lunedì 29 giugno 2009

ASSALTI AL CUORE #5

festival di musica e letteratura
Rimini, 1-7 luglio

Torna a Rimini dall’1 al 7 luglio 2009 la quinta edizione del Festival di Musica e Letteratura Assalti al Cuore. Una edizione speciale che lega insieme artisti di diverse discipline, in una vera e propria "camera delle meraviglie".

“Non ho niente da dire, soltanto da mostrare.”
Walter Benjamin

“Oh! Cuore mio.”
Pablo Echaurren

“Oblò”: a differenza di una finestra vera e propria, il suo uso avviene in condizioni in cui sia necessario poter scrutare l’esterno, ma nello stesso tempo esporsi ad esso il meno possibile, date alcune caratteristiche di insidiosità che in determinati contesti l’ambiente può assumere. (Wikipedia)

Gli indizi sono sparsi, alcuni disseminati a bella posta, è evidente. Altri ingannevoli. Basta seguire le tracce, non fermarsi all’apparenza, andare a fondo insomma. Annotarsi a dovere, se possibile, ogni minimo particolare, raccogliere minuziosamente le prove, anche se scarse. Ci si può smarrire, a un certo punto, è da tener conto, questo è concesso, sono contemplati del resto, devi saperlo, anche depistaggi. C’è un viaggio, innanzitutto, da fare, al termine della notte. Fin in Mongolia, volendo, in retromarcia. Dall’oblò – se con i polpastrelli stropicci gli occhi eppoi sfreghi bene il vetro della finestrella con il palmo della mano – la si può vedere senz’altro, abbastanza chiaramente, questa quinta edizione di Assalti al Cuore. Altro non è, credo, che una Wunderkammer. Una camera delle meraviglie. Allestita a nostro modo e piacimento, s’intende. Accuratamente.
Sono custodite – la Wunderkammer, si sa, è il luogo dello stupore – sperimentazioni preziose, uniche, alcune, di fatto, nel loro genere. Ecco cosa ci trovi, allora, se scruti e rovisti tra partiture, scartoffie, incroci: epiche sfide di boxe, un orizzonte adriatico, terreni selvaggi e controcanti, partite di calcio e ginocchi sbucciati, città immaginarie e immagini di città, un villaggio Anic e scene di bosco, una fiaba rossa, un soffio di nero, addirittura 99 nuovissimi biglietti inglesi del Tram, due granelli di sabbia, stralci di scandinavi paesaggi sonori. C’è, in vero, un preciso disordine artistico, così come si conviene, ma è come se fosse un rebus, in fondo, se ci pensi, questa camera-labirinto, un unico grande enigma. E ci sono anche palle di vetro con la neve, in questa wonder-room, che se le scuoti ci vedi subito il Conte di Kevenhüller inseguito da un baco da pietra e da loschi individui nella penombra che corrono in sella a numerosi olifanti, altri, li vedi, sono un quartetto essenziale di ex, altri ancora sono solo morti di sonno. Eppoi isole – ecco cosa ci trovi per davvero, infine, in fondo, qui dentro – tante isole che ti frullano intorno come girandole, isole reali e isole cinematiche, un’isola spartitraffico e isole fantastiche, isole di cemento, isole di ferro e una sola Isola delle Rose (che qualcuno, si dice, abbia fatto affondare). Simone Bruscia


Per approfondimenti
www.assaltialcuore.it

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