Evelina Schatz
Muraglia
.
colata in cotto già lava
mormora, borbotta ― intensa e muta
acuta corsa dell’onda, ricerca affannosa
nel sogno del poeta, cade la pioggia
ma forse è un ombra dei mondi diversi
i labirinti in fuga verso spazi nomadi
migranti, cielo avanza e le lingue
tessono, silenziosa come la neve,
tela plurale. Artista è solo ―
ma ora corale voce sovrasta il deserto
e muta il paesaggio
Catania, Librino marzo 2009
Stanza dei poeti - Hölderlin
a Tobia
…tra umane forze e immortali comandi
Friedrich Hölderlin
in quella di poesia
maschera di ferro
il Sacerdote inseriva
versi
lettere
parole
acidi
e altri ferri del mestiere
e delle segrete commistioni.
lo spirito dell’impazzito
Amleto derviscio e poeta
da terra a terra
come la primavera
il genio trasmigra
disse.
Vagava tante volte
tra le colonne in ferro ruggine
colate di cotto e cemento
di vetro legno e metallo
sfidando uomini e cose.
Così il mare
si infuriava
si allontanava
si contorceva
e si buttava contro lo spazio
del Tempio ― acquario blu notte
di bestie inorridite
anime in pena
lumi accendevano
per illuminare il Bello
di questa danza macabra e eccitante
di spiriti eletti ― effetto fu pace
o piuttosto tregua
e dei poeti tristizia
invano affogata nella ruggine
mestizia trasuda e tace
Doch, wie der Früling, wandelt der Genius
Von Land zu Land
Friedrich Hölderlin
Ma come la primavera il genio trasmigra
Da terra a terra
Neve sul Labirinto
E poi cadde la neve
nasconde le vie d’arrivo
volle proteggere forse
dell’alberello d’ulivo
l’ultimo nascondiglio.
Pensava fosse primavera.
Era davvero il 21 marzo
della poesia misterica festa
o poesia in festa degli antichi incanti.
Come fosse possibile festeggiare
luoghi sibillini, spudorato scandaglio
del dolore o del suicidio al rallentatore.
cadde la neve
si placano le pene
cadde la neve –
la natura immota –
il dolore ora muto
è primavera?
no, il Labirinto
in attesa, nella neve
avvolto – candido manto
rimosse le strade
resta solo l’ulivo
nella segreta d’artista
l’isolamento supremo
e la neve cadde
in primavera
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