 2006"
dedicato alla memoria di Renata Giambene
Premio per la modernità dell'espressione e della ricerca linguistica***
Segnalato al Premio Gaetano Viggiani ed 2006
Segnalato al Premio Gaetano Viggiani ed 2006
***2° classificato IV Premio Nazionale dei Libri Editiclick here
LietoColle - Collana Aretusa
Forbici è un bel titolo, e io credo che nelle poesie di Victoria Surliuga il loro significato apra al lettore diversi percorsi di senso: quello tagliare la via predisposta da chi, animato dai cosiddetti "buoni sentimenti", intende impedire, specie ai figli, una crescita non in linea con le sue aspettative, e quello di sacrificare il corpo, di incidersi le dita come pressante, e perché no?, anche dionisiaca manifestazione della volontà, sebbene l'azione possa rivolgersi in modo suppletivo allo stesso soggetto, al suo dito-würstel sbucciato come un minuscolo San Bartolomeo...Tagli, dicevo, pure nei riguardi dei sentimenti, laddove coprono forme di deprivazione e violenza. Il libro si sviluppa come un diario di battaglia e competizione: muovere alla guerra per affermare il proprio campo di azione, nell'orgoglio di essersi conquistati addirittura i difetti, e cioè la propria connotazione esistenziale...
dalla postfazione di Silvio Aman
Forbici è un bel titolo, e io credo che nelle poesie di Victoria Surliuga il loro significato apra al lettore diversi percorsi di senso: quello tagliare la via predisposta da chi, animato dai cosiddetti "buoni sentimenti", intende impedire, specie ai figli, una crescita non in linea con le sue aspettative, e quello di sacrificare il corpo, di incidersi le dita come pressante, e perché no?, anche dionisiaca manifestazione della volontà, sebbene l'azione possa rivolgersi in modo suppletivo allo stesso soggetto, al suo dito-würstel sbucciato come un minuscolo San Bartolomeo...Tagli, dicevo, pure nei riguardi dei sentimenti, laddove coprono forme di deprivazione e violenza. Il libro si sviluppa come un diario di battaglia e competizione: muovere alla guerra per affermare il proprio campo di azione, nell'orgoglio di essersi conquistati addirittura i difetti, e cioè la propria connotazione esistenziale...
dalla postfazione di Silvio Aman
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