E’ da questo che vedo.
Con la mia carne.
Lombrico sonnambulo tra i fiori.
Rifiorisco. Vedo. E da quest’aria
Raccolgo lo smalto per credere.
La polvere sui morti accumulata.
E la vita nella gioia dedicata
alla folla degli alberi lungo la strada.
In qualunque angolo il destino
nella ossuta luce della specie.
Sbanda arato intorno e davanti
l’ordine delle cose esposte
alla protervia feroce veloce.
Pronta a morire
pronta a uccidere
mi commuove così ogni cosa.
A salire un mazzo di fiori
finti in un canto alla vita.
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