martedì 10 febbraio 2009

da “Il Pensatore” scultura di Patrick Alò

1.
- (Rinascenza):
Ha inizio di soppiatto, dalla stasi irreversibile
… nel segno discontinuo del sospetto
di una tesi insostenibile
nel perpetuo moto del pensiero umano immotivato
… nel ciclo circadiano
nella discesa che ci aliena… ci sospinge al precipizio
che deambula, che brancola
lungo il periplo del buio
… sul sentiero obliquo dell’averno,
dimenatosi nel senso contrario al raziocinio
nei casi in cui diviene lo strumento, adoperatosi al cimento
sopraggiunto per istinto, per la legge di natura… del ragionamento
che come quasi sempre, per concausa… avviene nella vita
da nessuna sede resa nota e comprensibile
ma devota e consapevole nel sentore… dell’impermanenza
che ci appare provvisoria… invero rinascenza,
che mai si mostra frustra o mèntore… per un subìto patimento
e che così fiotta a rilento della materia grigia e nel fermento
dalle falde freatiche di polveri di bistro e di grafite
sgorga dal meato dischiuso sulla fronte.
… l’accesso al Terzo Occhio è dall’angioma
l’ingresso della cripta è nel diaframma dell’Enigma
cosmoràma delle carte cosmonautiche
manufatto siderurgico poemantico
nell’amalgama di zama e ferrochina
colata nella chiosa pressofusa
oracolo e bagatto che sfrega e origlia la conchiglia
arcano dissaldato col soffio del mantice vitale
nel rombo di tuono col martello dell’Opìfice
percosso sulla piastra d’acciaio incandescente…!

2.
- (Rivelazione):
… è un reclinarsi nell’attrito sulla spranga
nel clangore che agglomera i glomeruli ai vocaboli
nell’inciso della sgorbia… nello screzio dello smeriglio
a un dipresso di sei passi dal declivio
è saliscendi sulla falesia della sagoma del soma
carico sul brègma del sintagma e dello zeugma
sul tegumento cerebro del celenterato
che arranca sulla china nell’arco flesso della schiena
restituisce rebus e busillis la formula bruta della molecola
poi per il maglio a contraccolpo… battuto sull’incudine
poi per le necrosi… di cellule e diastole:
sono le parole, che ne hanno la facoltà di guarirne la ferita,
la cicatrice cauterizzata, dal dardo della fiamma ossidrica:
supplizio e sodalizio nell’anelito, scolpito nello Spirito,
nell’evento congeneo all’unzione… col crisma e l’aspersorio
nel memento mori extracorporeo
che in primis… si riconcilia all’hesychia
al propiziante-Comunicante vaso linfatico
nel cortisolo deflusso, nel plesso a reticolo
… dall’ònfalo all’encefalo
e al surrene, per una remissione… in extremis
… cosicché ciascuno senta il suono del triangolo idiòfono,
sia sincrono al respiro spiralico del prana,
al sonaglio del kundala, simultaneo nell’amìgdala,
all’unisono del sibilo del Serpente caducèo,
in risveglio del suo settimo chakra, è al battesimo mitraico,
è al lavacro metalmeccanico, già è alla… shocktermìa,
è in flashback… al retro-verso, è in dislessica analessi,
sui semilavorati biconvessi… è di una musica metallurgica
e la scrittura è in saldatura alla Scultura e ne ausculta la risulta
… per la forgiatura della protoforma… per le glosse e le sinossi
… come mormorio del mantra: è bonzo di zinco, è yoga ignifugo,
è vertebra eterica rameica, è energia psichica radiante:
alla levata eliaca sullo spiraglio del lucernario
galleggia nell’azzurro l’ ”Ipnonebula” di Regina Coeli
fluttua nell’arancione l’ “Astrozigote” di Polluce
nelle latebre lattiginose i corpuscoli dell’aria
a gocce rapprese di liquido mentale
emergono alla memoria defluita, nel rigagnolo del lavatoio,
nella gòra della siviera e nel sottosuolo la massa spugnosa… di un Déja Vù.

3.
- (Fabbricazione):
… adesso è nella fusione, essa stessa combusta alla lauda centigrada
impressa sul morfema metamorfico e per metà filosofale:
è per la mano d’opera artigianale dello scultore
che nel suo sacello, agisce di spatola e scalpello,
che foggia antica sillaba del mito e della fiaba,
che recupera dal mondo il rotore ricom-Pensatore
nell’officina dell’anima, dalla fucina nell’alluminio
ricicla gli sfilacci… rinviene i finimenti
… nell’ansimo dello stasimo… nello spasmo del cloasma,
prima d’ogni atto creativo dell’artefatto primitivo,
nel segreto riposto nella lettera grezza… che si disdegna alla barriera ferrigna
… egli è sulla curva emozionale che scavezza,
è in ogni imprevisto episodico di meditazione,
è per ipotesi la resistenza meccanica, ne è la prensione,
è nella sconnessura dell’ipotalamo, sull’atlante la sua contrattura
è in quell’area smottata, è in quella zona azotata… pressata nell’imbutitura,
è di riflesso, è non vivibile, nella luce mai visibile,
è nell’impulso della meteora elucubrata, della spuma acquitrinosa, ne è l’incanto,
intanto che il residuo è ancor pregno di quel candore… che sembra smarrito
in una lamina di platino stagliata fra le ombre,
mentre il verbo rimane riverso nell’invaso… tracima dall’imbraco delle anse,
è l’immissario che ne riempie l’estuario… che s’incunea nel suo incunabolo misteriosofico,
s’incanala nel suo cunicolo catacombale… nella linea d’uscita della sua sola alea
nel tiro a sorte e nel calcolo dell’abaco… nella probabilità che si approssima ad una vaga idea
… nello spazio vuoto ne sfiora appena il Percetto,
che riaffora nel suo cingolo palpabile… nella sua rotella affusolata,
nell’impiego della Forza Inerte… del Fuoco Purificatore
avverrà che il Pensatore… in avallo alla sua Fabbricazione
sarà allora trasfuso nel metallo
degno finalmente… della sua nominazione.


Dimesioni della scultura:
15x90x100cm (2003)
Corpo: catena mietitrebbia. Testa: ingranaggi.
http://www.patrickalo.org/Italiano/Figurativi.html


La prima parte (Rinascenza) è stata pubblicata nell'antologia
"Quaderni di Lìnfera" (Progetto Cultura, 2008)

Faraòn Meteosès

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