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Mostra collettiva d’arte contemporanea, inserita all’interno della manifestazione Agosto magionese 2009.
Ideazione: Fabrizio Segaricci; a cura di: Z.ONE Cultural Crossing.
Enti Promotori e attuatori: Comune di Magione, Proloco di Magione.
Artisti: Sendi Facchin, Gruppo Sinestetico, Manuela Mancioppi
Inaugurazione: 31 luglio 2009, ore 19.00.
Sede: Via Memorabile N 21, Corso Marchesi N 24, Ufficio Turistico Piazza della repubblica N 3, Largo G. Mazzini, 6. Date: 01-16 agosto 2009
Dopo il grande successo della mostra TRASIMENO TRANSIT, l’Associazione Z.ONE Cultural Crossing ed il Comune di Magione, con il sostegno della Proloco di Magione, replicano la loro collaborazione, e danno vita ad un’inedita manifestazione artistica. ARTERIE, infatti, nasce dal comune interesse per la valorizzazione del territorio e la promozione della cultura contemporanea. A tal fine, nel corso del consueto appuntamento estivo Agosto Magionese, alcuni locali del centro cittadino, da lungo tempo inutilizzati, diventano spazi espositivi temporanei, e le loro vetrine tornano a brillare grazie alle opere dei giovani artisti invitati. Così facendo, si cerca di porre l’accento in maniera non ovvia sul problema della “desertificazione” dei centri storici. Ma non solo. Parallelamente si muove il tentativo di mostrare come l’arte contemporanea sia in grado – se non di risolvere il problema – almeno di restituire una nuova dignità, culturale e non più soltanto commerciale, a quei negozi dimenticati. A questo scopo, pertanto, Sendi Facchin ci propone un’istallazione articolata, il cui tono apparentemente ludico è solo la faccia sorridente di una diffusa inquietudine, che condivide con la sua generazione. Anche Manuela Mancioppi, mediante un cortocircuito fra ironia giovanile e disincanto, approda ad una visione critica dell’attuale cultura mediatica di massa. Così come, a scanso di fatalismo, il video proposto dal Gruppo Sinestetico, ci indica la potenza intrinseca della parola, ma anche la sua estrema vulnerabilità, dalla censura, dal cattivo gusto e dall’ignoranza proposta come modello vincente.
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